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Wolff: "Pronti perché il passo lungo a Monaco non sia più uno svantaggio"

Toto vuole cancellare la lezione dolorosa del 2017: "Per permettere ai piloti di girare al Loews ci saranno sospensioni speciali anteriori". E poi rivela: "Abbiamo calcolato che la differenza tra un passo lungo e corto è meno di 0"1 a Monaco".

Toto Wolff, Direttore Esecutivo, Mercedes AMG

Toto Wolff, Direttore Esecutivo, Mercedes AMG

Sam Bagnall / Motorsport Images

Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Toto Wolff, Direttore Esecutivo, Mercedes AMG. con Susie Wolff, fondatrice di Dare to be Different
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09, con sensori aerodinamici
Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG, e Niki Lauda, Presidente non esecutivo, Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09, con le luci sull'ala posteriore
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09

Nel 2017 la Mercedes ha lasciato Monaco leccandosi le ferite, con un bottino di tappa che non è andato oltre un quarto ed un settimo posto, rispettivamente con Bottas ed Hamilton.
“Dodici mesi fa l’obiettivo del nostro weekend era quello di limitare i danni – ricorda oggi Toto Wolff – non siamo riusciti a trovare il setup corretto ed abbiamo incassato una sconfitta dolorosa. L’obiettivo del 2018 è dimostrare di aver imparato la lezione”.

La Mercedes che arriva in questi giorni a Monte Carlo lo fa sull’onda della prima doppietta stagionale, ma Wolff (forse scaramantico?) non ci sta ad indossare i panni del favorito della vigilia sul Principato:
“Red Bull e Ferrari. La prima perché è forte nelle curve a bassa velocità ed anche perché a Monaco non pagherà la mancanza di velocità sul dritto che spesso li penalizza".

"La Ferrari perché ha dominato lo scorso anno. Il nostro compito sarà quello di sfruttare al meglio le prove libere, applicando quanto abbiamo appreso nelle gare precedenti e provando a massimizzare il potenziale della monoposto. Poi si vedrà".

"La doppietta di Barcellona? Diversi elementi hanno giocato a nostro favore, dalla tipologia di tracciato all’asfalto, così come le condizioni climatiche. Quindi rimaniamo estremamente cauti mentre ci dirigiamo verso Monaco”.

Per la Mercedes la sfida è quella di riuscire ad ottenere una buona performance da una monoposto con il passo più lungo della griglia di partenza, una caratteristica che non aiuta su un circuito cittadino...
“Il passo lungo ci garantisce più superfice da cui poter ottenere carico aerodinamico – spiega Wolff – e nell’arco di una stagione credo sia la scelta giusta. Ma su un circuito come quello di Monaco, estremamente diverso dalle piste solite, una vettura a passo lungo deve fare i conti col maggior angolo di sterzata necessario per far girare la macchina".

"Per questo motivo portiamo a Monaco delle sospensioni anteriori speciali, studiate per questo tracciato, in modo che la scelta della traiettoria nei tratti come il Loews non sia troppo limitata ed ovviamente per consentire al pilota di poter completare una curva da 50 km/h senza dover girare più volte il volante”.

“In teoria – prosegue Wolff - se si confrontano due monoposto identiche sotto tutti gli aspetti a parte il loro passo, si scopre che la differenza tra un passo lungo e corto è teoricamente meno di un decimo su una pista come Monaco. Ma sono calcoli virtuali, non il mondo reale, perché ci sarebbe anche da considerare la perdita di carico aerodinamico di una monoposto a passo corto… un calcolo complesso”.

Il weekend di Monaco sarà quello dell’esordio assoluto della nuova mescola HyperSoft, vista finora solo nei test disputati a Barcellona.
“La hyperSoft ha il potenziale per diventare un vero pneumatico ‘Monaco’, una mescola che dovrebbe adattarsi perfettamente ad una pista atipica caratterizzata da curve lente, molte zone di frenata e brevi tratti rettilinei. A causa delle curve lente, le gomme sono sottoposte a un’energia molto bassa, il che significa che i composti durano in genere molto più a lungo di quanto farebbero su qualsiasi altro circuito, e questo in passato è andato a favore dei piloti che dovevano difendere la posizione. Vedremo se cambierà qualcosa in questa edizione”.

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