Analisi Ferrari: ecco le modifiche che hanno reso vincente Vettel a Silverstone
Il GP di Gran Bretagna ha dimostrato come gli sviluppi che la Ferrari porta gara dopo gara possono contrastare la mezza macchina nuova della Mercedes vista in Austria. Analizziamo le novità di Silverstone.
Ferrari SF71H, fondo del GP di Gran Bretagna
Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Ferrari ha battuto la Mercedes nel Gran Premio di Gran Bretagna con una SF71H guidata magistralmente da Sebastian Vettel che proprio a Silverstone ha portato una serie di novità tecniche che sono state la risposta del Cavallino alla W09 step 2 che la squadra di Brackley aveva fatto debuttare al Red Bull Ring la settimana precedente durante il GP d’Austria.
La veloce pista inglese è sempre stata ideale per la Mercedes (le frecce d’argento non avevano mai perso dall’inizio dell’era ibrda), ma le modifiche apportate al fondo della Rossa hanno contribuito a rendere la Ferrari la monoposto di riferimento in questa fase della stagione.
Tre binari sul fondo
La novità principale sulla SF71H vista a Silverstone era nel fondo: alla rotaia introdotta in Spagna, che longitudinalmente seguiva il bordo d’entrata laterale per buona parte della lunghezza fra i due assi, è stata aggiunta una… rotaia. In questo modo si sono potuti notare tre soffiaggi che sono stati interrotti da due setti in diagonale che ne hanno interrotto la continuità.
In questa configurazione i… binari sono stati curvati nella parte terminale verso la ruota posteriore, perché questi elementi aerodinamici sono diventati sinergici ai più tradizionali soffiaggi diagonali che hanno il compito di originare dei mini-vortici che orientino il flusso verso il delicato passaggio di aria fra l’interno della ruota e il diffusore posteriore.
Le deformazioni della gomma posteriore sollecitata sui cordoli o per effetto dello schiacciamento dovuto al carico aerodinamico determinano quello che gli inglesi chiamano “tyre squirt”, vale a dire una turbolenza perché crea un bloccaggio aerodinamico e, quindi, una perdita di efficienza del diffusore.
I tecnici, quindi, cercano di energizzare il flusso che viene convogliato in quel punto per ridurre gli effetti nocivi della turbolenza e migliorare sensibilmente l’efficienza e la downforce del retrotreno.
Si capisce, dunque, il perché la ricerca e lo sviluppo sul fondo non si fermi mai: il tentativo è di “legare” più mini-vortici per assicurare un flusso sufficientemente carico di energia per condizionare il “tyre squirt”.
Evidenziato in giallo si osserva un binario sul fondo della Rossa, mentre ancora in Cina (nel tondo in basso) c’erano solo piccoli soffiaggi sul bordo e un archetto angolare che nell’ultima versione inglese è stato sostituito da un bordo sagomato (freccia rossa).
Per aumentare il carico aerodinamico è stato modificato anche il profilo che sporge dalla brake duct posteriore: la piccola paratia seghettata con due slot dell’Austria (nel tondo in alto, freccia blu) ha lasciato il posto in Gran Bretagna a due soffiaggi (freccia blu) totalmente aperti.
L'ala a cucchiaio di Baku
La SF71H ha rivelato di aver raggiunto alti valori di downforce perché su una pista come quella di Silverstone che richiede un carico aerodinamico medio la Ferrari ha deciso di portare un’ala posteriore molto scarica, caratterizzata dal profilo principale con la forma a cucchiaio che si era già vista a Baku, puntando quindi a una sensibile riduzione della resistenza aerodinamica.
Nel tondo, invece, si può osservare anche la nuova parte finale della fiancata con uno sfogo dell’aria calda che è stato disegnato a forma di otto rovesciato: anche questo intervento è stato pensato per ridurre la resistenza all’avanzamento. Quella adottata sulla Rossa è un’idea che si era già vista sulla Mercedes: girando a Silverstone a oltre 240 km/h di media è più facile estrarre l’aria calda dai radiatori, senza dover ricorrere a sfoghi troppo grandi.
Piccoli accorgimenti anche nel diffusore
Anche nel diffusore posteriore sono stati fatti dei piccoli interventi: nella parte più esterna è stato tolto un elemento orizzontale, mentre nella parte interna è cresciuta l’ampiezza del megafono in carbonio che si trova ai lati della struttura deformabile del cambio.
Ferrari SF71H, dettaglio del diffusore
Photo by: Giorgio Piola
Lo sviluppo è… continuo
È, evidente, come il successo della Ferrari non sia dovuto a un singolo aggiornamento, ma al continuo affinamento delle idee portate avanti da Enrico Cardile e David Sanchez nel corso della stagione 2018. A dispetto di quanto era accaduto in un passato anche recente, sulla Rossa sono stati portati solo pezzi che puntualmente sono andati in macchina aumentandone la competitività.
Ecco perché vi proponiamo l’animazione nella quale è possibile riassumere quali sono stati gli interventi fatti sulla SF71H dal GP di Spagna.
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