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Intervista doppia: Stirpe-Gai, preparatore e pilota sbarcano in USA

Il pilota milanese e il suo preparatore atletico hanno oltrepassato l'oceano per lavorare con Benjamin Hites. Ecco le loro parole su questa esperienza unica.

Benjamin Hites, Stefano Gai, Federico Stirpe

Benjamin Hites, Stefano Gai, Federico Stirpe

Stefano Reali

Come è cambiato l’allenamento dei piloti e l’approccio con le nuove vetture. Intervista doppia a Federico Stirpe (preparatore atletico) e Stefano Gai (pilota) che hanno portato il “metodo” italiano negli Stati Uniti.

Da una parte Stefano Gai, pilota milanese con una lunga esperienza con le vetture a ruote coperte che lo ha visto più volte campione del Ferrari Challenge con la F430, fino alla più recente 488 GT3 EVO, con cui corre il Campionato Italiano Gran Turismo serie Endurance con piloti del calibro di Giancarlo Fisichella e Jacques Villeneuve.

Da alcuni anni porta tutto il suo Know-How oltre oceano in veste di Coach. Insieme a Stefano c’è Federico Stirpe, Personal e Physical Trainer, toscano di nascita che porta il suo sapere in giro per il mondo. Federico ha conseguito la Laurea in Scienze Motorie presso l’Università di Pisa.

Oltre a collaborare, i due sono principalmente amici e attraverso loro, cerchiamo di capire come è cambiato il modo di guidare, con l’evoluzione delle auto e come sono cambiati i metodi di allenamento. Attualmente seguono il pilota del Ferrari Challenge North America Benjamin Hites.

Come si prepara un pilota che corre in macchina e come si “crea” il lavoro specifico per ogni pilota?
"La preparazione fisica di un pilota automobilistico è molto complessa, ci sono molte cose da sapere e da tenere in considerazione, cercando di semplificarla, possiamo dire che bisogna tenere conto principalmente di due capacità: forza e resistenza. Diventa fondamentale lavorare sulla qualità dell’allenamento, cioè è importante anche la quantità, ovvero il carico. Prima bisogna conoscere il pilota che abbiamo davanti ed il campionato in cui correrà. In base a questo e non solo, verrà programmato un lavoro annuale di preparazione fisica, studiato ad hoc per lui, considerando gli impegni di test e gare presenti durante l’anno sul calendario. Si tratta di una preparazione continua nel tempo, di fatto ogni allenamento non da mai risultati immediati, ma a lungo termine, quindi partendo dalla preparazione invernale nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio fino all’ultima gara stagionale".

Come sono cambiati i metodi di allenamento?
"I metodi di lavoro durante gli anni sono cambiati in modo esponenziale. Inizialmente non si curava assolutamente nulla poi nel tempo si è curata fin troppo la parte di resistenza, che da una parte va bene, essendo uno sport di endurance con picchi di oltre 200 battiti (dico sempre che il pilota deve fare il pilota e non il maratoneta/ciclista professionista), ma negli ultimi anni lavorare principalmente su questa componente non basta più. Visto lo sforzo psicofisico, un pilota ha bisogno di una preparazione completa che deve avvicinarsi il più possibile agli sforzi di gara quindi andremo a mantenere la parte  aerobica coadiuvata da un importante lavoro in palestra per le sollecitazioni a cui è sottoposto. Ovviamente la parte più sollecitata,a causa della forza G, è quella del collo che si allena almeno 2-3 volte a settimana. Altri esercizi sono per la parte superiore del corpo,il Cuore, le gambe, senza dimenticare esercizi specifici ed esercizi per i riflessi. L’intensità degli allenamenti è molto alta ed anche la frequenza, sto parlando di doppia seduta ogni giorno dal lunedì al sabato per poi andare a diminuire il carico in vista delle gare".

