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Intervista

Shwartzman: "Prima del titolo a Sochi faticavo a dormire!"

Il pilota della Prema ha parlato con Motorsport.com analizzando la superba stagione 2019. Robert vuole pensare in grande anche in questo 2020, sperando che si inizi al più presto.

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Carl Bingham / Motorsport Images

Nella passata stagione della Formula 3 il nome di Robert Shwartzman si è imposto

prepotentemente. Il russo, infatti, è stato il protagonista del campionato mostrando tutto quel talento cristallino emerso già nel 2018 nella Formula 3 Europea quando ha conquistato il titolo di rookie of the year.

Il 2020 avrebbe dovuto segnare per Robert l’anno del debutto in Formula 2. L’attesa era elevata, specie considerando il grande livello di talenti presenti in questa stagione, ma la pandemia da COVID-19 ha di fatto bloccato tutto costringendo il pilota della FDA ad una pausa inattesa.

Proprio l’analisi della scorsa, trionfale, stagione è stato il punto di partenza di questa intervista esclusiva che Shwartzman ha rilasciato a Motorsport.com.

Robert, sei sempre stato un pilota molto, ma molto veloce, però lo scorso anno hai unito a questa qualità una solidità mentale da veterano massimizzando quasi sempre il potenziale della vettura. Questa tua crescita mentale deriva dalle difficoltà che hai vissuto ad inizio stagione nel 2018 nella F3 Europea? 

“Credo che l’esperienza abbia fatto la differenza nella scorsa stagione, e intendo non solo l’esperienza fatta in pista ma anche quella nel lavorare con gli ingegneri e i meccanici nel team. L’inizio della stagione 2018 non era stato facile. Inizialmente non mi trovavo a mio agio con la vettura nonostante la squadra fosse ottima. Lavorando con i ragazzi del Prema Powerteam a poco a poco ho iniziato a capire come sfruttare al massimo il potenziale e per il finale di stagione ero sempre nelle prime posizioni, con otto podi nelle ultime dieci gare”.

“Ho portato il metodo di lavoro nel 2019 e, considerato anche il minore tempo pista, credo che questo mi abbia aiutato. Credo di aver commesso un solo errore in tutta la stagione, in Ungheria, mentre per il resto sono convinto di aver sempre portato a casa il massimo. In realtà non credo di essermi mai tirato indietro: magari a inizio stagione rischiavo qualcosa di più nei sorpassi, perché mi piacciono le manovre spettacolari. Nella seconda parte del campionato invece sono stato più concreto, gareggiando con il solo obiettivo del titolo. Solo a Sochi ho rinunciato a lottare, quando nel finale Marcus mi è passato davanti: lui non aveva nulla da perdere, io un titolo da portare a casa”.

Lo scorso anno hai avuto come principali rivali per il titolo i tuoi compagni di team, Marcus Armstrong e Jehan Daruvala, nonché Juri Vips. Quale di questi tre ti ha dato più filo da torcere?

“Non credo sarebbe corretto nei confronti degli altri scegliere solo uno tra Marcus, Jehan e Juri. Tutti e tre sono stati avversari degni del massimo rispetto e ciascuno di loro è stato autore di gare meravigliose. A lungo in campionato siamo rimasti punto a punto in classifica e credo sia bello combattere in pista con lealtà. Avere avversari così ti mette addosso molta pressione ma ti consente anche di trovare le motivazioni per continuare a lavorare e migliorarti sempre: solo così puoi battere piloti del genere”.

Vorrei che mi rispondesse il Robert ragazzo e non il Robert pilota. Com’è stato vincere il titolo in casa, a Sochi, e come hai festeggiato?

“In tutta sincerità, in più di un’occasione avevo immaginato il momento in cui avrei vinto il titolo. Credevo che una volta attraversata la linea del traguardo sarei esploso di gioia, sarei balzato fuori dalla monoposto e avrei saltato e urlato. Invece quando ho avuto la certezza che il titolo era cosa fatta, nel giro di rallentamento e ancora prima di salire sul podio mi sono semplicemente rilassato. Prevaleva in me il tipico calo di tensione da “missione compiuta”. Intorno a me c’era gente che saltava di gioia, i ragazzi della Prema cantavano, ma l’unica cosa che volevo fare era rilassarmi e godermi il sapore dolce della vittoria in campionato”.

