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Verstappen, un muro di rimpianti: quando una curva ti cambia la vita

Max Verstappen aveva messo in piedi un giro capolavoro per 26 curve su 27, poi, in un attimo, tutto si è ribaltato: da una pole ormai fatta a un terzo posto amaro, con entrambe le Mercedes davanti e l'incertezza sul cambio della RB16B...

Max Verstappen, Red Bull Racing dopo l'incidente

Max Verstappen, Red Bull Racing dopo l'incidente

Charles Coates / Motorsport Images

È una vecchia legge del motorsport. Sui circuiti cittadini il limite che separa un’impresa da una débâcle è un filo sottilissimo, un margine che i campioni sanno accarezzare con parsimonia, solo quando è necessario per fare la differenza. Oggi Max Verstappen lo ha saputo dipingendo in modo incredibile 26 delle 27 curve di Jeddah, interpretando il circuito con un’aggressività che gli ha consentito di attaccare i cordoli e baciare per due volte le protezioni senza perdere un solo centesimo.

L’olandese si è lanciato per l’ultimo giro della Q3 dopo essere stato informato del vantaggio preso da Hamilton pochi secondi prima, e ha aggredito i primi due settori coprendoli a tempo record (59”748). La pole position era saldamente nelle sue mani con un vantaggio di oltre due decimi su Lewis Hamilton, gli sarebbe bastato chiudere l’ultimo tratto di pista in 27”870, tempo ampiamente alla sua portata considerando che nel primo ‘run’ quel settore lo aveva percorso in 27”623.

Ma Verstappen ha proseguito a spingere anche nell’ultimo tratto, aumentando ulteriormente il suo margine fino alla staccata della curva 27, dove è arrivato il bloccaggio in frenata. Max non ha mollato, e quando è tornato sull’acceleratore il retrotreno della sua monoposto ha urtato le barriere esterne. “Vedevo dal display che era un buon giro – ha poi spiegato – sapevo che Lewis era a un decimo e mezzo avanti (rispetto al tempo precedente di Verstappen) e ho pensato che nell’ultima curva avrei comunque potuto guadagnare ancora qualcosa. È davvero deludente perché è stato davvero un buon giro fino a quel momento, mi stavo divertendo”. “Sarebbe stato il giro dell'anno – ha commentato Christian Horner - è un gran peccato. Max poteva vedere sul display che prima dell’ultima curva era in vantaggio, ma è andata così. Speriamo che il cambio non sia danneggiato”.

Nell’arco di pochi secondi è cambiato drasticamente lo scenario in vista della gara di domani, ed essendo alla penultima tappa stagionale, anche del mondiale. Il brutto momento di Max è diventato un incubo quando ha realizzato che il colpo di reni di Bottas gli aveva sfilato anche la seconda posizione, rendendo la prima fila un feudo Mercedes.

Valtteri Bottas, Mercedes, si congratula con Lewis Hamilton, Mercedes, in Parc Ferme dopo le qualifiche

Valtteri Bottas, Mercedes, si congratula con Lewis Hamilton, Mercedes, in Parc Ferme dopo le qualifiche

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Hamilton, che aveva terminato il suo ultimo giro lanciato due minuti prima di Verstappen, ha atteso l’esito finale della qualifica seduto nella sua monoposto dopo essere rientrato in pit-lane. Quando l’ingegnere lo ha informato dell’errore di Verstappen, Lewis si è limitato a ringraziare la squadra. Nessuno meglio di lui sa che oggi a Jeddah il riferimento in termini di velocità è stato Max, ed infatti il sorriso più grande Hamilton lo ha sfoggiato davanti a Bottas, coccolato come non mai visto il valore che può assumere la sua seconda posizione in vista di domani.

Nell’ultima curva dell’ultimo giro è sfumato il piano perfetto della Red Bull, che da inizio weekend aveva orientato il suo lavoro proprio sulla performance in qualifica, certa che dalla prima posizione avrebbe avuto buone opportunità di gestire la leadership anche nei 50 giri in programma domani. In pochi secondi è naufragato tutto: l’errore di Max, l’exploit di Bottas ed anche quello di Leclerc, che ha messo Perez in terza fila.

Uno scenario capovolto, e che a questo punto rende Hamilton favorito d’obbligo alla vittoria nella gara di domani considerando anche l’ottimo ritmo confermato dalla Mercedes nei long-run di ieri. Se c’è però una cosa che ha insegnato questa incredibile stagione, è che quando i valori in campo sembrano andare in una direzione spesso arriva la smentita. Verstappen dopo le qualifiche aveva il volto più deluso visto da quando è in Formula 1, ed ovviamente non sono mancate le critiche di chi ritiene il suo errore un peccato di presunzione con potenziali effetti funesti in ottica Mondiale.

Ovviamente Max è inciampato in un momento cruciale, un errore che avrebbe potuto evitare con una gestione più attenta delle informazioni in suo possesso. Il primo a saperlo è l’olandese, ma è anche molto più semplice mettere a fuoco il tutto a motori spenti, altra cosa è farlo nella concitazione di un giro di qualifica pazzesco che ad una curva dalla fine sembrava destinato ad entrare nella hall of fame delle sfide ‘piloti vs muri’.

È andata male, ma qualcosa resta, ovvero che il potenziale della Red Bull a Jeddah non è quello visto di settimane fa in Qatar. Domani Hamilton si troverà in una situazione ideale per puntare alla vittoria, Max in quella di avere molto meno da perdere. L’obiettivo di Verstappen è realisticamente quella seconda posizione che gli consentirebbe di arrivare ad Abu Dhabi ancora da leader della classifica generale, ma proprio perché è Max, meglio non scommetterci troppo. Ha qualcosa da farsi perdonare, e farà di tutto per riuscirci.

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