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F3 | Austria: al Red Bull Ring esplode l'Hadjar-mania

Il talento del vivaio Red Bull, dopo aver ottenuto la prima pole nella categoria, ha dettato legge in una Gara 2 disputata su asfalto bagnato ed adesso è ad un solo punto di ritardo in classifica da un Victor Martins sempre più anonimo.

Isack Hadjar, Hitech GP

Foto di: Red Bull Content Pool

Nel weekend del Red Bull Ring a brillare è stato ancora una volta Isack Hadjar capace di imporsi in una qualifica come sempre caotica per conquistare la prima pole in Formula 3 e dominare sul bagnato di Gara 2 per salire al secondo posto in classifica piloti. 

F3, Austria: Crawford rompe il ghiaccio in Gara 1

Era solo questione di tempo prima che Jak Crawford rompesse il ghiaccio e riuscisse a conquistare il successo in Formula 3. Il pilota statunitense, infatti, aveva già mostrato sia in Formula 4 che in Euroformula Open di avere un piede particolarmente pesante e che la scelta della Red Bull di portarlo nella propria Academy era corretta.

In Formula 3, però, era ancora mancato l’acuto. Nella stagione d’esordio, con i colori della Hitech GP, gli alti e bassi erano stati molti mentre nel 2022, passato al team PREMA, Crawford è riuscito a trovare un team qualitativamente e tecnicamente superiore che gli ha consentito di brillare in più occasioni.

Mancava però l’ultimo tabù da abbattere: quello della prima vittoria. La missione è stata portata a termine in occasione di Gara 1 in Austria. Complice la griglia invertita, Crawford è scattato dalla terza piazza ed è stato abile a gestire con lucidità le varie fasi di una corsa condizionata da più neutralizzazioni.

Al decimo giro ha avuto la meglio su un Franco Colapinto tornato nelle posizioni nobili della classifica dopo un periodo di appannamento, mentre poche tornate dopo ha regalato spettacolo lottando col coltello tra i denti con Caio Collet per completare un magistrale sorpasso all’esterno e mettere così le mani sulla prima posizione.

Salito al vertice, Crawford ha subito creato un margine di sicurezza sul brasiliano della MP Motorsport per poi transitare indisturbato sotto la bandiera a scacchi e poter finalmente sfogare tutta la sua felicità via radio con il proprio ingegnere di pista.

“Gli ultimi due giri sono stati molto stressanti” ha dichiarato lo statunitense nella conferenza stampa subito dopo Gara 1. “Io e Caio abbiamo avuto una bella battaglia alla ripartenza della Safety Car e sono riuscito a passare in testa, ma sapevo di dover spingere molto nei due giri successivi per uscire dalla zona DRS. Sapevo che una volta attivato il DRS gli altri sarebbero arrivati velocemente perché il l’ala mobile è così potente qui con le tre zone. È stato molto stressante”.

Jak Crawford, Prema Racing

Jak Crawford, Prema Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

Collet non è mai sembrato in grado di poter insidiare lo statunitense e si è così dovuto accontentare del secondo gradino del podio. Il pilota della MP Motorsport, però, aveva faticato anche nelle battute iniziali della gara quando non era riuscito a contenere un Juan Manuel Correa tornato in grande spolvero dopo i problemi degli scorsi mesi.

Il pilota della ART Grand Prix ha accarezzato il sogno di poter tornare alla vittoria, ma è stato beffato da un problema di affidabilità che l’ha costretto ad un ritiro amarissimo.

Il grande protagonista di Gara 1, oltre a Crawford, è stato Arthur Leclerc. Il monegasco, scattato dalla nona casella, si è fatto largo a suon di sorpassi durissimi per risalire sino in quarta piazza e rosicchiare punti preziosi in classifica ad un Victor Martins poco incisivo e soltanto ottavo sotto la bandiera a scacchi.

Nel finale Leclerc ha cercato di insidiare Franco Colapinto, ma l’argentino del Van Amersfoort Racing è stato bravissimo nel resistere nonostante le gomme ormai andate ed ha così potuto riassaporare l’aria del podio dopo il successo ottenuto in Gara 1 ad Imola.

F3, Austria: Hadjar maestro del bagnato in Gara 2

Il successo ottenuto a Silverstone sembra aver dato una ulteriore fiducia ad Isack Hadjar. “Maravilla”, dopo aver disputato una Gara 1 opaca chiusa in decima posizione, ha regalato spettacolo in una Gara 2 disputata in condizioni di asfalto bagnato.

La partenza lanciata ha visto Hadjar mantenere la prima posizione conquistata al venerdì in qualifica (quando ha ottenuto la prima pole in F3), ma nei primi giri il francese della Hitech GP ha faticato parecchio nel fare entrare in temperatura gli pneumatici.

Questo ha consentito a Victor Martins di mettere pressione sul connazionale senza, però, mai provare realmente un sorpasso preferendo restare a distanza di mezzo secondo dal rookie del vivaio Red Bull.

Quando le gomme di Hadjar sono finalmente entrate in temperatura, la situazione è drasticamente cambiata. “Maravilla” ha iniziato a spingere come un forsennato senza risparmiarsi ottenendo giri veloci a ripetizione, mentre Martins non è mai riuscito a replicare ed ha visto il proprio gap aumentare costantemente sino ad arrivare a toccare i 5 secondi.

L’ingresso nel finale della safety car, chiamata per consentire ai commissari di rimuovere la vettura di Chovanec mandata in ghiaia da un Pizzi piuttosto nervoso, avrebbe potuto rivoluzionare tutto, ma anche alla ripartenza Hadjar è stato impeccabile ed ha ripreso a pestare forte sul gas sino a transitare sotto la bandiera a scacchi con 3’’2 di margine su Martins e con il bonus supplementare dei punti del giro più veloce realizzato in 1’32’’041.

Isack Hadjar, Hitech GP

Isack Hadjar, Hitech GP

Photo by: Red Bull Content Pool

Martins ha confermato quello che già si sospettava da anni. Buon pilota, costante, ma nulla di speciale. Il francese del vivaio Alpine non riesce ad entusiasmare ed anche in Austria ha disputato una Gara 2 opaca chiusa sì sul secondo gradino del podio, ma con la consapevolezza che questo modo di correre in difesa non potrà durare a lungo.

Il margine in classifica sui diretti inseguitori si è ridotto. Martins è ancora leader del campionato, ma con un solo punto di vantaggio (98 vs 97) su un Hadjar esplosivo ed appena 7 su un Arthur Leclerc che quando si è trattato di fare a sportellate in Gara 1 non si è fatto scrupoli.

Il monegasco in Gara 2 ha preferito non correre rischi, si è accontentato della quarta piazza alle spalle di Bearman per non compromettere il risultato del team PREMA, ed ha guardato alla situazione complessiva in classifica.

Chi sembra aver perso il treno della lotta per il titolo è Jak Crawford. Lo statunitense, intruppato nelle posizioni basse della top 10, è stato messo KO alla ripartenza da un Collet che ha completamente cannato la staccata di curva 1 prendendo prima Edgar e poi l’americano della PREMA. I 28 punti di ritardo da Martins sembrano già una sentenza per Jak.

Caio Collet

Caio Collet

Photo by: Dutch Photo Agency

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