Tsunoda: "Perez ha sbagliato, io non potevo sparire"
Il giapponese dell'AlphaTauri è stato protagonista di un controverso episodio nel finale del Q3 che ha fatto imbestialire Max Verstappen, ma Yuki ha sottolineato la sua innocenza.
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Le fasi conclusive della sessione di qualifiche del GP del Messico hanno visto Yuki Tsunoda involontario protagonista del patatrac Red Bull. Il pilota giapponese, che domani dovrà partire dal fondo della griglia a causa dell’installazione della quarta power unit, è entrato in Q3 in modo convincente trovandosi subito a proprio agio con un tracciato sconosciuto.
Nei minuti conclusivi del turno Tsunoda, giunto nel secondo settore del tracciato, ha deciso di andare nelle vie di fuga in asfalto per evitare di ostacolare le Red Bull di Sergio Perez e Max Verstappen che sopraggiungevano alle sue spalle, ma il messicano è stato tratto in inganno dalla manovra del pilota dell’AlphaTauri ed ha completamente sbagliato l’ingresso in curva finendo anch’egli fuori traiettoria.
L’incomprensione ha costretto i commissari di percorso ad esporre le bandiere gialle e questo ha penalizzato Max Verstappen. L’olandese, infatti, è stato costretto ad alzare il piede accusando così un ritardo di 3 decimi che non è più riuscito a ricucire quando è transitato sotto la bandiera a scacchi.
Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT02
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Max è stato costretto così ad accontentarsi del terzo riferimento di giornata, ma non ha mancato di sfogare la sua rabbia via radio quando ha dato dell’idiota al pilota che ha provocato l’esposizione delle bandiere gialle.
A fine turno Tsunoda, intervistato da microfoni di Sky Sport F1 HD, è rimasto stupito nel venire a conoscenza della rabbia di Max ed ha spiegato la sua versione dei fatti sottolineando come sia stato Perez a commettere un errore diventato forse decisivo nella lotta per la pole.
“Ho creato problemi a Max? Non so cosa sia successo. So cosa è capitato con Perez ma non ho fatto nulla di sbagliato”.
“Non potevo sparire, anzi ci ho provato e sono andato fuori ma non potevo fare nulla di più. Se guardate il video dell’on board potete notare come sia stato Checo a commettere un errore ed a perdere il controllo della vettura”.
Nella valutazione della sessione di qualifica, e del risultato deludente portato a casa dalla Red Bull, non si può però prescindere da due fattori. L’aumento delle temperature dell’asfalto ed un problema all’ala posteriore sulla vettura di Verstappen, apparso pochi minuti prima del via del Q1, che ha inaspettatamente complicato i piani al team di Milton Keynes.
Se si analizzando i migliori riferimenti ottenuti da Verstappen in Q2 ed in Q3 si nota come l’olandese ha ottenuto il crono di 1’16’’483 con gomme medie nel secondo turno ed il tempo di 1’16’’225 con gomme soft nel terzo.
Evidentemente non è stato soltanto il caos creato da Tsunoda e Perez ad aver complicato la vita all’olandese e di questo ne è consapevole lo stesso Yuki.
“Se avessi un’altra opportunità farei la stessa cosa. È davvero dura e penso di aver fatto tutto il possibile. Non credo di aver condizionato la sua prestazione”.
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