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Intervista

Lundgaard: "8 round di F3 sono pochi per il budget richiesto"

In questa intervista in esclusiva la stella della ART Grand Prix parla della sua prima stagione in F3, del suo rapporto con l'ex nemico Fewtrell e della richiesta di incremento di numero di gare per il prossimo anno.

Pole sitter Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Pole sitter Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Joe Portlock / Motorsport Images

C’è una giovane generazione di piloti che sta crescendo molto bene. Se negli anni passati le categorie propedeutiche sono state segnate dai nomi di Leclerc, Norris e Russell, nella attuale FIA F3 sono presenti talenti decisamente interessanti dei quali sentiremo sicuramente parlare in futuro.

Christian Lundgaard è uno tra i più validi piloti visti quest’anno. Nato in Danimarca il 23 luglio 2001, Christian si è fatto notare nella sua stagione di esordio in Formula Renault Eurocup 2.0 nella quale ha conteso il titolo sino alla fine a Max Fewtrell.

Quest’anno Lundgaard aveva iniziato il campionato di F3 in modo eccellente salendo sul secondo gradino del podio in Gara 1 a Barcellona (dopo essere stato penalizzato di 5 secondi ndr.), ma il team ART Grand Prix è entrato in crisi in Austria e al Paul Ricard per poi tornare a recitare un ruolo da protagonista in Ungheria.

In occasione del round di Monza Christian Lundgaard si è confidato con Motorsport.com parlando delle difficoltà incontrate quest’anno e dei rapporto con il suo grande rivale la passata stagione, Fewtrell, diventato adesso compagno di team.

Hai disputato dei test invernali molto positivi ed a Barcellona sei partito in prima fila per poi perdere la vittoria a tavolino. Ti aspettavi di iniziare in modo così convincente la tua stagione di esordio in F3?
“Sinceramente non pensavo di qualificarmi in prima fila alla mia prima gara della stagione. Pensavo al massimo in seconda o terza fila per poi lottare per il podio. Quello di Barcellona è stato un ottimo weekend, poi purtroppo abbiamo sofferto in Francia e in Austria. Sino ad ora la nostra stagione è stata piena di alti e bassi”.

Quali sono i problemi che stato incontrando in questa stagione? ART è il team che ha dominato gli ultimi campionati
“E’ difficile da spiegare. Abbiamo sofferto sia noi piloti che il team. Abbiamo avuto difficoltà a trovare subito il giusto set up nel corso delle libere e questo ci ha spesso penalizzato costringendoci ad inseguire gli altri. A Budapest, invece, tutto ha funzionato alla perfezione sin dal primo momento. Ho ottenuto il miglior tempo sia nelle libere che in qualifica”.

Lo scorso anno tu e Max Fewtrell avete lottato duramente per il titolo in Formula Renault Eurocup 2.0. Adesso siete compagni di team. Che rapporto c’è tra di voi?
“Siamo nemici in pista e amici fuori dal tracciato. Passiamo molto tempo insieme facendo parte della stessa academy. Entrambi vogliamo imporci sull’altro, ed è un qualcosa di normale tra compagni di team. Abbiamo messo alle spalle la rivalità della passata stagione. Siamo tra i pochi rookie provenienti dall’Eurocup quest’anno e questo ci ha un po’ penalizzato rispetto a chi ha disputato la F3 europea, ma credo che siamo tra i migliori esordienti in questa stagione”.

C’è ancora del rimpianto per il pessimo weekend di Hockenheim del 2018 che ti è costato la conquista del titolo?
“Hockenheim era un tracciato dove ci siamo trovati bene con il team sin dai test invernali. Eravamo davvero veloci e tornare a casa con zero punti è stata dura da accettare. La successiva trasferta di Barcellona è stata positiva e mi ha consentito di mettermi alle spalle quel weekend tremendo. Ovviamente pensare che il finesettimana in Germania mi sia costato il titolo mi dà ancora fastidio”.

Credi che il campionato di F3 dovrebbe avere un maggior numero di gare in calendario?
“Sicuramente è una campionato breve, soprattutto se paragonato al budget richiesto. E’ una categoria davvero costosa per disputare solo 8 appuntamenti. La situazione, però, è la stessa per tutti. Abbiamo disputato 6 giorni di test invernali. Non riusciamo a guidare quanto vorremmo e questo non consente di prendere confidenza con la vettura da un weekend all’altro.  Riuscire a correre due appuntamenti consecutivi, come quelli di Spa e Monza, è la cosa migliore per un pilota. L’ideale sarebbe mettere altri due appuntamenti in più come in Formula 2, ma devo dire che è un campionato davvero competitivo ed è difficile essere sempre al top”.

Correrai a Macao quest’anno?
“Non ne sono sicuro, dipenderà da come si chiuderà il campionato”.

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Lirim Zendeli, Sauber Junior Team by Charouz e Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Lirim Zendeli, Sauber Junior Team by Charouz e Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Gareth Harford / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: FIA F3

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Gareth Harford / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix Max Fewtrell, ART Grand Prix e Jake Hughes, HWA RACELAB

Christian Lundgaard, ART Grand Prix Max Fewtrell, ART Grand Prix e Jake Hughes, HWA RACELAB

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Christian Lundgaard, ART Grand Prix

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

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