Vandoorne: "Bene McLaren e motore, ma faceva troppo freddo"
A Barcellona le temperature di ieri sono state proibitive per poter spingere al massimo, ma il belga è riuscito a svolgere il proprio lavoro salendo per la prima volta sulla MCL33.
Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images
La prima giornata di lavoro per Stoffel Vandoorne si è svolta in condizioni inusuali per quello che dovrebbe essere un test in preparazione alla nuova stagione.
Con qualche dubbio sulle possibilità di vedere le Formula 1 in azione nel 2018 sotto la neve e con temperature che rasentano lo zero, il belga ha preso in mano il volante della sua nuova McLaren MCL33 per cominciare il programma di lavoro a Barcellona.
"E' stato molto bello tornare in macchina, anche se con freddo e bagnato non erano le condizioni ideali - ha spiegato a fine giornata il 25enne - Sentivo congelare mani e piedi! Dopo oggi le sensazioni sono contrastanti perché le condizioni erano difficili, ma anche uguali per tutti. Abbiamo iniziato piano aspettando che la pista permettesse di spingere, la prima impressione della macchina è stata positiva. Non ho avuto sorprese, che è la cosa più importante al momento".
"Con il bagnato ci siamo concentrati sulle prove aerodinamiche, che solitamente solo le prime da fare nei test. Abbiamo cercato di ottenere il massimo in circostanze negative e alla fine il tracciato era migliorato e quindi siamo potuti entrare con le slick e mettere insieme diversi giri consecutivamente. Questo è stato il momento dove ho iniziato a sentire meglio la vettura".
In realtà un guaio c'è stato, ma sembra nulla di troppo grave del genere di quanto accaduto in passato.
"Purtroppo dopo pranzo si è verificato un problema allo scarico e abbiamo perso il resto della giornata. Nello specifico, soffiava l'aria calda verso alcune parti del telaio e una di queste erano i cavi del sistema frenante. Per sicurezza la squadra ha deciso di fermare l'auto".
"Non penso ci siano molti team in grado di percorrere 500km in un giorno. Sicuramente non è stato semplice per le condizioni e per i problemini, prima con Fernando e poi con me. Comunque non ci siamo fermati per una situazione drammatica, si tratta solo di piccole cose risolvibili".
Il motore sembra invece aver fatto egregiamente il suo lavoro, anche questo un aspetto che in passato ha dato parecchio filo da torcere ai tecnici di Woking.
"Le prime sensazioni della power unit Renault sono state positive, la guidabilità è buona e tutti i cambiamenti che abbiamo fatto hanno funzionato come ci si aspettava. Alla fine non è che ci sia molto da dire in proposito".
Al Montmelò il fondo è stato completamente riasfaltato e questo ha significato lavoro differente dal punto di vista delle gomme, che con le temperature basse non hanno chiaramente dato il meglio.
"L'asfalto è il classico di un circuito nuovo, con meno sconnessioni e un'aderenza totalmente diversa dalla precedente. A causa del freddo non siamo riusciti a far lavorare bene le gomme, ma penso che ora si possa andare più forte di alcuni secondi al giro. Un paio di curve sono cambiate parecchio".
"Nel momento in cui togli le termocoperte le temperature si abbassano notevolmente ed è difficile farle risalire. E' dura cambiare gomme in queste situazioni, ma con la mescola più morbida è un altro discorso perché lavora in modo diverso, tutto è più semplice. Ricordiamoci che questi pneumatici non sono stati costruiti per condizioni come queste, le quali non saranno uguali nell'arco della stagione perché dubito troveremo la neve. Sicuramente è durissima capirne qualcosa".
Dichiarazioni raccolte da Matt Beer e Valentin Khorounzhiy
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