“Il giorno dopo, in Gara-2, sono invece sceso in pista con il coltello fra i denti, perché non avevo niente da perdere e volevo fortemente arrivare sul podio davanti alla mia gente. Quella domenica ho dato il massimo, ero libero di prendere dei rischi e ho spinto al massimo nonostante il degrado delle gomme, specie all’anteriore sinistra, fosse molto elevato. Alla fine, dal settimo posto sulla griglia di partenza sono riuscito ad arrivare terzo. Se riguardate le immagini ho festeggiato di più quel terzo posto che non il secondo gradino del podio del giorno prima…”.

Hai provato la monoposto di F2 sia nei test di fine 2019 ad Abu Dhabi, che in quelli di inizio anno in Bahrain. Puoi raccontarmi le principali differenze che hai sentito nel passaggio dalle Pirelli da 13’’ a quelle da 18’’?

“Non ci sono differenze enormi. Come le 13” anche queste nuove gomme vanno preservate perché il degrado è più o meno simile. Il fatto che ci sia meno spalla fa sì che si debba stare un po’ più attenti a dove si mettono le ruote in certe curve e su alcuni cordoli, però per il resto non cambia molto. Un’altra differenza è sul volante, mi è parso di percepire lo sterzo un po’ più pesante, ma niente di speciale”.

In questa stagione la Prema schiererà l’ultimo campione della F3 Europea, Mick Schumacher, e il primo campione della nuova FIA F3. Voi due siete già stati compagni di team nel 2018. Com’è stato ritrovarlo?

“Conosco Mick da parecchio tempo e credo che sia un pilota molto veloce. Questo è un bene perché, come sempre si dice nel motorsport, il compagno di squadra è il tuo primo termine di paragone. Sono abituato a confrontarmi con piloti molto forti: lo scorso anno avevo in squadra Marcus e Jehan, mentre quest’anno avrò Mick: credo che saremo in grado di spingerci l’un l’altro”.

“Ritengo che all’interno di un team la sana rivalità tra piloti debba essere sempre vista in maniera positiva. Abbiamo le carte in regola per essere costantemente nel gruppo dei migliori”.

La tua esplosione come pilota sembra aver aperto la strada ad una nuova scuola russa. Tra i vari talenti che stanno emergendo credo vada tenuto d’occhio Alexander Smolyar che ha ben figurato lo scorso anno in Eurocup. Pensi che nei prossimi anni potremo avere altri piloti russi protagonisti anche in Formula 1?

“Francamente mi piacerebbe che un’ondata di ragazzi russi arrivasse in Formula 1 e sarei contento di far parte di quel gruppo! Scherzi a parte, conosco Alexander e credo che sia molto veloce, in questa stagione avrà modo di dimostrare quanto vale in FIA Formula 3”.

Dato che non si sa ancora quando la stagione potrà iniziare, guardiamo al passato. Vorrei sapere qual è stata la tua gara più bella e la pole che più ti ha entusiasmato nella tua carriera.

“Se devo dire la pole position che ricordo con più entusiasmo non ho dubbi: quella di Sochi. Conquistare i punti della pole avrebbe significato fare un grande passo verso il titolo. Avevo addosso una pressione enorme, al punto che, per la prima volta nella mia vita, nelle notti precedenti le qualifiche avevo fatto fatica a dormire. È stata una grandissima gioia”.

“Per quanto riguarda la vittoria più bella ce ne sono due che sono allo stesso livello nel mio cuore. Mi riferisco a quella in Gara-2 al Paul Ricard, dove ho rimontato dal settimo posto della partenza e sono riuscito a vincere compiendo un gran numero di bellissimi sorpassi, e a quella di Monza. Passare per primo sotto la bandiera a scacchi all’Autodromo Nazionale, davanti a tutta quella gente, mi ha regalato un’emozione grandissima. Mi pareva quasi di aver appena vinto una gara di Formula 1”.

Guardando al futuro, invece, quale target ti sei posto per la tua stagione 2020, quando incomincerà?

