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Williams ha chiesto un chiarimento regolamentare alla FIA sulle parti condivise

Paddy Lowe vuole sapere dalla FIA quali sono i limiti nell'avere forme sempre più simili fra monoposto ufficiali e clienti. Il dt Williams teme che ci possa essere una proliferazione di soluzioni condivise e vuole u pronunciamento dalla Federazione su cosa è vietato.

Paddy Lowe, Williams Martini Racing

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Paddy Lowe, direttore tecnico della Williams, ha spedito alla FIA una richiesta di chiarimento regolamentare perché la Federazione Internazionale si esprima in termini chiari su quali parti a contatto con l’aria possono essere condivise con un’altra monoposto.

Il regolamento di F1, infatti, consente l’adozione di numerose componenti da un’altra squadra, snaturando un po’ il concetto del Costruttore che deve avere la proprietà intellettuale del progetto che vuole portare in pista.

A rompere gli schemi è stata la Haas che, già al suo debutto nel 2015, aveva siglato un accordo di stretta collaborazione della Ferrari, permettendo al team americano di scalare nel 2018 il quinto posto nel mondiale Costruttori (dopo aver lottato a lungo con la Renault per la quarta piazza) con un organico che è la metà di un team come la Williams.

La Ferrari al team diretto da Gunther Steiner ha fornito power unit, trasmissione, sospensioni posteriori e anteriori e sistema frenante. Il telaio, invece, progettato a Maranello, è stato costruito a Varano de’ Melegari da Dallara, dove la squadra USA sviluppa tutta l’aerodinamica.

Sulla carta le superfici a contatto con l’aria devono essere di proprio disegno, ma Paddy Lowe vuole definirne i vincoli, segno che a Grove c’è chi sta pensando che ci possano essere altri “gemellaggi” in stile Haas – Ferrari, magari senza arrivare ai limiti del team statunitense, ma cercando altre soluzioni di abbinamento.

Non è un segreto per nessuno il fatto che la Racing Point (ex Force India) avesse l’ambizione di diventare lo junior team della Mercedes: alla fine non se n’è fatto niente, ma la squadra di Stroll disporrà di buona parte del retrotreno della freccia d’argento, per cui è lecito che l’altra squadra che dispone della power unit di Brixworth voglia mettere dei paletti.

La Williams non è in grado di realizzare la copia della Mercedes perché si è incaponita a usare il proprio cambio in alluminio, sebbene Toto Wolff fosse disponibile a dare quello in materiali compositi in realizzazione a Brackley, per evidenti problemi economici, sebbene l'austriaco auspicasse un miglioramento della monoposto che favorisse l'ascesa di Russell. E, allora, se non si riesce ad avere quello che si desidera, perché non provare a bloccare gli avversari?

Oltre ad Haas e Racing Point, non si devono perdere di vista le collaborazioni fra Sauber e Ferrari e il più stretto rapporto che si è generato fra Red Bull e Toro Rosso, ora che entrambe le squadre avranno lo stesso motore Honda. La squadra di Faenza adotterà molte parti del retrotreno della RB14 (cambio e sospensioni) per cui non dovrebbe sorprendere se anche le forme esterne di certe macchine dovessero diventare sempre più simili.

È evidente che certi studi aerodinamici, specie con le nuove regole 2019, potrebbero essere divisi fra team ufficiale e cliente, creando una massa critica di dati utili a tutti. Le stesse ali (anteriore e posteriore) hanno mostrato delle realizzazioni diverse, ma con concetti molto simili.

Paddy Lowe vuole mettere un freno alle possibili esasperazioni, ma quale sarà la posizione della FIA visto che tutti e tre i top team (Mercedes, Ferrari e Red Bull) sono molto interessati alla cessione di parti ai team satellite?

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