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Colonna Louis Delétraz - Speriamo che la fortuna giri!

Lo sportivo di Ginevra ha raccontato i primi due round della stagione di Formula 2, al termine dei quali si trova 19esimo in campionato senza aver conseguito neppure un punto.

La colonna di Louis Delétraz

Louis Delétraz

Louis Delétraz, nato il 22 aprile 1997 a Ginevra, in Svizzera, è un pilota automobilistico elvetico che partecipa al Campionato FIA di Formula 2. È figlio di Jean-Denis Delétraz, ex pilota di Formula 1 ed Endurance.

Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
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Louis Delétraz, Charouz Racing System
Louis Delétraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
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Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
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Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System
Louis Deletraz, Charouz Racing System

Amici lettori di Motorsport.com, ciao! Nel primo articolo avevo menzionato l’ambizione di progredire fino alle prime posizioni nella mia seconda campagna in Formula 2. Non sarete dunque sorpresi di apprendere che sono deluso da questi primi risultati. Non è stato certo il miglior inizio di stagione della mia carriera!

Guai al differenziale in Bahrein

L’appuntamento del Bahrein non è andato come previsto. All’inizio i risultati sembravano poter arrivare, visto che ero 19esimo nelle prove libere e sono risalito al quinto in qualifica. In realtà, nelle prime prove abbiamo accusato un problema tecnico con il differenziale, completamente bloccato. Ha ceduto un pezzo che era invisibile ad occhio nudo e la macchina è diventata inguidabile. 

 

Nel differenziale ci sono rampa e precarico. Abbiamo pensato che fosse quest’ultimo ad avere problemi, ma in realtà si trattava della rampa che avevamo rimesso per la gara principale! Purtroppo, la macchina non girava più ed ecco perché sono scivolato al 13esimo posto mentre stavo lottando per la top 5. Abbiamo perso un sacco di punti!

Avremmo voluto acquistare particolari nuovi dalla Hewland, ma non erano disponibili. Così abbiamo dovuto correre la Sprint Race con quanto usato per la qualifica e con un settaggio troppo aggressivo per reggere 23 giri. Dunque, prima del via abbiamo deciso di fare una sosta extra, sapendo che diversamente non avremmo raggiunto la bandiera a scacchi.

La zona punti si è giocata per mezzo secondo ed è stato Santino Ferrucci a farmi perdere la settima posizione. Pur essendo attardato di un giro e con bandiere blu, ha combattuto buttandomi praticamente sull'erba all'uscita della prima curva! 

 

Ho perso quattro preziosi secondi a causa sua, anche se guadagnare due punticini non mi avrebbe cambiato granché. Almeno la quinta piazza nelle qualifiche è stata la dimostrazione del nostro potenziale, visto che non avevo capito molto durante le prove non cronometrate essendo stato bloccato da Roberto Merhi nel mio giro veloce.

Colpito allo start a Baku

Il circuito di Baku è speciale nonché diverso da tutto ciò cui siete abituati. È un tracciato urbano con rettilinei più lunghi di Monza, per cui si gira quasi con il medesimo downforce del Tempio della Velocità. Mi sono divertito molto lì, anche se i risultati non sono stati all'altezza delle aspettative.

Non va dimenticato che il team Charouz è nuovo e non era mai andato prima a Baku. Le regolazioni su cui avevamo lavorato al simulatore non hanno dato frutti, infatti ho firmato solo il 18esimo crono nelle libere. Per via della bandiera gialla, non ho potuto fare una tornata davvero rappresentativa, ma comunque non eravamo abbastanza rapidi. 

Per le qualifiche abbiamo dovuto rivedere l’assetto in quanto era troppo carico. In avvio sono stato rallentato da Roberto Merhi dalla curva 8 alla 20, che mi ha fatto perdere un sacco di tempo, poi due bandiere gialle hanno rovinato il mio secondo tentativo. Molto frustrante. Ad ogni modo, è stata colpa nostra. Abbiamo fatto un errore strategico uscendo dei box troppo tardi. Sono stato uno degli ultimi a tornare in pista. Non sto dicendo che avremmo combattuto per pole, ma sono convinto che si poteva entrare nella top 10.