In che cosa consiste il tuo lavoro con Benjanim durante il weekend di gara e al di fuori dei circuiti?
"Il mio lavoro nei giorni di gara si basa principalmente su una sessione di attivazione, mobilità e stretching da svolgere presto al mattino, per poi andare ad eseguire il warm-up prima di ogni prova libera, qualifica e gara con esercizi che vanno dall’uso di piccoli attrezzi al corpo libero fino ad esercizi psicocinetici e per la performance visiva. Viene data una cura particolare a quest’ultimi, per far sì che il pilota migliori la capacità di rimanere concentrato sotto sforzo, tutto questo fa si che Benjamin si senta motivato, rilassato e concentrato allo stesso tempo prima di ogni uscita in macchina. Subito dopo le sue performance in macchina sarà fondamentale una o più sessioni di scarico, tramite massaggi sportivi decontratturanti o rilassanti per permettergli di recuperare dalla fatica e dai dolori muscolari. Altre cose da non sottovalutare sono l’alimentazione e l’idratazione, dove consiglio a lui cosa mangiare e preparo quotidianamente la borraccia che berrà durante tutte le giornate per prevenire la disidratazione. Invece, riguardo al lavoro al di fuori delle gare, purtroppo io e Benjamin non possiamo allenarci assieme con costanza a causa dei numerosi impegni di entrambi ma in tutti i casi seguo la sua preparazione fisica a distanza, mandando a lui programmi settimanali e rimanendo in contatto con lui ogni giorno. La sua forma fisica è migliorata notevolmente nel giro di 8 mesi. Quando però abbiamo la possibilità riusciamo ad organizzare dei giorni di allenamento prima delle gare, come quello che faremo ad Ottobre in vista dell’appuntamento più importante della stagione cioè le Finali Mondiali Ferrari sul circuito del Mugello".

Quale sarà il prossimo step per Benjamin?
"È ancora troppo presto per saperlo perché siamo a metà stagione quindi credo che la cosa migliore al momento sia focalizzassi al 110% sulla prossima gara ad Indianapolis a fine luglio e fare lo stesso fino all’ultima gara.
Sicuramente Benjamin è un ragazzo con una forte ambizione e questo lo avrà già portato a pensare al futuro ma, essendo un ragazzo intelligente e determinato, sono sicuro che non vorrà distrazioni durante la stagione.
Nel caso dovesse correre in qualsiasi campionato/categoria superiore, allo stesso tempo verrà modificata anche la preparazione fisica".

Ora la parola passa a Stefano Gai.

In oltre 10 anni di gare, come sono cambiate le auto da competizione?
"Dieci anni sono tanti se parliamo di tecnologie e vetture da corse, basta guardare l’evoluzione delle vetture stradali, figuriamoci sulle vetture da competizione. Nel corso degli anni non ci sono stati tanti modelli nuovi, visto che sono stati introdotti dei Kit Evo. Abbiamo visto nel recente passato la Ferrari 458 Challenge, nella quale è stata introdotta l’ala. La modifica più grande in questi dieci anni c’è stata con l’introduzione del modello 488 che ha cambiato la filosofia ferrari dal “classico motore aspirata alla nuova generazione turbo".

Dal Ferrari Challenge con la F 430 alla 488 GT3 EVO, che evoluzione tecnica c’è stata e come è cambiato lo stile di guida?
"Partendo dalla 360 per poi passare alla 430, dobbiamo dire che erano prettamente stradali e derivate dalla serie. Le versioni da pista avevano pochi accorgimenti Racing, oltre ai dispositivi di sicurezza ad esempio c’erano i freni maggiorati e prese d’aria. Dalla 458 in poi, le vetture erano più da “pista” nate con una concezione Racing e non a caso molto dello sviluppo in pista è passato sulle stradali".

Che differenze hai trovato tra le corse americane e quelle europee?
"La filosofia americana, nel caso specifico del Ferrari Challenge North America i weekend sono molto concentrati sul Gentleman Style, per far godere al cliente tutta la filosofia Ferrari in pista. In America ci sono tanti piloti professionisti, ma la maggior parte sono gentleman. Si va inoltre ad analizzare tutto quello che succede e a parte i primi in classifica, sono tutti gentleman e il Fair Play è all’ordine del giorno. In Europa invece la competizione si “sente” di più".

