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Verstappen: "La brutta partenza? Un errore del team"

Il pilota della Red Bull ha spiegato che la sua partenza a rilento sulla griglia del GP d'Italia è stata dovuta ad un settaggio troppo aggressivo della vettura.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB12

Max Verstappen, Red Bull Racing RB12

Alessio Morgese

Max Verstappen, Red Bull Racing RB12
Max Verstappen, Red Bull Racing RB12
Max Verstappen, Red Bull Racing RB12
Max Verstappen, Red Bull Racing RB12

Verstappen era settimo in griglia, ma è stato rallentato dal sistema antistallo e questo lo ha fatto precipitare al 12esimo posto. Nei primi giri è riuscito a recuperare alcune delle posizioni perse ed alla fine ha concluso nella stessa posizione in cui aveva iniziato la sua corsa.

"Ho effettuato una normale procedura di partenza, ma il numero di giri è sceso troppo perché avevamo impostato la vettura un po' troppo aggressiva" ha detto Verstappen al programma tv olandese Peptalk nella serata di lunedì. "Invece di spegnersi come una vettura stradale, la nostra ha un programma nel motore che va ad inserire la folle molto rapidamente. Ma devi schiacchiare di nuovo la frizione e poi mettere la prima: questo costa parecchio tempo".

L'olandese sostiene quindi che non avrebbe potuto fare nulla per evitare questa brutta partenza: "E' stato un errore del team, ma queste cose possono accadere. Ogni settaggio viene fatto il più vicino possibile al limite per cercare di avere una buona partenza, ma questa volta è andata male. Però nel resto della stagione abbiamo fatto delle buone partenze, quindi può capitare".

"Si vince e si perde insieme" ha continuato. "Questo genere di cose può accadere, ma naturalmente analizzeremo tutti i dati per capire quello che può essere migliorato. Ma dopo la gara la squadra mi ha già spiegato nel dettaglio cosa è andato storto".

"Ognuno fa del suo meglio e a tutti è consentito di fare un errore" ha concluso Verstappen, stringendosi nelle spalle. "Perché se scattassero punizioni ogni volta che viene commesso un errore, tutti avrebbero troppa paura ad andare a cercare il limite".

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