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Intervista

Nannini: "45 gare nel 2021? Potrei correre anche altrove!"

Il 2021 sarà una stagione intensa per Matteo Nannini. Il pilota classe 2003 disputerà sia la Formula 3 che la Formula 2 con il team HWA. Abbiamo chiesto al diretto interessato di raccontarci come è nata questa scelta...

Matteo Nannini, Jenzer Motorsport

Matteo Nannini, Jenzer Motorsport

Carl Bingham / Motorsport Images

“Du gust is megli che one”. Recitava così lo slogan di un famoso spot degli anni ’90 con protagonista un giovanissimo Stefano Accorsi. Quello slogan, oggi, potrebbe adattarsi alla perfezione anche a Matteo Nannini.

Il pilota classe 2003, infatti, dopo aver debuttato positivamente in Formula 3 lo scorso anno ha stupito tutti la scorsa settimana quando ha annunciato il suo impegno per il 2021 sia in Formula 3 che in Formula 2 con il team HWA.

Una decisione mai compiuta in precedenza da nessuno che vedrà Matteo alternarsi tra due monoposto decisamente differenti tra loro per disputare la bellezza di 45 gare complessive.

In questa intervista rilasciata a Motorsport.com, Nannini ha spiegato il perché di una scelta tosta che sottolinea però la sua volontà di non perdere tempo e di non lasciare nulla di intentato.

Matteo, come è nata questa opportunità?
“All’inizio non avevo in programma di correre in entrambe le categorie. Avevo disputato i test di fine stagione di Formula 3 con team diversi, ma poi mi ha contattato HWA per provare il simulatore presso la loro sede in Germania”.

“La sessione è andata molto bene e mi hanno proposto questo doppio impegno sia in Formula 3 che in Formula 2. Ho subito accettato considerando il valore del team”.

“Per me sarà come fare due anni in uno. In Formula 3 dovrò raccogliere i risultati, mentre in Formula 2 avrò il tempo di fare esperienza. Dovrò sfruttare al massimo questa opportunità perché non so se sarà consentito disputare entrambe le categorie anche in futuro”.

Si prospetta un anno decisamente pieno di impegni. Avrai il tempo di provare al simulatore?
“Complessivamente disputerò 45 gare, ma ci saranno soltanto tre appuntamenti tra F2 ed F3 che saranno consecutivi, quindi avrò il tempo di utilizzarlo e sarà fondamentale considerando che dovrò correre in piste nuove che non conosco”.

Pensi che a fine anno arriverai stremato dopo aver corso 45 gare in una stagione?
“Onestamente non credo. Se guardo il calendario non mi sembra un impegno così estremo. Volendo ci sarebbe lo spazio per correre anche in altre categorie (ride ndr.). Credo sia fattibile, altrimenti non avrei preso questa decisione”.

Cosa ne pensi del nuovo format di gara che quest’anno verrà adottato sia in F2 che in F3?
“Alla fine faremo più gare, e questo è sempre positivo per un pilota. Vedo con favore le tre gare per weekend. Fino allo scorso anno se avevi un episodio sfortunato in Gara 1 questo ti condizionava anche Gara 2, mentre adesso Gara 3 potrà essere utile per riscattarsi se si ha avuto un problema nelle corse precedenti”.

“Avrei preferito questo format già lo scorso anno, la mia stagione d’esordio, dato che abbiamo la possibilità di effettuare una sola sessione di prove libere prima delle qualifiche. Se non conosci la pista è difficile adattarsi velocemente”.

Credi che si potrà giocare di strategia in qualifica sacrificando la posizione di partenza di Gara 3 per una migliore posizione in griglia nelle prime due gare?
“Non credo. Alla fine Gara 3 è quella che assegnerà il maggior numero di punti e quando si scende in pista tutti vorranno sempre dare il massimo”.

Che impressioni hai avuto dalla monoposto di F2 che hai provato nei test di fine stagione?
“Il degrado gomme è decisamente maggiore che in Formula 3, ma soprattutto si deve accarezzare il gas in uscita di curva considerando che hai un motore che eroga 300 CV in più. Sarà fondamentale riscaldare bene i freni primi di lanciarsi in qualifica. Fisicamente, però, l’ho trovata meno impegnativa da guidare rispetto ad una Formula 3”.

Negli ultimi due anni hai guidato molte monoposto differenti come la Formula 4, la F3, la Formula Regional e la F2. Quale ti ha dato maggiori soddisfazioni alla guida?
“Senza dubbio la Formula 3. Al primo appuntamento della stagione, al Red Bull Ring, siamo scesi in pista col bagnato in qualifica, mentre in gara con l’asciutto sono rimasto impressionato dalla velocità che riuscivo a portare in curva. Ad ogni giro riuscivo ad entrare sempre più velocemente. Quando ho provato la F2, invece, ho notato una minor velocità nelle curve più lente”.

Lo scorso anno hai avuto una crescita da metà stagione in poi. Cosa ha determinato questo cambiamento?
“Ad inizio stagione soffrivamo in qualifica ed in gara facevamo abbastanza fatica a rimontare dato che tutti giravano bene o male sugli stessi tempi. Abbiamo lavorato su questo aspetto ed una volta che siamo riusciti a partire da una posizione migliore in griglia ho dovuto adattare anche il passo in gara imprimendo un ritmo maggiore”.

Hai disputato anche il round di Barcellona in Formula Regional ed hai ben impressionato con un team che sino a quel momento ha faticato. Cosa ti ha detto la squadra alla fine di quel weekend?
“Quel weekend è stato una eccezione perché mancava il loro pilota titolare. Conoscevo già i ragazzi della squadra. Abbiamo lavorato soprattutto sulla vettura nel corso delle libere. Il team è rimasto molto soddisfatto e per loro trovarsi così avanti è stata come una vittoria. Non se l’aspettavano. Mi avevano anche chiesto di prendere parte ad altre gare, ma non c’è stata l’opportunità”.

Quale sarà il tuo obiettivo minimo quest’anno?
“In Formula 3 il team vuole vincere. Sto facendo tutto il possibile per essere pronto. Ho aumentato gli allenamenti e sto migliorando il mio inglese. In Formula 2 voglio accumulare più esperienza possibile, ma anche lì il mio obiettivo sarà quello di ottenere dei buoni risultati”.

Ti conforta la crescita di HWA in F3 vista a fine 2020 soprattutto con Fittipaldi?
“La squadra ha il potenziale e le strutture per essere un top team sia in F3 che in F2. Mi fa ben sperare questa crescita. Fittipaldi ha avuto un percorso simile al mio. Ad inizio anno avevamo prestazioni analoghe e poi siamo migliorati verso la fine della stagione. Hughes, che aveva molta esperienza, era costantemente nelle posizioni di vertice”.

 

 

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