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F3 | Martins e Leclerc i migliori alleati di Hadjar a Budapest

In un weekend nel quale il rookie della Hitech GP non ha brillato, i suoi diretti rivali per il titolo hanno fatto di tutto per complicarsi la vita. Hadjar adesso è leader a pari punti con Martins.

Arthur Leclerc, Prema Powerteam

È una lotta a tre quella per il titolo, ma sembra che Victor Martins ed Arthur Leclerc stiano facendo di tutto per agevolare il compito di Isack Hadjar.

Il francese della Hitech GP, che in Ungheria non ha certamente vissuto il miglior weekend della stagione, ha lasciato il tracciato di Budapest da leader della classifica a pari punti con Martins nonostante il miglior risultato del fine settimana sia stato il 4° posto di Gara 1, mentre il transalpino della ART Grand Prix ed il monegasco della PREMA sono stati protagonisti di prestazioni incolori ed errori che hanno soltanto giocato a favore di Hadjar.

F3, Budapest, Gara 1: Leclerc non ragiona, Hadjar sorride

La prima gara del weekend dell’Hungaroring ha visto il crollo di due dei principali contendenti per il titolo – Victor Martins ed Arthur Leclerc -  e Caio Collet conquistare il primo successo in Formula 3 dopo un’attesa lunga un anno e mezzo.

Se il brasiliano è stato l’autentico dominatore di una corsa partita in condizioni di asfalto bagnato, a prendersi la scena, ma per motivi ben diversi, è stato Arthur Leclerc.

Il monegasco della PREMA, che in condizioni di aderenza precaria ha sempre dimostrato di avere una marcia in più, è stato protagonista di una bella rimonta dalla nona posizione di partenza sino alla quinta piazza. Poi il disastro.

Nelle battute conclusive Leclerc, bravo ad approfittare di una sbavatura di Hadjar per sopravanzare il pilota della Hitech GP, ha messo nel mirino un Crawford ormai certo di concludere la gara in quarta piazza. Il monegasco, però, non ha ragionato né a mente fredda né in ottica campionato e si è lasciato ingolosire dalla possibilità di guadagnare una ulteriore posizione in classifica.

Il tentativo di sorpasso in curva 12 è stato mal calcolato. Leclerc ha forzato troppo la manovra finendo per colpire con l’anteriore sinistra la posteriore destra del compagno di squadra. Il risultato? Crawford è finito in testacoda ed ha giustamente mandato a quel paese Leclerc, mentre il monegasco ha danneggiato la sospensione e nel tentativo di affrontare con grandi difficoltà curva 13 è stato colpito nel retrotreno da Victor Martins per poi retrocedere in fondo al gruppo.

Come se non bastasse, dopo la gara Leclerc è stato punito con l’arretramento di 5 posizioni in griglia di partenza di Gara 2 andando così a pregiudicare ulteriormente le proprie possibilità di vittoria.

Un disastro che a questo punto della stagione non è perdonabile. Per citare quanto dichiarato da Max Verstappen nella conferenza stampa del giovedì: “Se lotti per il titolo devi finire ogni gara”.

Leclerc dovrà fare tesoro di queste parole e scusarsi con il team PREMA per aver distrutto anche l’ottima gara di Crawford facendo così perdere alla scuderia italiana un cospicuo bottino di punti.

Oltre al monegasco l’altra delusione di Gara 1 è stata Victor Martins. Il francese della ART Grand Prix, che sembra essersi spento dopo la fiammata di inizio anno, ha faticato nel gestire la sua vettura su un tracciato reso insidioso dalla pioggia caduta fino a poco prima del via.

Nervoso alla guida, Martins ha capito come interpretare le traiettorie dell’Hungaroring soltanto nella parte conclusiva della gara.

L’errore commesso da Leclerc, inoltre, ha tratto in inganno anche il transalpino. Quando il pilota della PREMA è tornato in pista impossibilitato a sterzare a sinistra, Martins non ha compreso la situazione e piuttosto che attendere e sopravanzare all’interno di curva 13 il monegasco in difficoltà, ha preferito provare il sorpasso all’esterno andando ad impattare contro il retrotreno della PREMA.