“Intanto cerchiamo di capire da quale gara prenderà il via il campionato, poi pensiamo agli obiettivi. Però posso dire che, considerando l’approccio con il quale da sempre mi avvicino alle corse, il target per il 2020 non può essere che far bene e provare a vincere. Questa è la ragione per la quale mi piace così tanto gareggiare in macchina e credo di avere tutte le carte in regola, sia a livello personale, sia a livello di squadra. Penso che proverò a pensare in grande”.

Anche in Russia sono state introdotte molte limitazioni alla libertà personale a causa del Covid-19. Come ti stai organizzando per tenerti in allenamento?

“Da qualche giorno anche qui a San Pietroburgo è stato chiesto a tutti di rimanere a casa. Credo sia un sacrificio che possiamo accettare e può essere molto importante per evitare la diffusione del virus. A tal proposito saluto tutti gli amici che ho in Italia, che è stata colpita in modo particolarmente duro dal Covid-19, e incito tutti a tenere duro. Sono sicuro che presto la situazione migliorerà”.

“Io in questi giorni mi alleno a casa: non ho una palestra a disposizione, così faccio soprattutto allenamento aerobico con squat, piegamenti e flessioni. Non potendo esercitarmi alla guida del kart poi, faccio uso del mio simulatore”.

Vorrei concludere parlando della gara virtuale in Bahrain che hai disputato due settimane fa. Un pilota professionista avverte la rivalità con gli altri nonostante si tratti di un videogioco?

“Inizialmente devo ammettere che ero molto concentrato. Poi però il comportamento di alcuni dei piloti in gara mi ha fatto ricordare che si trattava di un gioco. Nel complesso mi sono divertito, anche se più che di una gara Esports è stato uno show. Peccato solo che il mio volante sia andato in tilt impedendomi di concludere la corsa, mi sarei sicuramente potuto piazzare tra i primi della classifica”.

Robert Shwartzman, SJM Theodore Racing by Prema

Robert Shwartzman, SJM Theodore Racing by Prema

Foto di: Alexander Trienitz

Robert Shwartzman, SJM Theodore Racing by Prema.

Robert Shwartzman, SJM Theodore Racing by Prema.

Foto di: Alexander Trienitz

Podio: il secondo classificato Robert Shwartzman, SJM Theodore Racing by Prema

Podio: il secondo classificato Robert Shwartzman, SJM Theodore Racing by Prema

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

F2 champion Nyck De Vries, ART Grand Prix, campione F1 Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e campione F3 Robert Shwartzman, PREMA Racing

F2 champion Nyck De Vries, ART Grand Prix, campione F1 Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e campione F3 Robert Shwartzman, PREMA Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Nyck de Vries, Charles Leclerc, Ferrari e Robert Shwartzman

Nyck de Vries, Charles Leclerc, Ferrari e Robert Shwartzman

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Campione F2 Nyck De Vries, ART Grand Prix, e il campione F3 Robert Shwartzman, Prema Racing

Campione F2 Nyck De Vries, ART Grand Prix, e il campione F3 Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: FIA Formula 2

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: FIA Formula 2

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: FIA Formula 2

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Carl Bingham / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Carl Bingham / Motorsport Images

Robert Shwartzman, Prema Racing

Robert Shwartzman, Prema Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Robert Shwartzman, PREMA Racing e Niko Kari, Trident

Robert Shwartzman, PREMA Racing e Niko Kari, Trident

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Robert Shwartzman, PREMA Racing sul podio

Robert Shwartzman, PREMA Racing sul podio

Foto di: Carl Bingham / Motorsport Images

Robert Shwartzman, PREMA Racing, festeggia la vittoria del titolo

Robert Shwartzman, PREMA Racing, festeggia la vittoria del titolo

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Campione 2019 Robert Shwartzman,  PREMA Racing

Campione 2019 Robert Shwartzman, PREMA Racing

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari, festeggia la pole position, e riceve il trofeo Pirelli pole da Robert Shwartzman, PREMA Racing

Charles Leclerc, Ferrari, festeggia la pole position, e riceve il trofeo Pirelli pole da Robert Shwartzman, PREMA Racing

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

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