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Wolff: "Ali flessibili? Troppo tempo per mettersi in regola"

Toto Wolff e Andreas Seidl guidano la carica contro le "ali flessibili" della Red Bull, chiedendo alla Federazione di accelerare sui tempi di entrata in vigore delle nuove e più feree verifiche previste per il GP di Francia. Secondo il Team Principal Mercedes, in due settimane - quindi per Baku - si avrebbero già i tempi tecnici necessari per mettersi in linea con i regolamenti.

Toto Wolff, Team Principal and CEO, Mercedes AMG

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

La fiammella rimasta accesa per qualche giorno sotto la brace alla fine si è trasformata in un incendio. Nel corso della prima giornata di attività in pista del Gran Premio di Monaco alcuni team principal sono usciti allo scoperto minacciando reclami contro la Red Bull se la FIA non accelererà i tempi per fare chiarezza sulla questione ‘ali flessibili’.

Il primo a confermare pubblicamente il suo disappunto è stato Andreas Seidl, che ha inviato i tecnici della Federazione Internazionale ad una stretta di vite prima del Gran Premio di Azerbaijan. La FIA ha fissato l’entrata in vigore dei nuovi sistemi di verifica nella tappa del Paul Ricard, ma molte squadre ritengono che la pista di Baku (prossima tappa in calendario) sia quella che garantisce un maggiore vantaggio a chi dispone di un’ala posteriore che si piega oltre un certo valore di carico. Tacitamente la FIA ha concesso un mese di tempo alle squadre che pensano di essere bordeline per correre ai ripari, ma la concorrenza non ci sta.

“È chiaro che non si può chiedere di riprogettare e realizzare una componente in una settimana – ha commentato Toto Wolff – ma abbiamo visto in passato che quindici giorni sono sufficienti, e credo che ci sia tempo sufficiente per irrigidire un’ala posteriore in tempo per la trasferta di Baku, ovvero la pista che probabilmente la più vantaggiosa per chi dispone di ali flessibili. Non capiamo, perché la direttiva tecnica dice che il movimento delle ali posteriori visionato è stato giudicato eccessivo, e se non ci saranno provvedimenti credo che possa aprirsi uno scenario che favorisce reclami e tutto ciò che ne consegue, ovvero una situazione di cui nessuno ha bisogno”. 

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E se non ci saranno provvedimenti in vista della trasferta in Azerbaijan? “Abbiamo segnalato una situazione relativa ad un’ala posteriore flessibile già la scorsa estate – ha proseguito Wolff - senza aver ricevuto alcun feedback. Se non ci saranno provvedimenti dovremo modificare la nostra ala, dovremo ammorbidirla perché oggi la nostra ala è estremamente rigida, rispettando il famoso articolo 3.8, il quale ribadisce che un’ala deve rimanere immobile”.

Più cauta la posizione di Mattia Binotto, che ritiene corrette le tempistiche dettate dalla FIA. “Quello che sta accadendo in merito all’ala posteriore credo sia una situazione che conferma quanto si spinge in Formula 1 – ha commentato il team principal della Ferrari – sono abbastanza sicuro che la FIA abbia verificato cosa è corretto e cosa no, sono sicuro che abbia analizzato abbastanza bene il caso. Come Ferrari, siamo felici che ci sia un chiarimento, quindi potenzialmente dobbiamo adattarci o qualcun altro dovrà adattarsi alla direttiva tecnica. In merito ai tempi, penso che dovremmo rispettare la decisione della FIA perché sono abbastanza sicuro che lo abbiano fatto con consapevolezza”.

In merito alla possibilità di assistere a reclami nella tappa di Baku Wolff è stato abbastanza chiaro: “In passato abbiamo avuto una situazione simile, ricordo il DAS l'anno scorso (la Red Bull presentò reclamo nel Gran Premio d’Austria). Ma in questo caso ritardare l’introduzione dei nuovi sistemi di verifica apre la porta a possibili reclami, e non siamo solo noi ad essere interessati, credo che ci siano almeno altre due squadre ad essere molto indispettite dalla situazione. Ovviamente sappiamo che un reclamo ci potrebbe alla Corte d’Appello Internazionale, complicando non poco le cose perché possono volerci settimane prima di avere un verdetto. Una situazione che non fa bene al campionato”.

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