Uno sbaglio che è costato caro a Martins. Il francese è retrocesso in sesta piazza alle spalle di un Oliver Bearman che, nonostante la giovanissima età, è stato bravo a leggere tutto alla perfezione dall’abitacolo della sua monoposto.

Chi ha riso al termine di Gara 1 è stato Isack Hadjar. “Maravilla” ha faticato nelle prime battute nel contenere un Collet in forma strepitosa e nel finale ha dovuto cedere l’ultimo gradino del podio ad un Maini finalmente in grado di concretizzare una buona prestazione.

L’errore commesso in curva 3 nei giri conclusivi, quando era finito largo nella via di fuga, lo ha fatto precipitare alle spalle di Crawford e Leclerc, ma la dea bendata ha deciso di rivolgere il proprio sguardo benevolo verso il transalpino facendolo tornare in quarta posizione grazie al caos scatenato dal monegasco della PREMA.

F3, Budapest, Gara 2: Hadjar fortunato in una giornata nerissima

Gara 2 ha visto Alexander Smolyar ottenere il successo in modo netto su un tracciato che si è presentato in condizioni simili a quelle affrontate dai piloti al sabato: umido al via e praticamente asciutto nelle battute conclusive.

Il pilota russo ha consentito al team MP Motorsport di centrare una doppietta di peso, mentre i protagonisti del campionato hanno tutti faticato.

Troppo brutta per essere vera la prestazione di Isack Hadjar. Partito malissimo, il francese è rimasto bloccato nella parte bassa della classifica e la sua gara è stata immediatamente compromessa. Il team Hitech GP, poi, ci ha messo del suo nel non capire quando far rientrare il talento transalpino ai box per montare le gomme slick effettuando lo sosta con eccessivo ritardo.

Se i tecnici della scuderia inglese avessero guardato con attenzione i tempi di Correa, ed imitato quanto fatto dal team Carlin con O’Sullivan, sicuramente Hadjar sarebbe stato in grado di tornare in lotta per entrare in top ten piuttosto che concludere in diciottesima posizione.

La giornata no di “Maravilla” è stata salvata dalle prestazioni opache di Martins e Leclerc. Il monegasco si è complicato la vita con la penalità rimediata al sabato che l’ha costretto a scattare dalla nona casella in griglia.

Arthur stava compiendo una rimonta finalmente ragionata, specie quando ha messo Martins alle strette, ma i piani di conquista punti sono stati rovinati dalla strategia di Correa ed O’Sullivan che con le slick hanno iniziato a volare sino a chiudere rispettivamente in sesta e quarta posizione.

Leclerc, invece, si è dovuto accontentare dell’ottava piazza, mentre peggio è andata a Martins. Mai incisivo, mai in grado di regalare un guizzo, il pilota francese ha vissuto in Ungheria un weekend negativo che ha rispecchiato quanto visto spesso negli scorsi anni: sprazzi di talento e prestazioni deludenti.

Nonostante un mezzo tecnico di prim’ordine come la vettura della ART Grand Prix, Martins sta vivendo di rendita grazie al buon inizio di stagione, ma adesso sta iniziando ad accusare un Hadjar che sembra essere il protagonista che questo campionato merita.

Il francese, grazie al piazzamento in Gara 1, ha conquistato la prima posizione della classifica a pari punti (104) con il ben più esperto connazionale, mentre Leclerc ha gettato al vento la possibilità di accorciare ulteriormente il proprio ritardo dalla vetta e segue in seconda posizione con 9 punti di ritardo.

È indubbio che tra i tre protagonisti chi esalta di più il pubblico è sicuramente Hadjar. Veloce, fenomenale nei sorpassi, intelligente ed anche assistito dalla dea bendata. D’altra parte serve anche un pizzico di fortuna per vincere un titolo.

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