Allo start a Baku c'è sempre un problema. I freni sono difficili da mandare in temperatura, le gomme sono fredde, inoltre sono stato colpito da Sean Gelael alla prima curva. Mi sono arrabbiato con lui, ma dopo aver visto le immagini devo ammettere che non c'era molto che potesse fare. Si è trovato bloccato da una macchina sul lato opposto. È lì che mi sono girato e ho colpito la Arden di Maximilian Gunther, bloccandomi. La macchina si è danneggiata nella parte anteriore destra e la mia avventura è finita.

 

Inoltre, al momento del contatto con Günther, il mio volante ha fatto un 180° e mi sono fatto male. Sono dovuto andare al centro medico, dove si sono immediatamente presi cura di me. Fortunatamente non mi sono state rilevate fratture, soltanto lividi. Si è spostato solo un po' l’osso, ma non c'è stato bisogno di operare. Non era bello da vedere, ma comunque ho potuto continuare a correre, che era poi la cosa principale!

Io poi non sono il tipo da lamentarsi, anche se non era l'ideale per la corsa sprint. Diciamo che, con l'adrenalina, senti meno! Detto questo, il nostro ritmo è stato deludente. Sono passato dal 20esimo al decimo posto, grazie ai molti abbandoni, ed essendomi ritirato il giorno prima non avevo potuto fare esperienza. Inoltre, a Baku bisogna sentirsi sicuri e io non lo ero al 100 per cento.

 

In ogni caso, quando ho visto Antonio Fuoco al comando della Main Race, ero felice per la squadra, perché ciò dimostrava che il lavoro paga. Ha fatto una gara molto bella ed ha concluso terzo. Per me è stato frustrante, perché il mio passo è sempre simile al suo.

Il livello si è alzato

Sinceramente, il livello dei piloti mi ha sorpreso in questi primi round. Gli incidenti sono rari, c'è molto rispetto in pista e i concorrenti non si comportano da kamikaze. È bello gareggiare così e dare vita a battaglie avvincenti. Ci sono molti piloti esperti, così come rookie che sono molto forti, ad esempio George Russell e Lando Norris. Sarà un anno bellissimo, sono felice di lottare con loro. 

L’unica polemica scoppiata finora è quella legata alla frizione. Non meno di 14 piloti sono andati in stallo durante le prime quattro gare. Da parte nostra, la gestiamo abbastanza bene. Lando Norris, per esempio, aveva affermato dopo il Bahrain che la Carlin aveva trovato la chiave per capire come farla funzionare, ma poi un problema gli è ricapitato in Azerbaijan. Noi in Charouz abbiamo capito come farla andare. La finestra è molto breve e rilasciare all’ultimo non è facile, però almeno fino adesso non ci è capitato nulla.

 

È facile per me dire che non è un problema, ma più della metà dei piloti si è lamentata e li capisco. Diversi mi hanno detto: "Ho dato gas, ho rilasciato la frizione delicatamente e mi sono bloccato. Non c'è nulla da fare". Anch’io ne sarei infastidito, inoltre è molto pericoloso. A Baku, ero ultimo sulla griglia. Sono scattato bene, davanti a me c'erano cinque avversari con quella problematica tra cui Jack Aitken, che partiva settimo. Così ho dovuto fare lo slalom tra le vetture a 200 km/h. Qualsiasi contatto avrebbe provocato un gran incidente. 

 

Il fatto è che per me è una doppia preoccupazione, visto che non sono ancora andato a punti e non sempre per colpa nostra. Rimango convinto che si possa puntare ad entrare nei 5 o addirittura al podio. Per il ritorno in Europa, ho soltanto bisogno di un po' di fortuna. Anche la testa sarà importante. Nulla deve essere trascurato, quindi non va lasciato perdere niente per poter andare bene. Contate su di me per invertire la tendenza!

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Louis Delétraz

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