Verstappen: "La pole mancata non mi ha fatto dormire, volevo vincere!"
Beffato da Ricciardo in qualifica, l'olandese ha tirato fuori le unghie fin dal via e prendendosi la prima posizione ha potuto controllare agevolmente il GP del Messico sfruttando una Red Bull molto competitiva.
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Se c'è una Red Bull che non si rompe mai è quella di Max Verstappen, almeno per quello che si è visto in questa stagione. E "l'olandese volante" ne ha approfittato alla grandissima andando a prendersi un meritato successo nel Gran Premio del Messico, bruciando al via il compagno di squadra Daniel Ricciardo e dettando un ritmo che nessuno ha potuto sostenere.
Solo Sebastian Vettel ha tentato nella parte centrale di gara di andare a riprendere il 21enne di Milton Keynes, che però era indemoniato a Città del Messico e più volte è stato invitato dal suo muretto a rallentare per non correre il rischio di incappare in guasti sulla sua RB14, cosa che invece è accaduta al suo compagno Daniel Ricciardo quando ormai sembrava materializzarsi la doppietta "bibitara".
"E' stato un peccato perdere Daniel, sarebbe stata una bellissima doppietta, però quando l'altra macchina come la tua si ritira un po' di preoccupazione c'è e non vuoi avere la stessa sorte - ha dichiarato Verstappen - Ho chiesto via radio ai box se tutto era a posto perché ero davanti e non c'era motivo di rischiare".
Ieri Max aveva dovuto patire la grande beffa della pole position mancata e allo spegnimento dei semafori si è subito vendicato con il sangue agli occhi.
"Stanotte non ho dormito bene, ero piuttosto nervoso pensando alla pole persa e alla gara. E' una vittoria molto importante, l'ho voluta fin dalla prima curva, ho attaccato al via perché volevo essere davanti e avere il controllo della situazione facendo il mio ritmo. Fortunatamente le cose sono andate bene e la strategia gomme ha funzionato, per cui sono contento".
A Città del Messico la Red Bull è quasi risorta, tornando quella macchina che, seppur meno potente delle altre, risultava imprendibile grazie all'aerodinamica.
"Questa pista era perfetta per noi, il motore funzionava bene anche se era comunque inferiore agli altri, però avevamo un bel vantaggio dal punto di vista dell'aderenza, della meccanica e dell'aerodinamica, un po' come a Monaco, dove infatti eravamo andati forte. Abbiamo sfruttato questi punti a nostro favore e ce l'abbiamo fatta".
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