Villeneuve contro i commissari: "Era Ricciardo a meritare una penalità, non Vettel!"
Il campione del mondo di F1 del 1997 spiega: "Hamilton bravo a indurre la Direzione Gara a prendere provvedimenti su Vettel, ma il tedesco non ha fatto una manovra volontaria e sporca".
Sebastian Vettel, Ferrari, seconda posizione, cambia le posizioni in segno di protesta contro una penalità che gli è costata la vittoria
Steve Etherington / Motorsport Images
La penalità di 5" comminata a Sebastian Vettel al Gran Premio del Canada per la manovra fatta nei confronti di Lewis Hamilton al 48esimo giro continua a fare discutere.
Questa volta ad analizzare quanto accaduto è stato Jaccques Villeneuve. Il campione del mondo 1997 di Formula 1 non ha dubbi: Vettel non meritava la penalità che, di fatto, gli è costata la prima vittoria della stagione.
Anzi, ha contestato in maniera poco velata l'operato della Direzione Gara, rea di aver preso provvedimenti nei confronti del tedesco della Ferrari per una manovra non volontaria, mentre ha soprasseduto alla difesa (a suo avviso oltre il limite regolamentare) fatta da Daniel Ricciardo nei confronti di Valtteri Bottas.
"Non sono sorpreso dalla penalità comminata a Vettel, perché spesso succede il contrario di quanto invece dovrebbe", ha dichiarato Villeneuve a Motorsport.com. "Ricciardo meritava una penalità per il modo di pilotare sui rettilinei, ma nessuno gli ha comminato nulla. Spesso succedono cose del genere".
"Questo è un male per la F1. Questo ha rovinato la gara perché è stata una decisione sbagliata, non perché avremmo dovuto vedere un vincitore differente. Se Vettel avesse fatto qualcosa di sbagliato o qualcosa di sporco come ha fatto Ricciardo, allora avrebbe meritato una penalità e tutto sarebbe andato a buon fine, anche se questo avesse poi significato l'ennesima vittoria di Lewis".
Valtteri Bottas ha a sua volta definito la difesa di Ricciardo come "A tratti al limite", ma alla fine anche come "Una bella battaglia". Villeneuve ha sostenuto che "Queste non sono le corse, dovrebbero esserci differenze tra un'azione intenzionale e quando tagli una curva e poi rientri in pista".
"Soprattutto perché il pilota che segue chi commette l'errore sa bene cosa succede. Lewis sapeva dove stesse andando Vette. Avrebbe potuto essere più aggressivo, ma non lo ha fatto".
"Non è una questione di lasciarli correre, perché questo significherebbe vedere manovre sporche e stupide. Non dovrebbero mai verificarsi manovre intenzionali che possano costringere altri piloti a uscire di pista o a essere in situazioni di pericolo".
"Se tu tagli la chicane, spingi poi l'acceleratore per cercare di perdere poco tempo, anche se quello mette in pericolo i piloti che ti seguono. Ma chi ti segue sa benissimo che se vede il pilota davanti sull'erba, questo potrà quasi certamente finire largo, una volta rientrato in pista. Per questo dovrebbero sapere di avere una chance di passarli all'interno. Sono cose che si sanno".
"Lewis ha fatto la cosa giusta, ha gestito la situazione, portando così i commissari a penalizzare Vettel. E' stato molto bravo a farlo!".
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