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Vergne: "Mi fa ridere che la Toro Rosso abbia richiamato Hartley"

L'ex pilota di Formula 1 Jean-Eric Vergne è stato ironico riguardo all'ingaggio di Brendon Hartley da parte della Toro Rosso, in riferimento al fatto che il neozelandese in passato era stato escluso dai programmi giovani Red Bull.

Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13

Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13

Sutton Motorsport Images

Jean-Eric Vergne, Techeetah
Jean-Eric Vergne, Techeetah, festeggia sul podio con Lucas di Grassi, Audi Sport ABT Schaeffler
Jean-Eric Vergne, Techeetah, spruzza lo champagne sul podio
Lucas di Grassi, Audi Sport ABT Schaeffler, Alex Lynn, DS Virgin Racing, e Jean-Eric Vergne, Techeetah
Brendon Hartley, Toro Rosso, in the drivers parade
Ingegneri Toro Rosso al lavoro sulla monoposto di Brendon Hartley, Toro Rosso STR13 Honda, in griglia, mentre il pilota esce dalla vettura
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Jean-Eric Vergne, Techeetah, parla durante la conferenza stampa

Parlando ad una conferenza stampa organizzata in vista dell'ePrix di Parigi, Vergne ha commentato l'accordo raggiunto tra Hartley e la Toro Rosso, arrivato appunto ad otto anni dalla prima rottura tra le due parti.

"Mi fa ridere che la Toro Rosso abbia richiamato Hartley, dato che lui è quello che la Red Bull aveva licenziato per darmi il suo volante nella World Series Renault" ha detto Vergne.

"Trovo che questa situazione sia piuttosto divertente".

Vergne ha aggiunto che probabilmente anche un altro ex pilota Toro Rosso, oggi suo rivale in Formula E, come Sebastien Buemi, avrebbe avuto delle difficoltà: "Probabilmente verrebbe licenziato dopo un anno, senza opzioni nei top team, perché la macchina non è abbastanza buona".

Il pilota francese, che comanda la classifica della Formula E 2017/2018 per i colori della Techeetah, si è anche detto convinto che il suo ingresso nella serie "full electric" lo abbia anche fatto maturare.

"Il passaggio in Formula E è stato il momento più difficile della mia carriera, perché avevo lasciato la F.1" ha detto. "Ma con il senno di poi, penso che sia stato il punto di svolta della mia carriera".

"In qualsiasi situazione difficile o negativa, ci sono elementi positivi su cui lavorare. Si tratta solo di provare a tirarli fuori".

"Penso di essere stato fortunato ad arrivare in Formula E al momento giusto e a cambiare rapidamente la mia mentalità. Oggi penso che sia la cosa migliore che potesse capitarmi".

Vergne fa le cose diversamente dopo la F.1

Vergne ha anche discusso di recente della sua carriera a "The Flying Lap" di Motorsport.tv.

Il 27enne ha spiegato come sia cambiato il suo approccio dopo la sua uscita dalla F.1 ed ha riflettuto anche sulla sua parentesi nel Circus.

"Guardando indietro, avrei potuto gestire le cose in modo diverso" ha detto. "Ho passato 12 mesi difficili, cercando di capire come avrei potuto cambiarle".

"E alla fine ho cambiato molte cose nel modo in cui mi approccio a questo sport. Il lato positivo è che credo di aver imparato molto da quello che mi è successo, quindi penso che in Formula E non mi troverò mai in una situazione dolorosa come in F.1".

"Fuori dalla macchina ora vedo tutto con un occhio diverso ed in maniera più globale. Sono arrivato in Formula 1 forte e fiducioso, ma alcune persone mi hanno completamente distrutto".

"Ho concluso ottavo la mia prima gara (nel 2014) e la squadra mi ha fatto tante feste quando sono tornato ai box. Io però gli ho detto: 'Ehi, era solo un ottavo posto, non è quello che voglio'".

"Se tornassi indietro, è sicuramente qualcosa che cambierei, sarei felice dell'ottavo posto. Credo che questo sia stato uno dei punti di forza di Ricciardo: è sempre stato felice, indipendentemente da quello che gli è successo".

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