Whiting bacchetta Vettel: "Le regole sulla bandiera rossa sono facili da seguire"
Il direttore di gara Charlie Whiting crede che le regole sulla bandiera rossa della Formula 1 siano facili da seguire e che semplicemente Sebastian Vettel non abbia fatto un buon lavoro ad Austin.
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Vettel è incappato in una penalità di tre posizioni in griglia nel Gran Premio degli Stati Uniti dello scorso weekend, non avendo rallentato a sufficienza quando è stata sventolata la bandiera rossa nelle prove libere di venerdì.
Le regole sono state rese più restrittive in questa stagione, con l'introduzione di un tempo delta da rispettare nei mini settori tra le postazioni dei commissari lungo il circuito.
Le riprese dall'onboard della vettura di Vettel attraverso le esse, hanno mostrato che aveva rallentato in maniera significativa, riuscendo comunque a violare la regola.
"Penso che sia meglio avere una regola dura e chiara, perché ci viene chiesto continuamente quanto debbano rallentare" ha detto Whiting quando gli è stato chiesto un chiarimento in merito da Motorsport.com.
"E' un po' come fanno i team con le macchine. Vogliono sapere quanto possono spingere".
"E' un limite chiaro ed è una cosa facile da seguire. Penso che sia stato solo un errore di guida".
Le regole relative alla bandiera rossa sono scritte nell'articolo 31.6 del regolamento sportivo, che è stato rivisto quest'anno per includere il nuovo delta time.
Ora le regole stabiliscono che "i piloti devono rimanere al di sopra del tempo minimo fissato dalla centralina FIA in ogni mini settore" durante un periodo di bandiera rossa. Questo è lo stesso modo con cui le velocità vengono monitorate durante la Safety Car e la Virtual Safety Car.
Whiting ha detto che "sembrava in contrasto" non avere lo stesso sistema per la bandiera rossa.
"E' stata una cosa logica da fare, secondo i team, utilizzare esattamente lo stesso sistema" ha aggiunto.
"Abbiamo avuto tre casi in cui i piloti non si sono attenuti a questo".
"Uno di loro è stato un errore del pilota, che lui stesso ha ammesso ciò che aveva fatto, cioè Ricciardo in Australia. Poi è stata la volta di Ocon a Suzuki e infine di Sebastian".
"Non so esattamente cosa abbiano fatto o perché non abbiano rispettato il delta time, ma è una cosa che riescono a gestire perfettamente quando c'è la Safety Car o la Virtual Safety Car".
"Dunque, non so se forse è una questione legata al fatto che i piloti non si ricordano".
"E' abbastanza chiaro, dato che ogni pannello luminoso indica un rosso accesso. E' impossibile non vederli".
"Ma è successo e non ha fatto un buon lavoro in quella particolare occasione".
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