Ancora un successo per
Sebastian Vettel che conquista il
Gp della Malesia con un perentorio successo con la
Red Bull Rb7, in una gara che è stata minacciata dalla pioggia, ma che ha visto cadere solo sporadicamente poche gocce d'acqua.
Quella malese è stata una corsa condizionata dal rendimento delle gomme: le dure della
Pirelli hanno mostrato un cedimento imprevisto dopo pochi giri e hanno pesantemente condizionato i piloti che hanno cercato di sfruttare quella mescola dopo il primo run effettuato con le morbide.
Vettel non ha sbagliato assolutamente niente ed è riuscito a difendersi nonostante sia stato costretto a lungo a rinunciare all'uso del
KERS.
Sebastian ora ha già accumulato 24 punti di vantaggio su
Button nella classifica del mondiale piloti: questo dato spiega meglio di tante parole quale sia il divario del tedesco dagli inseguitori.
Jenson Button raccoglie un eccellente secondo posto con la
McLaren: il britannico, grande marpione, non ha sbagliato la scelta delle gomme e si è ritrovato al posto d'onore con una corsa molto consistente, mentre il compagno di squadra
Hamilton è sprofondato al settimo posto proprio per aver puntato sulle gomme dure che invece hanno fatto flop.
Sul podio sale con merito anche
Nick Heidfeld che cancella l'opaca gara di
Melbourne: Nick è stato autore di una partenza prodigiosa che lo ha portato al secondo posto nelle prima battute di gara e poi si è difeso con le unghie, meritando l'ultimo gradino del podio.
C'è comunque allarme in casa
Lotus Renault perché l'affidabilità spaventa: nelle libere si erano rotte le sospensioni anteriori, mentre in gara
Petrov ha patito un incidente gravissimo che poteva avere ben altre conseguenze. Il russo, infatti, si è ritrovato con il volante in mano con il piantone dello sterzo rotto in seguito ad un "decollo" su un cordolo.
Per fortuna che c'era spazio intorno e
Vitaly se l'è cavata con un grande spavento, ma questi incidenti non li vorremmo più vedere, visto che riportano alla memoria la scomparsa di
Ayrton Senna nel 1994.
E la
Ferrari? Si conferma quarta forza del mondiale:
Alonso forse poteva aspirare ad un posto sul podio se non avesse rovinato l'ala anteriore in un contatto con
Hamilton. Lo spagnolo ha fatto bene a provarci, ma paga questo contatto e la pessima partenza che lo ha portato al settimo posto nel primo giro e l'ala mobile che si è inceppata troppo presto.
La
150° Italia non è competitiva come la miglior concorrenza e non basta l'impegno dei piloti:
Massa ha finito quinto di un soffio davanti allo sconsolato capo squadra. E il fatto che la squadra del Cavallino non abbia chiesto al brasiliano di cedere la posizione evidenzia come il team non si senta pronto per lottare al top, altrimenti non si regalerebbe un punto alla concorrenza.
Mark Webber si porta a casa quarto posto: l'australiano è bersagliato dai problemi. Al via è stato risucchiato nelle posizioni di rincalzo per il mancato funzionamento del
KERS. Mark si è dovuto arrangiare in queste condizioni per tutta la gara ed è stato il primo a pagare la scelta delle gomme morbide.
Webber è ormai chiaramente relagato al ruolo di secondo di
Vettel, ma spiace vederlo arrancare più indietro di dove meriterebbe. A punti finisce il coriaceo
Kamui Kobayashi con la
Sauber Ferrari: il giapponese è stato autore di una bella serie di sorpassi con
Michael Schumacher, che alla fine è finito dietro.
Bene anche
Paul di Resta ormai costantemente davanti al più blasonato compagno di squadra Adrian Sutil e in zona punti in due Gp su due. Delude
Sebastien Buemi che sente la pressione di
Daniel Ricciardo che gli minaccia il posto: lo svizzero si è buscato uno stop and go per l'eccessiva velocità in pit lane.
FORMULA 1, Sepang, 9/04/2011
Classifica della gara
1. Sebastian Vettel - Red Bull-Renault - 56 giri in
2. Jenson Button - McLaren-Mercedes - a 3”2
3. Nick Heidfeld - Renault - a 25”0
4. Mark Webber - Red Bull-Renault - a 26”3
5. Felipe Massa - Ferrari - a 36”9
6. Fernando Alonso - Ferrari - a 37”2*
7. Lewis Hamilton - McLaren-Mercedes - a 49”9*
8. Kamui Kobayashi - Sauber-Ferrari - a 1'06”4
9. Michael Schumacher - Mercedes - a 1'24”8
10. Paul di Resta - Force India-Mercedes - a 1'31”5
11. Adrian Sutil - Force India-Mercedes - a 1'41”3
12. Nico Rosberg - Mercedes – a 1 giro
12. Sebastien Buemi - Toro Rosso-Ferrari - a 1 giro
13. Jaime Alguersuari - Toro Rosso-Ferrari - a 1 giro
14. Heikki Kovalainen - Lotus-Renault - a 1 giro
15. Timo Glock - Virgin-Cosworth - a 2 giri
16. Tonio Liuzzi - HRT-Cosworth - a 10 giri
* Al termine della gara è stata inflitta una penalità di 20" ad Alonso e Hamilton per l'incidente avvenuto nelle fasi finali: cliccando su questo link potete trovare le classifiche aggiornate
Giro più veloce: Webber in 1'40”571
La classifica del campionato piloti: 1. Vettel 50; 2. Button 26; 3. Hamilton 24; 4. Webber 22; 5. Alonso 20; 6. Massa 16; 7. Petrov e Heidfeld 15; 9. Kobayashi e Buemi 4; 11. Schumacher, Sutil e di Resta 2.
La classifica del campionato costruttori: 1. Red Bull 72; 2. McLaren-Mercedes 50; 3. Ferrari 36; 4. Lotus Renault 30; 5. Sauber, Toro Rosso e Force India 4; 8. Mercedes Gp 2.
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