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F3, Bahrain | Leclerc e la new generation sotto i riflettori

Il primo round della stagione ha visto i rookie della categoria mettersi subito in luce. Bearman e Hadjar hanno brillato in Gara 1, mentre Leclerc ha stupito con due rimonte impressionanti dalla tredicesima piazza.

Isack Hadjar, Hitech Grand Prix

Isack Hadjar, Hitech Grand Prix

Mark Sutton / Motorsport Images

Al termine del primo appuntamento stagionale della Formula 3 sono tre i punti di interesse emersi in Bahrain: una nuova generazione in grado di mettere sotto pressione i veterani, la rinascita della ART Grand Prix ed un Arthur Leclerc pronto a recitare un ruolo da protagonista in campionato.

F3, Gran Premio del Bahrain: la new generation alla ribalta

Lo avevamo detto nella preview della stagione 2022: quest’anno c’è una nuova generazione di rookie di altissimo livello che ha alzato notevolmente il livello qualitativo del campionato. La conferma è arrivata già al venerdì quando a sorpresa Franco Colapinto ha centrato la prima pole dell’anno.

1’46’’249. Con questo crono il pilota argentino del debuttante Van Amersfoort Racing si è presentato al mondo confermando tutto il potenziale emerso in modo palese negli ultimi due anni in Formula Renault Eurocup ed in Formula Regional European.

“Onestamente è stato sorprendente trovarmi in pole” ha dichiarato Colapinto a fine sessione. “Abbiamo sofferto un po' nelle libere e poi siamo riusciti a trovare il bilanciamento ottimale. Abbiamo fatto qualche modifica dell’ultimo minuto che ha funzionato e sono orgoglioso del lavoro svolto dal team”.

La prima Sprint Race dell’anno ha poi confermato quanto di buono avevano fatto vedere nello scorso anno altri due rookie dal piede destro pesante: Oliver Bearman e Isack Hadjar.

Franco Colapinto, Van Amersfoort Racing

Franco Colapinto, Van Amersfoort Racing

Photo by: Formula Motorsport Ltd

L’inglese, entrato quest’anno nella FDA, è stato l’autentico dominatore della gara del sabato ma una penalità di 5’’ arrivata nel finale lo ha privato di un successo che non cancella una gestione gomme da veterano.

Bearman, grazie all’inversione della griglia, ha avuto la possibilità di scattare dalla seconda casella ed una volta sbarazzatosi di O’Sullivan ha imposto un ritmo inavvicinabile preservando al contempo anche le sue Pirelli.

Quando è transitato sotto la bandiera a scacchi, però, è arrivata la doccia fredda. La direzione gara ha punito il pilota del team PREMA con 5’’ di penalità per aver oltrepassato in più occasioni i limiti del tracciato.

Bearman è stato così retrocesso in seconda posizione alle spalle di un incredulo Isack Hadjar, giunto sul traguardo con un gap inferiore ai 5 secondi.

“È stato un peccato, ma sono ugualmente contento” ha commentato a caldo l’inglese. “Abbiamo mostrato un buon passo e dopo essermi portato al comando ho badato a gestire le gomme. Purtroppo siamo stati colpiti dalla penalità, ma abbiamo dimostrato di essere in grado di vincere”.

Hadjar ha dimostrato in pista di valere l’investimento compiuto dal vivaio Red Bull lo scorso anno. Veloce senza commettere mai una sbavatura, il transalpino ha vinto il duello sul tracciato con il ben più esperto ed aggressivo Alexander Smolyar.

“Spiace non aver potuto vincere in pista, ma abbiamo dimostrato di avere il passo per il successo se non fossi stato coinvolto in battaglie nelle battute iniziali della gara” ha dichiarato Hadjar. “Sono stato colpito nelle prime curve ed ho temuto per una foratura. Poi sono stato colpito nuovamente, ma anche in quel caso la macchina non ha riportato danni e sono stato in grado di attaccare Vidales per la terza piazza. Poi sono retrocesso in quinta posizione alle spalle sia di Vidales che di Maloney, ma sono riuscito a rimontare sino alla seconda”.

