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Delétraz: “Che disastro in Racing Engineering, vi spiego com’è andata”!

Il 20enne svizzero, attualmente in forza alla Rapax, parla a 360° dei motivi dell’addio con la scuderia spagnola. “Non c’è comunicazione, ogni richiesta è un rifiuto. Così non si cresce”.

Louis Deletraz, Rapax

Foto di: FIA Formula 2

Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Mechanics prepare the cars of Louis Deletraz, Racing Engineering and Gustav Malja, Racing Engineerin
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Racing Engineering
Louis Deletraz, Rapax
Louis Deletraz, Rapax
Louis Deletraz, Rapax
Press Conference: Louis Deletraz, Rapax
Louis Deletraz, Rapax
Sean Gelael, Pertamina Arden and Louis Deletraz, Rapax

Vice campione della Formula Renault 2.0 NEC nel 2015, secondo nello stesso campionato l’anno precedente e pure vice campione del Formula V8 3.5 nel 2016.

Il curriculum di Louis Delétraz è di tutto rispetto e non a caso si è guadagnato l’occasione di correre nel Campionato FIA di Formula 2 nella stagione 2017. Tuttavia, le speranze riposte nel giovane pilota ginevrino non sono state del tutto appagate.

L’inizio di stagione da rookie non è stato, infatti, dei più esaltanti. Dodici sono le corse consecutive nelle quali Delétraz non ha racimolato nemmeno un punto iridato sotto i colori della Racing Engineering. Poi, un sorprendente decimo posto in Ungheria, che ne ha confermato il potenziale fin lì inespresso.

 

Louis Deletraz, Rapax
Louis Deletraz, Rapax

Photo by: FIA Formula 2

“Con la Racing Engineering non siamo riusciti a ottenere il massimo dalla vettura”, ha ammesso l’elvetico ai microfoni di Motorsport.com. “Ho dovuto capire e gestire i nuovi pneumatici Pirelli e questo ci ha creato molti grattacapi in qualifica”.

“Mi sono ritrovato in una situazione inedita per me. In passato sono sempre stato abituato a lottare per le vittorie, per i campionati, per la pole position e non a ritrovarmi in fondo allo schieramento. È stata dura anche per me accettare quella situazione”.

La domanda giunge spontanea e più che mai legittima: che cosa non funzionava, allora? “Per guidare la monoposto della Racing Engineering bisognava pensare troppo. A 300 km orari non c’è tempo per pensare, per lo meno così la penso io. O pensi o sei veloce, e mi sono ritrovato a essere meno rapido...”.

Atmosfera deleteria alla Racing Engineering…

L’incompatibilità tra la vettura e Louis non è stata l’unica motivazione della cessazione del rapporto tra le parti. A detta del pilota, i vertici della scuderia spagnola hanno negato qualsiasi richiesta al giovane driver.

“A livello di relazioni interpersonali era davvero dura. La comunicazione tra le parti era esclusivamente a senso unico: scuderia-pilota. Se provavo ad avanzare una richiesta, la risposta era sempre e solo ‘no’, sia per le piccole cose, sia per aspetti di maggiore importanza”.

Mi era passata anche la voglia di andare in pista. Ogni richiesta era un rifiuto

Louis Delétraz

E ancora: “Secondo il mio parere, per lavorare in un team occorre una buona comunicazione con gli ingegneri e i dirigenti. È molto importante, ma non c’è stato nulla di tutto questo. Non avevo feeling né con loro, né con la macchina. E mi era anche passata la voglia di correre, a un certo punto...”.

“A dirla tutta, con ingegneri e meccanici non mi sono mai trovato in disaccordo. Per crescere e migliorare c’è bisogno anche di dialogo”, continua il ginevrino, che una volta passato alla Rapax è finalmente tornato a sorridere. “In Rapax si può parlare e discutere con chi comanda, parallelamente si cresce e si impara”.

Una rinascita tutta targata… Rapax!

A quattro corse dal termine ecco la svolta stagionale. Louis passa alla scuderia italiana, invertendosi con Nyck de Vries, e trovando una monoposto a lui adatta.

“Non me l’aspettavo. Ora posso guidare come mi è più naturale: attaccare forte, frenare all’ultimo senza necessariamente pensarci troppo. In qualifica abbiamo un ritmo altissimo ed è l’aspetto che più conta nel fine settimana di gara”, sottolinea lo svizzero, che a Monza è riuscito a staccare il terzo miglior tempo in qualifica.

Nel “Tempio della Velocità”, Delétraz non soltanto è riuscito a mettersi in evidenza in qualifica, bensì anche in corsa le performance sono stato di tutto rispetto: settimo in Gara 1 e quarto nella Sprint Race.

“Mi ha fatto enormemente piacere stare davanti a lottare coi più forti. Purtroppo, ho riscontrato un eccessivo degrado delle gomme posteriori e non sono riuscito a giocarmi il podio fino alla fine. Credo di aver dimostrato di non aver perso lo smalto...”, specifica il 20enne rossocrociato.

L’obiettivo per le ultime due tappe a Jerez de la Frontera e Abu Dhabi è quello di “finire la stagione sulle ali dell’entusiasmo con la speranza di riuscire a ottenere la conferma per il prossimo anno. Podio possibile? Sì, spero anche di riuscire a vincere almeno una delle quattro corse restanti”, spiega un ritrovato Louis.

Il sogno di riportare la Svizzera in F.1

Il sogno di tutti i piloti è, chiaramente, quello di arrivare a guidare una monoposto di Formula 1. Obiettivo nel mirino anche di Louis.

“Ovviamente il mio più grande obiettivo è quello di arrivare nella massima formula. Ho sempre lavorato e lavorerò per arrivarci. Ci sono degli scalini da fare e credo che il mio percorso formativo sia quello giusto. Mi piacerebbe diventare il prossimo pilota elvetico in F.1, per di più ho anche i punti necessari sulla Super Licenza per farlo...”.

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