Verstappen: "Le penalità in F1 non andrebbero mai date nel corso della gara"
Il pilota olandese della Red Bull dice la propria sulle penalità in gara dopo il caso Vettel in Canada.
Max Verstappen, Red Bull Racing
Steven Tee / Motorsport Images
Il caso Vettel legato alla penalità subita al Gran Premio del Canada non è ancora terminato. Questo pomeriggio Max Verstappen è tornato sull'argomento dicendo la propria e, spesso, quando l'olandese ha voglia di parlare, non è mai banale.
Il pilota della Red Bull ha infatti sottolineato come, a suo avviso, le penalità nel corso delle gare di F1 non debbano più essere comminate durante la corsa. Ne beneficerebbe lo spettacolo. Non a caso, la penalità a Vettel al Gilles Villeneuve di Montreal ha privato gli spettatori di un possibile duello tra il ferrarista e Lewis Hamilton.
"In generale, se stai per assegnare una penalità, forse non dovresti farlo nel corso della gara. Questo rovinerebbe tutta l'eccitazione del momento. Pensate a quanto accaduto in Canada, con Lewis che stava per raggiungere e attaccare Vettel, combattendo per la vittoria".
Non è tutto, perché Verstappen, avversario di 1000 battaglie del tedesco della Ferrari, ha difeso Vettel perché ha considerato la sua manovra non volontaria, dunque non punibile dai commissari.
"Riguardo la gara in Canada, Vettel è uscito di pista ma poi è riuscito a rientrare. Non ha fatto nulla, non ha bloccato Lewis di proposito. La penalità che gli hanno dato è sbagliata".
Vettel ha fatto tutto il possibile per rientrare in modo sicuro. Era al comando, sapeva di avere Lewis alle spalle, a 1"5, dunque stava dando il massimo nel pilotare la sua vettura".
Non poteva mancare però il suo punto di vista legato a quanto fatto da Hamilton sempre al momento del rientro in pista di Vettel, quello che ha portato il 4 volte iridato alla sanzione di 5": "Se fossi stato Lewis, avrei utilizzato la radio accusando Vettel di avermi bloccato. Sai bene che è nelle regole e c'è una possibile penalità che può essere comminata al tuo avversario".
Per concludere, il giovane olandese ha voluto fare da schermo ai commissari di gara, bersagliati sui principali social network da tanti post - spesso offensivi - nei confronti del loro operato al Gran Premio del Canada.
"Penso che i commissari capiscano cosa succede in pista, ma a volte non possono dare un altro tipo di sanzione, perché il regolamento ne prevede già una, dunque devono dare quella. A volte non vogliono, ma devono. Ho letto alcuni commenti che alcuni stewart hanno ricevuto, messaggi molto cattivi su Twitter e sono cose non giuste".
"Stanno cercando di fare il loro lavoro nel miglior modo possibile e non è giusto dire che abbiano fatto un cattivo lavoro. Penso però che sarebbe bello guardare il regolamento e parlare delle cose che possiamo cambiare".
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