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Tre power unit 2018: anche Boullier è contro e appoggia Horner!

Cresce il fronte dei team che non vogliono che i 21 GP della prossima stagione si debbano disputare con soli tre motori: ma dove erano questi signori quando sono state approvate le regole? Si pensa al bene della F.1 o alle carenze della Renault?

Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32

Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32

Andrew Hone / Motorsport Images

Eric Boullier, Racing Director McLaren
Sergio Marchionne
Cyril Abiteboul, Managing Director, Renault Sport F1 Team, Helmut Markko, Consultant, Red Bull Racing, Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing
Ingegneri Ferrari eal lavoro sulla monoposto di Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR12
Felipe Massa, Williams FW40
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Ross Brawn, Formula One Managing Director del Motorsports
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H

La domanda che sorge spontanea è: ma dove erano i signori che gestiscono le squadre di Formula 1 quando si votavano i regolamenti? Uno alla volta, i team principal stanno scoprendo che limitare a tre motori per pilota la fornitura per il 2018 è una colossale stupidaggine.

La norma era stata decisa per limitare i costi. Un falso storico, contraddetto dai fatti visto che ogni Costruttore è stato costretto a produrre oltre 100 power unit per darne quattro nella stagione in corso. Una burletta che serve a gettare sabbia negli occhi degli appassionati, anche perché la speranza della FIA era che al quinto anno del regolamento ibrido si sarebbe arrivati a un’equivalenza delle potenze per cui avrebbe avuto senso ridurre i costi.

Peccato che la realtà sia lontana da questo scenario idilliaco: Mercedes e Ferrari davanti, Renault e Honda a inseguire, alle prese con problemi di prestazione e di affidabilità.

Non deve stupire, quindi, che Eric Boullier, direttore sportivo della McLaren, abbia ripreso un allarme che era stato lanciato da Christian Horner. Secondo il team principal della Red Bull si rischia di rovinare l’identità della F.1 limitando la fornitura a solo tre motori.

Il boss del team di Milton Keynes aveva proposto di rompere il vincolo nello Strategy Group di Ginevra, ma Sergio Marchionne, presidente Ferrari, non aveva appoggiato la richiesta preferendo che si restasse al regolamento già approvato.

Appare evidente che c’è un gioco delle parti: i team forniti dalla Renault (Red Bull e dal 2018 anche McLaren) sperano di cambiare la situazione ben sapendo che la loro power unit ha una vita limitata, dimostrata dalla moria di MGU-H che ha caratterizzato gli ultimi GP…

"Per me, si sta andando troppo lontano - ha ammesso Boullier – perché questa non sarà più Formula 1. Non sto dicendo che servono 12 motori per weekend com’era20 anni fa. Ma con tre motori a stagione, dov'è la ricerca tecnologica?”.

Avete detto che era una scelta dettata dalla volontà di ridurre i costi…
"Così doveva essere, ma stiamo andando dall’altra parte. Per usare pochi motori bisogna spendere molto denaro in ricerca per raggiungere l’affidabilità. Questi costi peseranno sul sistema per cui non mi sembra una scelta economica”.

Ross Brawn, responsabile sportivo di F1 Group, ha detto che vorrebbe sbarazzarsi delle penalità che vengono attribuite ai piloti quando si sostituiscono le power unit oltre i limiti fissati dalle norme…

"E sarà ancora peggio l'anno prossimo! Ci esponiamo a brutte figure. Avremo meno motori e meno parti elettroniche".

Ma i problemi si scoprono sempre quando non c’è più margine per trattare, oppure ciascuno è mosso da interessi di parte e si registra solo uno stucchevole teatrino che rende ridicola la F.1?

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