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Ufficiale: McLaren rompe con Honda e passa ai motori Renault dal 2018

Si chiude dopo tre anni la partnership disastrosa tra la squadra di Woking e la Casa giapponese. La McLaren (e molto probabilmente anche Alonso) cercheranno il riscatto con le power unit francesi dal 2018 al 2020.

Fernando Alonso, McLaren MCL32

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

McLaren MCL32 nel garage
Renault Sport F1 Team equipment
McLaren mechanics, McLaren MCL32 in pit lane
Zak Brown, Direttore Esecutivo, McLaren Technology Group
McLaren MCL32, ala anteriore
Renault Sport F1 Team RS17 nose and front wings
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Zak Brown, Direttore Esecutivo, McLaren Technology Group, Yusuke Hasegawa, Senior Managing Officer,
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Cyril Abiteboul, Renault Sport F1 Managing Director
Cyril Abiteboul, Renault Sport F1 Managing Director, Dr Helmut Marko, Red Bull Motorsport Consultant, Christian Horner, Red Bull Racing Team Principal and Zak Brown, McLaren Executive Director
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32

Ancora sette Gran Premi, poi si concluderà il sodalizio più fallimentare nell’intera storia della Formula 1. McLaren e Honda hanno comunicato ufficialmente che al termine del Mondiale 2017 la loro partnership terminerà, con sollievo (immaginiamo) da entrambe le parti. La Honda incassa un colpo duro da una McLaren che, pur di rinunciare al partner giapponese, ha deciso di fare a meno di un tranquillo contesto economico garantito dagli yen provenienti da Tokio.

Alla fine a determinare il divorzio tra Honda e McLaren sono stati i numeri. Nelle 53 gare disputate a partire dal 2015 la McLaren ha conquistato finora 114 punti, contri i 1903 della Mercedes, i 1199 della Ferrari e gli 867 della Red Bull. Tutto fermo a quota zero sul fronte podi-vittorie-pole, e una malinconica penultima posizione nella classifica del Mondiale Costruttori occupata in questo Mondiale e nel 2015. In mezzo la sesta piazza dello scorso anno, che aveva illuso sia la McLaren che la stessa Honda sulla possibilità di poter risalire la china, ma sempre con la costante di centinaia di posizioni di penalità pagate con una cadenza imbarazzante.

A confermare questo matrimonio come il più grande fallimento nella storia della Formula 1 è stato anche il rapporto tra il disastro confermato in pista e le risorse avute a disposizione. Due piloti campioni del Mondo, come Fernando Alonso e Jenson Button, un budget praticamente illimitato, ed una squadra che sembra aver comunque dato il massimo per cercare di uscire da un guado senza vie di uscita. Messasi alle spalle un periodo molto doloroso, ora per la McLaren inizia un ciclo tecnico in cui dovrà dimostrare di essere ancora un team in grado di portare in pista una monoposto competitiva. Il prossimo anno il confronto diretto sarà soprattutto con la Red Bull (a parità di motorizzazione) e di certo non mancheranno le motivazioni.

Non è ancora chiaro come la McLaren riuscirà a sopperire alla mancanza dei fondi che la Honda ha garantito nell’ultimo triennio, e tra questi ci sono anche quelli che servono per garantirsi il rinnovo di Fernando Alonso. Lo spagnolo potrebbe accettare una riduzione del suo stipendio stellare (nel paddock si parla di 35 milioni a stagione percepiti negli ultimi tre anni) ma lo spagnolo non è tipo da correre senza un ingaggio da top-driver. Il problema, in questo caso, è tutto di Zak Brown, chiamato ad un’impresa non meno impegnativa di quella che attende i tecnici del McLaren Technology Center.

In ballo c’è la rinascita di una squadra che negli ultimi tre Mondiali è praticamente scomparsa dai radar, ma anche la resurrezione di un pilota che al di là dei suoi team-radio poco edificanti resta un valore aggiunto per la Formula 1. Sono bastati pochi minuti dopo l’annuncio del nuovo matrimonio McLaren-Renault, che durerà tre anni, quindi fino al termine della stagione 2020. per far già crescere la curiosità di poter rivedere Fernando Alonso dove merita di essere.

Riguardo alla rottura con la Casa giapponese, Zak Brown ha detto: "Non c'è mai stato alcun dubbio sull'impegno che la Honda ha messo in questa avventura in Formula 1, ma per una serie di ragioni la nostra collaborazione non ha prosperato come avremmo desiderato. Non è certamente per una mancanza di sforzi da parte di Honda o della McLaren, ma è giunto il momento di guardare in altre direzioni".

Sul nuovo accordo raggiunto con la Renault, ha aggiunto: "L'annuncio di oggi ci dà la stabilità che di cui abbiamo bisogno per andare avanti con il nostro telaio ed il nostro programma tecnico per il 2018 senza ulteriori esitazioni. Siamo inoltre convinti che possiamo dare un valore reale a Renault Sport affiancandola nello sviluppo di questa power unit".

Takahiro Hachigo, grande capo della Honda, non ha nascosto un po' di rammarico per una separazione arrivata prima di riuscire a lasciare un segno in Formula 1, ma anche lui è convinto che in questo momento fosse la soluzione migliore, anche perché in ogni caso la Casa giapponese continuerà la sua avventura nel Circus con la Toro Rosso.

"E' un peccato che ci dobbiamo separare dalla McLaren prima di aver risposto alle nostre ambizioni, ma abbiamo preso questa decisione con la convinzione che questo sia il cammino migliore per il nostro futuro. La Honda comunque continuerà a lottare fianco a fianco con la McLaren fino al termine della stagione 2017" ha spiegato.

Il managing director di Renault Sport F.1, Cyril Abiteboul, non ha nascosto la sua felicità per l'accordo triennale con uno dei marchi storici della Formula 1: "Siamo entusiasti di fare vita ad una nuova partnership tra due marchi storici della Formula 1, che collaborano insieme per la prima volta. Questo accordo è perfettamente in linea con la nostra strategia e con il nostro obiettivo a medio termine di essere in grado di vincere come squadra nel 2020. Questo è un nuovo inizio eccitante, con una squadra con una grande tradizione che non vede l'ora di ritrovare la gloria".

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