Vettel: "Stiamo lavorando per fare in modo che ci siano sempre più alti che bassi"
Il tedesco allontana le paure di chi teme che la SF71H possa soffrire le gomme Pirelli ribassate che si rivedono dopo la Spagna. Seb è ottimista e confida anche nella tradizione favorevole della Rossa al Ricard.
Sebastian Vettel, Ferrari, cammina lungo il circuito
Manuel Goria / Motorsport Images
Sarà anche un solo punto di vantaggio (quello che in classifica lo separa da Lewis Hamilton) ma basta a dar forma al sorriso. Il Sebastian Vettel arrivato oggi nel paddock del Paul Ricard ha trasmesso subito una sensazione di ottimismo, tornata prepotentemente dopo la vittoria di Montreal.
Il weekend di Barcellona (quello in cui la Ferrari ha registrato la peggior performance dell’anno) è un lontano ricordo, ma nel fine settimana del Paul Ricard tornerà la specifica di pneumatici Pirelli con il battistrada ridotto di 0,4mm, ovvero quello che era stato in precedenza usato per la prima volta proprio a Montmelò.
“Le risposte ai problemi del weekend spagnolo le abbiamo avute nei test che abbiamo disputato il martedì dopo la gara – ha subito chiarito Vettel – piuttosto qui al Paul Ricard è meno semplice capire cosa aspettarsi, perché non abbiamo i soliti dati a disposizione per preparare al meglio il fine settimana”.
Osservando la conformazione della pista credi che possa sposarsi bene con le caratteristiche della SF71H?
"Non lo so, non vedo una ragione per dire che non saremo lì a giocarcela. Non ho mai girato sulla configurazione di pista che avremo questo weekend, ero stato qui in precedenza molto tempo fa ma avevo girato sulla pista corta. Vedremo come andrà domani”.
Com’è il feeling in squadra dopo Montreal?
"Nelle prossime settimane arriveranno molte gare, e in generale credo che sia tutto positivo. Osservando il quadro generale di questa prima parte di campionato abbiamo disputato sette Gran Premi e ne abbiamo vinti tre, quindi non è affatto male".
"Poi tra gli aspetti positivi c’è l’essere stati competitivi nella maggior parte delle piste su cui abbiamo fatto tappa. Ovviamente ci sono sempre circuiti che vanno meglio di altri, ad esempio il Canada in positivo e la Spagna in negativo. Diciamo che quella di Barcellona è stata la nostra gara meno competitiva, ma è normale avere alti e bassi, e da parte nostra stiamo lavorando per fare in modo che ci siano sempre più alti che bassi".
"Adesso ci aspetta il weekend qui sul circuito Paul Ricard, ed è giusto concentrarsi su questo, poi penseremo al resto. Troveremo un asfalto nuovo, ed ovviamente la tipologia di pista sarà nuova per tutti, ma se confermeremo un approccio simile a quello di Montreal, saremo chiaramente in grado di essere nel gruppo che si giocherà la vittoria”.
Uno dei temi del weekend sarà l’arrivo della power unit Mercedes. Credi che sia un passaggio importante?
"Non posso parlare a loro nome, e ovviamente non so quanto sarà grande il miglioramento. Se sarà un grosso step, allora potrebbe essere un passo avanti, ma non credo sia possibile fare la differenza con un’evoluzione".
"Credo che nel corso dell’anno ci saranno tanti sviluppi, magari minori, ma su parecchi fronti e tutto può aiutare. Ad esempio, il vantaggio che hanno avuto a Barcellona è stato notevole, ed anche con quel motore il carico aerodinamico che avevano faceva la differenza. E’ una combinazione di cose, non solo motore o telaio, serve tutto”.
Credi che il track-limit sarà un problema questo weekend?
“Vedremo, penso che dipenda in gran parte dai cordoli, ovvero quanto potremo utilizzarli. Stamattina abbiamo fatto il tradizionale giro di pista e ci siamo fatti un’idea, ma non so ancora se ci saranno dei problemi di questo tipo”.
Speri nella buona tradizione della Ferrari nel Gran Premio di Francia?
“Se fosse così, allora non dovremmo poi fare molto per ritrovarci io e Kimi nelle prime due posizioni domenica. Ma se c'è un collegamento tra la Ferrari e la Francia ben venga!”.
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