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Test Hungaroring: la Mercedes svetta, ma è la Ferrari ad impressionare

L'andamento dei test di Budapest ha confermato quanto visto nel weekend di gara, con le Frecce d'Argento a comandare la classifica e le Rosse che però mostrano un potenziale superiore. Giovinazzi esce promosso sia sulla SF71H che sulla Sauber.

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Joe Portlock / Motorsport Images

George Russel, Mercedes-AMG F1 W09
George Russell, Mercedes-AMG F1 W09
George Russell, Mercedes-AMG F1 W09
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Jake Dennis, Red Bull Racing RB14
Jake Dennis, Red Bull Racing RB14
Nikita Mazepin, Force India VJM11, Artem Markelov, Renault Sport F1 Team R.S. 18
Antonio Giovinazzi, Sauber C37
Antonio Giovinazzi, Sauber

La bandiera a scacchi, sventolata puntualmente alle 18:00 sull’Hungaroring, ha terminato le due giornate di test sul tracciato che ha ospitato il Gran Premio d’Ungheria lo scorso weekend dando ufficialmente inizio alla pausa estiva della Formula 1. I riscontri arrivati dall’ultima giornata di attività in pista hanno confermato quanto visto ventiquattrore prima, anche se in cima alla graduatoria dei tempi ha concluso una Mercedes, con George Russell che si è preso la soddisfazione di ottenere il miglior crono assoluto: 1’15”575 ottenuto con mescola hypersoft, nuovo record ufficioso dell’Hungaroring.

La Mercedes svetta, ma la Ferrari impressiona. Sulla SF71H, portata in pista ieri da Giovinazzi, oggi è salito Kimi Raikkonen, ed Iceman ha confermato il potenziale della monoposto già visto ventiquattro ore prima. Forse è meglio che a Maranello non pensino a quanto è costata la pioggia arrivata nelle qualifiche di sabato scorso, visto che Kimi è riuscito a girare in 1’15”805 con gomma soft. Il tempo è arrivato anche in condizioni di pista non particolarmente performanti, con l’asfalto salito quasi a cinquanta gradi nel primo pomeriggio.

Poi, nelle fasi finali della sessione (che in alcuni box hanno vissuto come una vera e propria qualifica) Raikkonen ha montato un set di hypersoft, ma nel primo giro è arrivato un errore nell’ultimo settore. Il finlandese ha così completato un nuovo giro ad andatura ridotta prima di rilanciarsi per una seconda tornata veloce. Il crono finale (1’15”649) ha migliorato di poco la performance precedente con le soft, ma la gomma ormai aveva già dato tutto.

“Ma onestamente non mi interessano i tempi ottenuti oggi – ha spiegato Raikkonen – capisco che per i media siano accattivanti, ma non siamo qui per questo, è un po' come nelle prove del venerdì dei weekend di gara. Abbiamo fatto dei test, provato cose diverse, come sempre, e non è poi un lavoro così diverso rispetto a quanto facciamo nelle sessioni FP1 e FP2”.

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Difficile veder trapelare sensazioni da Kimi, ma è anche innegabile che se qualcosa non funziona il cronometro non fa sconti, e proprio il cronometro per due giorni ha confermato che la SF71H continua a crescere. Il miglior tempo di giornata, come detto, è andato ad un positivo Russell, che ha sfruttato bene il grip notevole garantito dai set di hypersoft desiderati soprattutto dai più giovani in pista. Il ventenne britannico è ormai una realtà, e il suo esordio in Formula 1 nel 2019 è dato per scontato, probabilmente al volante della Williams.

Buona anche la giornata di Jake Dennis, al volante della Red Bull: 131 giri dell’Hungaroring non sono proprio una sgambata, ed infatti terminate le prove il pilota britannico che in questa stagione corre in GT (oltre che ad essere sul simulatore Red Bull) si toccava il collo. “È ancora attaccato”, ha commentato con l’aria soddisfatta di chi è cosciente di aver completato un lavoro da professionista senza errori. Le due bandiere rosse della giornata sono state causate dal diciannovenne russo Nikita Mazepin, ma senza causare danni alla sua Force India. Nel finale si è lanciato con una sequenza di set di ultrasoft ottenendo il quinto tempo di giornata dietro Antonio Giovinazzi, passato dal box Ferrari alla Sauber.

“Una lunga giornata dopo quella di ieri – ha commentato il terzo pilota del Cavallino - guidare due giorni di fila è davvero una grande opportunità per me, è sempre bello poter familiarizzare sempre di più giorno dopo giorno. Avevamo un programma molto corposo da completare e ci siamo riusciti senza imprevisti. Sono molto contento, in queste giornate hai più tempo per lavorare con la squadra ed è sempre una bella sensazione quando riesci a dare ciò che un team si aspetta da te. Sono stati due giorni molto intensi, e non posso negare di essere contento per quanto fatto”.

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