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Intervista

Vandoorne: "L'inizio del 2017 è stato sotto i miei standard"

Le difficoltà avute dalla McLaren-Honda hanno rallentato l'adattamento del belga alla nuova avventura in Formula 1, che però ha cominciato a prendere la giusta strada appena il metodo lavorativo è cambiato.

Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Stoffel Vandoorne, McLaren
Stoffel Vandoorne, McLaren
Stoffel Vandoorne, McLaren
Stoffel Vandoorne, McLaren
Stoffel Vandoorne, McLaren, is attended to by mechanics in the pit lane
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren, enters his cockpit
Stoffel Vandoorne, McLaren, is attended to by mechanics in the pit lane
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32 with aero sensor
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32

Stoffel Vandoorne ha riconosciuto che le prestazoni di inizio 2017 non sono state all'altezza delle sue possibilità a causa dei problemi di affidabilità che hanno colpito la McLaren-Honda, non consentendogli di trovare il giusto feeleing e velocità.

Dopo essersi messo in luce nelle categorie minori di monoposto, nelle quali ha conquistato il titolo di GP2 nel 2015 e ottenuto ottime cose nel Super Formula giapponese, il belga era stato indicato come una delle giovani stelle più promettenti per il debutto in Formula 1.

Purtroppo nelle prime cinque gare non è mai riuscito ad accedere alla Q1, a differenza del suo compagno di squadra Fernando Alonso, che nonostante una macchina poco competitiva è sempre riuscito a passare la prima manche di qualifica.

Vandoorne ha ammesso di non aver fatto bene il suo lavoro, ma che anche la mancanza di esperienza e i cronici problemi della sua McLaren-Honda hanno influito parecchio sul rendimento.

"So che all'inizio non sono stato bravo a sufficienza, ma abbiamo avuto anche una serie di problemi - ha spiegato Stoffel parlando con Motorsport.com - Nelle prime cinque gare non sono stato al livello dei miei standard, ma si trattava anche della mia prima stagione in Formula 1 con un team nuovo e ingegneri che non conoscevo, per cui c'era tutto da imparare. Con tutti i problemi incontrati è stata molto più dura".

"Dopo aver passato più tempo in pista, dandomi anche da fare al simulatore e nell'analisi dei dati in fabbrica, le cose hanno cominciato ad andare molto meglio e nella giusta direzione".

La svolta dopo il GP di Spagna

Per consentirgli di migliorare, la McLaren ha cominciato a lavorare in modo specifico con Vandoorne dopo il Gran Premio di Spagna del maggio scorso attraverso sessioni al simulatore per affinare il suo stile di guida e dare modo agli ingegneri di comprendere meglio le sue esigenze in termini di set-up.

A Monaco è arrivato l'accesso in Q3, poi ha preceduto Alonso a Silverstone, guadagnandosi anche il prolungamento di contratto e chiudendo a soli 4 punti dallo spagnolo in classifica di campionato.

"Direi che Monaco, ma anche in Canada e a Baku, sono stati i momenti chiave dove abbiamo raccolto più informazioni - continua Vandoorne - Da parte mia mi sono impegnato moltissimo, ma anche la squadra, e tutto ha cominciato ad andare bene".

Nelle categorie per i più giovani Vandoorne è sempre andato bene, ma adattarsi alla F1 e combattere a centro gruppo non è stata cosa facile, ma ora ci si aspetta che la McLaren sia più competitiva nel 2018 in seguito al divorzio da Honda e al passaggio ai motori Renault.

"Non ci siamo trovati certamente nella posizione in cui speravamo di essere, avrei preferito lottare per vincere, anche perché in passato è sempre stato così per me. Penso che il team abbia preso la strada giusta, ci sono molti cambiamenti in arrivo che mi esaltano, ma al momento è ancora difficile sapere che risultati potremo ottenere".

"In F1 è dura fare previsioni, bisogna aspettare i test invernali e solo dopo le prime prove potrai capire quanto potresti essere competitivo".

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