Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera

Un grande Sainz rilancia la Toro Rosso nella lotta per il quinto posto

Il quarto posto di Singapore è il miglior risultato nella carriera dello spagnolo e porta la squadra faentina a soli 7 punti dalla Williams. Tra le altre cose, ora sembra destinato a restare fino a fine anno, perché Palmer è blindato in Renault.

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12

L’harakiri Ferrari-Verstappen e la fuga Mondiale di Hamilton hanno fatto passare in secondo piano l’impresa compiuta nella notte di Singapore da Carlos Sainz e della Toro Rosso. Il quarto posto finale rappresenta il miglior risultato ottenuto dallo spagnolo in Formula 1, nonché un piazzamento molto prezioso per la squadra italiana nella volata per il quinto posto nella classifica Costruttori.

Il risultato è maturato giro dopo giro gestendo al meglio una gara molto insidiosa. Al via Sainz è scattato con gomme intermedie, ed i primi giri non è stato semplice per Carlos (sfilato nono) gestire la pista umida alle spalle di Ocon, partito con le full-wet. Quando l’asfalto ha iniziato ad asciugarsi (e il pilota della Force India ha visto le sue gomme posteriori surriscaldarsi) Sainz ha sferrato l’attacco e passato il francese.

Un'altra scelta determinante è stata quella di non rientrare in pit-lane per il cambio gomme quando è entrata in pista la seconda safety-car, strategia che ha permesso a Sainz di sfilare al quarto posto alle spalle di Bottas. Qualche problema è arrivato al pit-stop necessario per il passaggio alle slick, fase in cui Carlos ha perso una posizione a favore di Hulkenberg e nella quale il team ha deciso di montare la mescola supersoft, risultata molto difficile da mandare in temperatura.

Qui Sainz ha compiuto un piccolo capolavoro, riuscendo (seppur in difficoltà) a tenere a bada gli assalti di Perez, che sembrava destinato a sfilarlo senza problemi. Lo spagnolo ha respinto ogni attacco, e vedendo a pochi giri dalla fine spalancarsi nuovamente le porte della quarta posizione dopo il ritiro di Hulkenberg.

Incontenibile la gioia di Sainz sotto la bandiera a scacchi, così come quella del suo ingegnere di pista Marco Matassa, immortalato in un team-radio che ha riscosso grande successo sui social. Il lieto fine ha fatto passare in secondo piano un precedente team-radio, in cui Sainz in modo molto irrispettoso ha invitato il suo ingegnere (che gli indicava la necessità di ricaricare la batteria) a tacere, ma è stata l’unica sbavatura della giornata.

Sorride Sainz, e con lui la Toro Rosso, salita a 52 punti nel Mondiale Costruttori avvicinandosi molto alla Williams, che occupa la quinta posizione a quota 59, e portando a 10 le lunghezze di vantaggio sulla Renault. L’altra buona notizia giunta ieri per la Toro Rosso è sempre legata a Sainz, che molto probabilmente resterà in squadra fino al termine della stagione. Il contratto di Jolyon Palmer sembra davvero blindato, e così l’inglese dovrebbe concludere il Mondiale al suo posto.

Il ventilato passaggio alla Renault a partire dal prossimo Gran Premio di Malesia sarebbe stata una botta non da poco per le ambizioni del team, visto che Carlos ha ottenuto ben 48 dei 52 punti conquistati dalla squadra. Contare su Kvyat in questo momento non è una grande motivazione, visto che il russo anche nella gara di ieri ha commesso un errore da esordiente, lui che rookie proprio non è. Passano le gare ma Kvyat non si sveglia, qualche lampo, per lo più quando non serve, ed errori nei momenti cruciali. Non è ciò che aiuta a garantirsi un sedile per il prossimo anno.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Verstappen: ecco perchè il primo giro diventa uno scoglio da superare
Articolo successivo Hamilton: "Pensavo all'incidente di Senna a Monaco per non sbagliare"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera