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Vettel: "Non penso a impormi nei prossimi sei GP, ma voglio vincere a Sochi"

Il tedesco non ha fatto tabelle per puntare al titolo mondiale, preferisce puntare al massimo risultato al breve. Sebastian sembra aver assorbito la delusione di Singapore contando sul grande supporto che gli ha dato la squadra.

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari, cammina lungo il circuito
Un tifoso di Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari, cammina lungo il circuito
Sebastian Vettel, Ferrari e Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso, camminano lungo il circuito
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, lascia il garage
Ferrari SF71H, ala anteriore
Ferrari SF71H, dettaglio della paratia laterale dell'ala anteriore, con il flap curvo
Il sedile di una Ferrari SF71H
Dettaglio di una parte della carrozzeria di una Ferrari SF71H
Ferrari SF71H nel garage

Cosa c’è nella mente di Sebastian Vettel alla vigilia del weekend di Sochi? Nessun piano nel lungo periodo (gli ultimi 6 GP della stagione), nessun piano neanche sulla gara di domenica, ma solo i primi riscontri che arriveranno domani mattina dopo la prima sessione di prove libere.

Per cambiare le cose nel lungo periodo serve far risultato nel breve, ovvero pensare a riportare in positivo i bilanci di tappa, senza pensare troppo alla classifica di campionato.

La settimana di pausa sembra aver fatto bene a Vettel, che non è sembrato giù di morale come nella notte dopo il GP di Singapore, e Seb ha anche ammesso che la squadra gli ha garantito un bel supporto morale, cosa che ha confermato di aver apprezzato molto.

Il Mondiale, per ora, è tutto a Sochi, come fosse una finale. Il resto conterà solo domenica sera quando sarà stampata la classifica del Gran Premio di Russia.

Guardando la fase finale del Mondiale che vi attende, avete pianificato una strategia pensando ai sei Gran Premi che mancano al termine della stagione o andrete avanti concentrandosi solo gara per gara?
“Penso che sia molto semplice considerando dove ci troviamo oggi in classifica. Siamo indietro di un certo numero di punti, e sappiamo di dover recuperare terreno per avere la certezza di restare in gioco. Questo è il nostro obiettivo, e il modo migliore raggiungerlo è quello di finire davanti ai nostri avversari, e preferibilmente davanti a tutti. Il piano è tutto qui, e credo che abbiamo tutto ciò che serve per riuscirci”.

Tutti i piloti hanno raggiunto il limite delle power unit a disposizione. Credi che l’affidabilità possa essere un elemento chiave nella volata finale?
“Certo. Considerando la nostra situazione di classifica è un aspetto che non ci possiamo permettere di pagare, ma ovviamente se capiterà un imprevisto ai nostri avversari potrebbe essere un aiuto. Ma non è qualcosa su cui contiamo, non possiamo guardare alle prossime gare aspettando che accada qualcosa. Dobbiamo lavorare weekend dopo weekend ipotizzando che i nostri avversari siano al meglio, e che noi si possa fare il massimo per batterli”

Avete analizzato i dati di Singapore per risalire ai motivi del calo di performance che avete accusato a Marina Bay?
“Sì, come sempre analizziamo quanto accaduto nei weekend di gara, e come ho già detto dopo le qualifiche, probabilmente non abbiamo sfruttato al massimo il nostro potenziale. Abbiamo fatto una buona partenza e abbiamo cercato di provare a giocarci l’unica chance per vincere la gara".

"Non ha funzionato e, ovviamente, a quel punto non c'era molto che avremmo potuto fare per cambiare le cose. Ma credo che il problema principale sia stato quello accusato sabato, che ci ha portato a prendere il via in una posizione che non era quella in cui dovevamo essere. Quindi non abbiamo fatto del nostro meglio, ma anche i nostri avversari si sono confermati molto veloci, ed è giusto dar merito anche al lavoro degli altri".

"Sono stati molto veloci sia sabato che domenica, ed anche se eravamo su strategie differenti, credo che non avessimo il ritmo per stare lì con loro, quindi è stato un successo che hanno meritato sul campo”.

Lo scorso anno tu e Kimi avete fatto vostra la prima fila. Quest’anno però ci saranno mescole più morbide, credi che potrebbe rappresentare un problema?
“Ora non ricordo esattamente, ma pur essendo in prima fila non credo che ci fosse un gran distacco, forse meno di un decimo sul Valtteri che era terzo. Non credo che si posa avere fiducia a prescindere basandosi su un decimo di vantaggio di un anno fa".

"Vedremo, la nostra monoposto è molto diversa quest’anno, mentre dodici mesi fa eravamo quasi sorpresi di ritrovarci io e Kimi in prima fila. Penso che sia più realistico prendere in considerazione gli ultimi due Gran Premi, gare in cui abbiamo faticato ad avere il ritmo che ci aspettavamo. Non dobbiamo farci distrarre dai risultati, ma concentrarci sul lavoro e affrontare ogni sessione con calma, poi vedremo dove saremo”.

Questa pista viene indicata come un tracciato in cui il motore ha un ruolo importante. Credi che sia un punto a favore per la Ferrari?
“Non lo so, ad essere onesti. Bisogna essere cauti quando si parla di performance in rettilineo, perché, sì, dipende da quanta potenza hai, ma dipende anche da quanta ala hai sulla monoposto. Non penso che sia una sorpresa vedere la Red Bull andare molto bene a Monaco e Singapore, ad esempio, perché sappiamo che hanno un sacco di carico, ma la downforce ti rallenta in rettilineo".

"Ovviamente questa è una pista veloce, ci sono lunghi rettilinei, ci aspettiamo di far bene, ma non ho riferimenti per poter essere preciso su quali saranno i valori in campo. Domani ci faremo una prima idea del feeling con la monoposto, speriamo di trovare un buon set-up di partenza e di poter iniziare subito il lavoro per ottimizzare tutto al meglio”.

Vincendole tutte le prossime sei gare, anche se Hamilton dovesse sempre arrivare secondo saresti campione. Sapere di poter contare sulle tue forze è qualcosa che aiuta in questa situazione?
“Sì, e penso che abbiamo le nostre possibilità. In questa stagione abbiamo vissuto gare in cui avremmo dovuto vincere ma non ci siamo riusciti, ed altre in cui abbiamo vinto nonostante sembrasse molto difficile. Ma non posso pensare di vincere le prossime sei gare, sto puntando a vincere qui, a Sochi, poi si penserà alla prossima. Anzi, al momento sto pensando solo alla FP1 di domattina, poi vedremo”.

Come leader della squadra, cerchi di tenere su il morale nel team?
“No, forse è l'opposto. Sappiamo che alcune gare non sono andate come volevamo, nel modo in cui volevo. Ma quando sono tornato nel box è stato molto bello vedere tanta motivazione in tutti i ragazzi, e sentirgli dire delle cose molto belle. Sono aspetti che significano tanto per me. E penso che questo mi abbia davvero aiutato a superare le giornate negative, ed aggiungo, anche l'energia che ho ricevuto dall'esterno, da tifosi e sostenitori, messaggi positivi che arrivano in momenti in cui non te li aspetti. Ma tornando ai ragazzi del team, non ho mai dovuto entrare nel box e dire loro di alzare la testa. Al massimo, è stato il contrario, e hanno fatto bene”.

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