Toro Rosso: Gasly quarto e alla Honda possono festeggiare
Il francese conquista il miglior risultato del team di Faenza dopo la vittoria di Vettel nel 2008: Pierre in gara ha confermato l'ottima qualifica, segno che la STR13 è una monoposto competitiva nel centro gruppo. Il motore Honda nel mirino Red Bull.
Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images
A fine gara ci sono stati due ringraziamenti via-radio in lingua italiana, quello non inedito di Sebastian Vettel, ed un “grazie a tutti” pronunciato da un incontenibile Pierre Gasly per ringraziare tutti i ‘ragazzi’ della Toro Rosso.
Poi il francese ha proseguito in inglese: “now we can fight”, ora possiamo lottare. Un regalo alla Honda, visto che la stessa frase era stata pronunciata da Fernando Alonso al termine del Gran Premio d’Australia dopo il quinto posto. Se lo spagnolo e la McLaren pensano di essere tornati a lottare, Gasly, la Toro Rosso e la Honda sono pronti a raccogliere la sfida.
Allo sventolare della bandiera a scacchi il muretto box del team italiano è letteralmente esploso di gioia. I meccanici della Toro Rosso sono corsi al parco chiuso impazienti di portare in trionfo un Gasly che ha concretizzato insieme alla squadra il risultato più imprevedibile alla vigilia del weekend in Bahrain.
Un quarto posto arrivato dopo il sesto tempo in qualifica, risultato che ha confermato la Toro Rosso e la Honda come una realtà di spicco alle spalle dei top team. Una scommessa vinta, quella del team di Faenza, che lo scorso anno decise di puntare sulla Honda vedendo una prospettiva sfuggita a McLaren e Sauber.
Ed oggi possono guardare ad un futuro importante, con molti ostacoli ancora da superare, ma con la consapevolezza che dopo due sole gare è arrivato un risultato che nella storia del team è inferiore solo alla vittoria ottenuta nel 2008 a Monza da Sebastian Vettel!
Ovviamente sul quarto posto di Al Sakhir ha influito il doppio stop della Red Bull, ma questo non toglie nulla all’exploit di Gasly.
“Siamo andati bene in qualifica – ha commentato il francese - ma sapevamo che non sarebbe stato semplice lottare in gara con Renault, McLaren e soprattutto Haas. La quarta posizione non era realisticamente nei nostri obiettivi, poi grazie anche a dei ritiri è diventato un target possibile, e devo dire che la macchina è stata fantastica, anche sul fronte della gestione degli pneumatici. È stato un weekend davvero positivo per tutti noi. Vedo che Franz (Tost) sta sorridendo… un buon segnale, no?”
Il timore in gara era legato alla power unit Honda, c’era la paura che la resa del motore giapponese sulla distanza potesse essere inferiore a quella confermata sul giro secco sabato in qualifica, ed invece giro dopo giro Gasly (autore di una grande partenza che lo ha visto infilare Ricciardo) ha confermato di poter girare su buoni tempi con costanza.
“In realtà un problema lo abbiamo avuto – ha rivelato Gasly - dopo dieci giri ho perso i freni alla curva 11. Ho rallentato un po', ma poi ho visto che tutto ha ripreso a funzionare è devo dire che ho tirato un bel sospiro di sollievo. Per il risultato finale è stato fondamentale il confronto con Magnussen, poi anche la rincorsa su Alonso, che si è fermato per il pit-stop proprio quando lo avevo raggiunto”.
Questo risultato per voi vale una vittoria?
“Si, per noi è un risultato incredibile, il migliore per la Honda da quando è tornata in Formula 1. Credo che in Giappone ci saranno molte persone felici per quello che siamo riusciti a fare oggi, hanno avuto degli anni duri, e credo che giornate come quella di oggi servano anche al morale”.
Anche Helmut Marko, che ha avuto un Gran Premio brevissimo nel box Red Bull, è corso a congratularsi con Gasly, meditando anche sulla crescita della Honda, sorvegliata speciale dalla stessa Red Bull in chiave futura. E la crescita della Casa giapponese è sotto gli occhi di tutti...
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