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Cancellato il Campionato Italiano di Formula 3

L'ACI CSAI supporta il campionato europeo, mandando a monte il Progetto Giovani

L’ACI CSAI ha chinato il capo ai voleri di Gerhard Berger. Il Consiglio Mondiale della Fia dispone e la Federazione Italiana esegue: dopo la riunione di Istanbul l’unico risultato che è emerso è la cancellazione del Campionato Italiano di Formula 3. La serie tricolore è l’unica che ammaina la bandiera visto che il tedesco e l’inglese, ugualmente in difficoltà, andranno avanti. La drammatica crisi economica ha ridotto il bacino di utenza e la discussa gestione dei motori FPT ha disamorato alcune squadre che erano l’asse portante del nostro campionato, per cui si è preferito abbassare la serranda prima che si dovesse dichiarare morta la serie per mancanza di iscritti. Nel comunicato dell’ACI CSAI si legge: “… dato il momento di crisi , si è studiata una razionalizzazione dei campionati, a partire dai nazionali fino alle serie a livello internazionale. Durante un incontro con Gerhard Berger, Presidente della Commissione FIA monoposto, e con altri membri della stessa commissione, sono state concordate le strategie dei campionati formula per le prossima stagione. In base a quanto emerso ACI CSAI ha deciso di non far disputare nel 2013 il Campionato Italiano di Formula 3. La decisione è stata presa per lasciare, da una parte, risorse ed uno spazio importante al Campionato Europeo Fia di Formula 3 ed ai giovani piloti italiani che vi volessero partecipare e, dall’altra, per concentrare gli sforzi sul Campionato Italiano Formula ACI CSAI Abarth e sulla messa a punto della Formula 4 che, a partire dal 2014, diventerà la nuova categoria propedeutica per i giovani talenti dell’automobilismo nazionale ed internazionale. È stato inoltre confermato che il Campionato Europeo Formula 3 FIA si aprirà ufficialmente a Monza il 23 e 24 marzo”. Delle due una: se i piloti non avevano i soldi per partecipare alla serie italiana a maggiore ragione non li avranno per essere protagonisti di quella europea che costerà molto di più, ma se ci saranno dei licenziati Csai che correranno nel campionato continentale, allora sarà il segno che è fallita la politica del Progetto giovani. Non è la prima volta che accade e non deve stupire, ma non ci piace che ci sia la volontà di dare le chiavi dell’attività sportiva di base in mano alla FIA. Sembra di vedere il Governo che ha rinunciato parzialmente alla propria sovranità per accettare supinamente i diktat della BCE: a livello sportivo si ripete un’operazione simile con la FIA nel ruolo della Comunità Europea. Jean Todt ha deciso di riscrivere i passaggi che dovrebbero portare i giovani talenti alla Formula 1. Il catalizzatore deve essere l’Europeo di Formula 3 in attesa che sotto nasca la Formula 4 e sopra si concretizzi una nuova Formula 2. Il chiaro intento è di andare a sminare GP2 e GP3, le categorie che prosperano sotto l’egida di Bernie Ecclestone nell’ambito dei Gp di Formula 1. La nuova Formula 4 sarà la chiave di accesso che dovrà portare i talentini a scalare i gradini del professionismo. Sarà una porta dalla quale dovranno obbligatoriamente passare tutti i giovani che ambiranno ad arrivare alla F.1. Si vogliono uccidere anche gli altri campionati nazionali di F.3, lasciando un solo campionato europeo con Gerhard Berger a capo di tutto? A pensare male, a volte ci si prende… Vedremo se l’ambizioso progetto andrà in porto in un braccio di ferro che contrapporrà i due grandi-piccoli dell’automobilismo mondiale. L’ACI CSAI ha preso posizione e si è schierata subito con Jean Todt. La Formula Abarth del 2013, intanto, rinuncerà alla trasferta estera (che ha sempre avuto) per poter far correre anche i quindicenni: siamo pronti per diventare la provincia dell’Impero, dopo essere stati per anni il punto di riferimento mondiale. Povera Italia…

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