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Provocazione: tre Mercedes davanti fanno discutere

Hamilton e Bottas sono stati i più veloci con la W11 e la Mercedes è la squadra che ha percorso più strada. Il team di Brackley non fa pretattica e si tira dietro la Racing Point di Perez, terzo con una RP20 che non è altro se non una terza freccia d'argento vestita con l'aerodinamica della W10 campione del mondo.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11 EQ Power+

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

La Mercedes non ha tempo da perdere. E non ha alcuna intenzione di nascondersi. La W11 ha già dato un metro di misura di quella che sarà il campionato 2020.

La prima giornata di test collettivi a Barcellona è la fotografia rovesciata rispetto a un anno fa, quando a volare era la SF90 con Sebastian Vettel e la freccia d’argento pareva in difficoltà.

Ora guardando dentro al caleidoscopio della F1 i colori si sono modificati e il disegno mostra che l’argento diventa la tonalità dominante, mentre il rosso è finito in secondo piano.

L’apertura di una nuova annata va sempre presa con le pinze, ma ci sono alcuni dati indicatori che ci danno delle chiare linee guida.

Primo: la Mercedes è la squadra che ha percorso più strada. Non si era acceso il semaforo verde in pit lane che Valtteri Bottas ha iniziato il primo run di una giornata molto intensa che ha visto i due piloti dividersi l’abitacolo: il finlandese al mattino ha coperto 94 giri, mentre l’esa campione che è entrato in azione nel pomeriggio ne ha messi insieme 74. Totale: 173 tornate, vale a dire 2,6 GP disputati senza il benché minimo intoppo o problema.

Secondo: Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno occupato la vetta nella tabella dei tempi di entrambi i turni della giornata. L’inglese è stato l’unico a sfondare il muro dell’1’17 girando nel primo pomeriggio in 1’16”976 all’inizio di un run con le gomme bianche (C2), facendo meglio del compagno di squadra di tre decimi, comunque secondo nella classifica di giornata che la prestazione l’ha ottenuta con la mescola C3 (gialla) di un compound più morbido.

Terzo: c’è un altro fattore da tenere in grande considerazione, perché la Racing Point con Sergio Perez è terzo con la RP20 staccata di appena 62 millesimi di secondo da Bottas. Questa prestazione sta scatenando un vero putiferio nel paddock che sta discutendo sulla liceità di una macchina che ha la meccanica e le sospensioni della W11 e l’aerodinamica della monoposto campione del mondo.

Altro che “Ferrarina” nel rapporto fra la Scuderia e la Haas: il team di Lawrence Stroll ha voluto osare sfruttando tutte le opportunità che Toto Wolff gli ha voluto offrire. Insomma, al di là del colore della pantera rosa abbiamo visto tre… Mercedes davanti a tutti, perché il pilota messicano è stato davanti anche alla Red Bull di Max Verstappen che sarà un avversaria ostica delle frecce d’argento.

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La Stella vuole brillare subito: nelle intenzioni del board tedesco ci sarebbe la volontà di chiudere la pratica mondiale il più presto possibile, per dedicare tutte le energie alla rivoluzione che la F1 proporrà nel 2021. Qualcuno sostiene che il settimo sigillo consecutivo dovrebbe arrivare entro Singapore, ma il fatto che ci sia chi ne parli evidenzia che a Brackley sono convinti di avere ancora del margine sulla concorrenza.

E allora, per chiarire meglio la situazione, vale la pena mettere in evidenza che la Pirelli, consapevole che le prestazioni sarebbero migliorate rispetto allo scorso anno, ha pensato bene di alzare la pressione di gonfiaggio delle gomme anteriori di 2 PSI rispetto al GP di Spagna, portando il valore a 24 PSI.

Su un tracciato non gommato non si è vista alcuna manifestazione di blister, né di graining, segno che gli pneumatici lavorano bene grazie all’accresciuto carico aerodinamico e la prestazione migliore è risultata di oltre un secondo più veloce rispetto alla prima giornata del 2019. È facile prevedere che la Mercedes possa attaccare il record della pista che è di Valtteri Bottas ottenuto nella qualifica del GP dello scorso anno. Insomma l’inizio delle frecce d’argento è stato abbastanza disarmante per tutti…

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