Verstappen: "Non mi interessa chi sia il mio compagno di squadra"
Il pilota olandese si è detto dispiaciuto per la retrocessione di Gasly, ma ha accolto in Red Bull Albon con una dichiarazione piuttosto freddina. Però non c'è da stupirsi, Max non è mai stato un "tenerone".
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
La Formula 1 è in vacanza fino alla prima domenica di settembre, ma in casa Red Bull c'è grande fermento. Ieri la squadra di Milton Keynes ha annunciato che a partire dal Gran Premio del Belgio sarà Alexander Albon a dividere il box con Max Verstappen, mentre Pierre Gasly farà il percorso inverso, tornando alla Toro Rosso accanto a Daniil Kvyat.
Una situazione praticamente identica a quella che già vissuta dal team nel 2016, quando fu Max Verstappen ad essere promosso e proprio il pilota russo a finire nella "squadra B" faentina. In quel caso fu una mossa vincente, perché l'olandese vinse al debutto sulla Red Bull nel Gran Premio di Spagna.
Sicuramente oggi Helmut Marko non si aspetta un debutto del genere da Albon, ma è innegabile che la squadra avesse bisogno di una scossa, perché le prestazioni di Gasly erano troppo deludenti se rapportate a quelle del compagno di box e la cosa stava iniziando a pesare parecchio nella lotta per il secondo posto nel Costruttori con la Ferrari.
Dopo aver lanciato un messaggio quasi di indifferenza a Lewis Hamilton nella giornata di ieri, Verstappen anche oggi ha dimostrato di non essere esattamente un "tenerone", dicendosi dispiaciuto per Gasly, ma aggiungendo che per lui non fa assoluta differenza chi sia il suo compagno di box.
"Certo, è un peccato per Pierre, ma non mi interessa chi sia il mio compagno di squadra" ha detto Verstappen al quotidiano olandese De Telegraaf. "Si tratta di ottenere prestazioni migliori dalla seconda vettura del team per fare più punti per il team".
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