Maloney è stato un altro dei rookie brillanti della prima gara. Forse il pilota delle Barbados deve ancora migliorare nella gestione gomme sicuramente non al livello di Bearman e Hadjar, ma ha dimostrato anche con pneumatici ormai finiti di riuscire nel finale di gara a resistere ad uno scatenato Arthur Leclerc.

F3, Gran Premio del Bahrain: ART Grand Prix dalle stalle alle stelle

La ART Grand Prix è tornata al successo in modo convincente nella Feature Race della domenica ed ha così raddrizzato un weekend partito nel peggiore dei modi. Dopo una qualifica convincente, nella quale Saucy, Martins e Correa si sono classificati rispettivamente quarto, quinto e sesto, in gara lo svizzero ed il francese sono entrati incredibilmente in contatto per un errore del campione 2021 della Formula Regional European.

Saucy ha provato un sorpasso al limite alla staccata di curva 1 finendo col colpire la vettura del compagno di squadra nella posteriore destra. Risultato? Entrambi costretti al ritiro.

Victor Martins, ART Grand Prix

Victor Martins, ART Grand Prix

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

La rivincita per il team francese è arrivata però la domenica. Nella gara più rappresentativa Martins è riuscito a far valere tutta la propria esperienza portando a casa un successo netto.

“È stata una bella rivincita dopo lo zero di ieri. In gara tutto è stato perfetto. Ho aspettato un po' alle spalle di Colapinto ed alla fine sono riuscito ad ottenere la vittoria. Credo sia un buon modo per iniziare la stagione” ha dichiarato Martins.

Il transalpino ha seguito come un’ombra il poleman Colapinto lasciando che l’argentino chiedesse troppo alle proprie Pirelli. Al momento giusto Martins ha piazzato la zampata prendendo il comando delle operazioni senza cederlo fino alla bandiera a scacchi.

Il riscatto è arrivato anche per Saucy. Lo svizzero, penalizzato di 3 posizioni in griglia per il contatto del giorno prima, è scattato dalla sesta piazza ed è riuscito ad artigliare il terzo gradino del podio beneficiando della penalizzazione di 5’’ inflitta a Colapinto per aver oltrepassato i limiti del tracciato. Bene anche Correa autore di una prova costante chiusa in quarta piazza davanti all’argentino del Van Amersfoort Racing.

F3, Gran Premio del Bahrain: Arthur Leclerc maestro di rimonte

Non sarà salito sul gradino più alto del podio in entrambe le gare, ma Arthur Leclerc ha dimostrato in Bahrain di essere uno dei candidati più seri al titolo. Le qualifiche per il team PREMA sono state disastrose, con il monegasco autore del tredicesimo tempo costretto a scattare dal fondo sia nella Sprint che nella Feature Race.

Arthur Leclerc, Prema Racing

Arthur Leclerc, Prema Racing

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Nonostante questo handicap, Leclerc ha corso con grandissima lucidità gestendo alla perfezione le sue Pirelli. La Sprint Race lo ha visto chiudere in quinta piazza dopo aver perso al fotofinish lo sprint finale con Maloney, mentre nella Feature Race il monegasco è riuscito a regalare alla PREMA il secondo gradino del podio dopo aver regalato al pubblico un’altra rimonta strepitosa.

F3, Gran Premio del Bahrain: sfortuna per Trident

C’era grande attesa per vedere all’opera la formazione del team campione in carica, ma la dea bendata ha voltato le spalle alla scuderia gestita da Giacomo Ricci. Roman Stanek, prima punta di Trident, è stato costretto al ventesimo posto al sabato dopo una foratura rimediata in un contatto al via con Colapinto, ed identica sorte lo ha colpito la domenica – dopo un contatto con Smolyar - vanificando così il gran potenziale mostrato in qualifica. Maloney, dopo il quarto posto della Sprint Race è stato costretto al ritiro poco dopo il via la domenica con il motore in fiamme, mentre Edgar è sembrato ancora non al livello dei suoi compagni di squadra chiudendo le due corse rispettivamente in tredicesima ed undicesima posizione.

Il prossimo appuntamento della Formula 3 sarà ad Imola. Sul tracciato intitolato ad Enzo e Dino Ferrari la new generation continuerà a mettere pressione ai veterani?

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