Il pilota che segui, Benjamin Hites, come si è “evoluto” da quando lo segui e soprattutto come è cambiato il suo stile di guida?
"Ho conosciuto Benjamin prima della stagione 2018, non aveva esperienza su questo tipo di vetture più performanti. Rispetto alle vetture che usa abitualmente in Cile o Argentina, ho notato che si è adattato immediatamente. Mi ha impressionato il controllo della vettura, in questa stagione insieme a Federico ci siamo concentrati anche sull’aspetto mentale, Benjamin è molto emotivo guarda molto e abbiamo cercato di tenerlo tranquillo. Quest’anno ha vinto diverse gare e lui stesso è in continua evoluzione. Il prossimo passo dovrebbe essere quello sulle vetture Gt che sono più performanti, più Racing e professionali. Per un giovane pilota come lui sarà sicuramente un passo importante. Lo scorso hanno ci siamo ritrovati in occasione delle Finali Mondiali a Monza ed è partito questo nuovo progetto che in America è molto sottovalutano. La Toscana ci accomuna, visto che io ci passo molto tempo, Federico è toscano e Gregory che di origine è toscano. Tutto questo è stato possibile anche a Gregory Romanelli e TR3, lui oltre ad essere un caro amico ha creato questo team che ho visto crescere a suon di risultati, diventando una delle squadre più importanti in America anche per le vetture GT oltre al Ferrari Challenge".

Benjamin Hites, Federico Stirpe

Benjamin Hites, Federico Stirpe

Foto di: Stefano Reali

Benjamin Hites, Federico Stirpe

Benjamin Hites, Federico Stirpe

Foto di: Stefano Reali

Benjamin Hites, Stefano Gai, Federico Stirpe

Benjamin Hites, Stefano Gai, Federico Stirpe

Foto di: Stefano Reali

Benjamin Hites, Federico Stirpe

Benjamin Hites, Federico Stirpe

Foto di: Stefano Reali

#33 The Collection Ferrari 488: Benjamin Hites

#33 The Collection Ferrari 488: Benjamin Hites

Foto di: Art Fleischmann

Stefano Gai e Benjamin Hites, Ferrari of Miami

Stefano Gai e Benjamin Hites, Ferrari of Miami

Foto di: TR3 Racing

Benjamin Hites, Ferrari of Miami by TR3 Racing

Benjamin Hites, Ferrari of Miami by TR3 Racing

Foto di: Ferrari

#33 The Collection Ferrari 488: Benjamin Hites

#33 The Collection Ferrari 488: Benjamin Hites

Foto di: Art Fleischmann

Benjamin Hites, Ferrari of Miami, festeggia sul podio

Benjamin Hites, Ferrari of Miami, festeggia sul podio

Foto di: TR3 Racing

#33 The Collection Ferrari 488: Benjamin Hites

#33 The Collection Ferrari 488: Benjamin Hites

Foto di: Art Fleischmann

Benjamin Hites

Benjamin Hites

Foto di: Ferrari

Benjamin Hites, Ferrari of Miami

Benjamin Hites, Ferrari of Miami

Foto di: TR3 Racing

Benjamin Hites, Ferrari of Miami by TR3 Racing

Benjamin Hites, Ferrari of Miami by TR3 Racing

Foto di: Ferrari

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Foto di: Alex Galli

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Foto di: Alex Galli

Benjamin Hites, The Collection, Ferrari 488 Challenge

Benjamin Hites, The Collection, Ferrari 488 Challenge

Foto di: Stefano Reali

Benjamin Hites, Ferrari 488 Challenge, The Collection

Benjamin Hites, Ferrari 488 Challenge, The Collection

Ferrari 488 #233 The Collection: Benjamin Hites

Ferrari 488 #233 The Collection: Benjamin Hites

Foto di: Alex Galli

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Foto di: Alex Galli

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Ferrari 488 #233, The Collection: Benjamin HItes

Foto di: Alex Galli

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