Togninalli: "Ecco perché la Ferrari fa fatica a mandare in temperature le gomme"
Il responsabile degli ingegneri Ferrari, Matteo Togninalli, ha spiegato che con il disegno delle gomme 2019 il grip si attiva grazie a un processo isteretico nel quale i piloti devono trovare la giusta procedura di innesco della temperatura: a Monaco questo fenomeno si moltiplica.
Foto di: Dom Romney / Motorsport Images
Nella vigilia che precede l’entrata nel vivo del weekend di Monte Carlo l’argomento più discusso è stato (come da tradizione nel Principato) la gestione della gomma, ed in particolare come raggiungere l’agognata finestra in cui gli pneumatici si “accendono” per la felicità di piloti ed ingegneri.
Un problema sofferto in modo più o meno consistente da tutte le squadre, ma tra “più” e “meno” c’è differenza, e tra coloro che anche a Monte Carlo sembrano accusare maggiormente il colpo c’è la Ferrari.
Un feeling mai nato, quello tra la SF90 e la gamma Pirelli 2019, a dispetto di qualche giornata (in Bahrain) cui le cose sono andate nella giusta direzione.
Il responsabile degli ingegneri della Ferrari, Matteo Togninalli, ha fatto il punto tra problemi legati alla pista di Monaco e altri che invece sono specifici della SF90.
“Credo sia normale faticare qui nel Principato – ha spiegato - se andiamo a vedere le vigilie di questa gara vedremmo che gli argomenti di discussione sono sempre molti simili. Ogni volta che siamo venuti qui negli ultimi anni c’è sempre stato un certo allarme sul fronte gomme, ed in particolare su come riuscire a farle entrare nella giusta finestra d'utilizzo".
"Perché quest'anno la situazione è peggiore? Con il disegno delle gomme 2019 il grip si attiva grazie a un processo isteretico (caratteristica di un sistema di reagire in ritardo alle sollecitazioni applicate e in dipendenza dello stato precedente). Dunque più ti muovi e più generi caldo da quell'energia prodotta, aumentando il grip".
"Questo rende il warm-up delle gomme molto più complicato. Qui e in altre piste. Il punto è che in altri circuiti hai molta più energia grazie al layout differente e alla velocità media che raggiungono le monoposto. Questo è sufficiente. Qui si fatica sempre ed è molto più difficile, e questo è perché fatichiamo ancora di più”.
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