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Allarme Mercedes: rotto un altro motore sulla Williams

Nicholas Latifi è stato costretto a parcheggiare la sua FW43 dopo 48 giri a causa del cedimento del motore Mercedes: una vistosa fumata ha testimoniato la seconda rottura per il team di Grove che è la terza per l'unità di Brixworth. Non si conoscono le cause del ko, ma c'è tensione nella Stella.

Nicholas Latifi, Williams FW43

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Allarme Mercedes. Si è rotto un altro motore 2020. Non sulla W11 che continua a macinare chilometri con Lewis Hamilton, capeggiando la lista dei tempi. A cedere è stato il 6 cilindri turbo della Williams FW43 condotta da Nicholas Latifi.

Il pilota canadese non è riuscito a completare il 49esimo giro della pista di Barcellona nella prima giornata di test della seconda sessione collettiva invernale: è stato costretto ad accostare la monoposto all’uscita della curva 8 dopo una vistosa fumata bianca nel retrotreno.

Per la squadra di Grove si tratta del secondo cedimento della power unit nei collaudi invernali e per la Casa della Stella è la terza sostituzione di propulsore, visto che giovedì scorso era toccato anche a Valtteri Bottas interrompere il lavoro nel pomeriggio per un problema al propulsore.

Per il momento non ci sono conferme ufficiali, ma è evidente che anche il Mercedes-AMG F1 M11 EQ Power+ mostra dei problemi di affidabilità che, evidentemente, non sono stati risolti dallo scorso anno quando si registravano frequenti guai nell’impianto idraulico a causa dei surriscaldamenti.

Ovviamente i motoristi Mercedes in supporto alla Williams dovranno fare delle valutazioni su cosa è successo e per il momento c'è il massimo riserbo, ma la sensazione è che il ceidmento sia avvenuto nell'area della lubrificazione.

Ricordiamo che nella scorsa sessione anche la Ferrari aveva avuto un cedimento ad un motore venerdì con Sebastian Vettel: si è trattato di una fascetta che si è sfilata da un condotto della lubrificazione determinando una perdita d’olio.

La Honda, invece, giovedì aveva bloccato la Red Bull RB16 perché i tecnici giapponesi dal remote garage di Sakura avevano visto un’anomalia in telemetria. Nel dubbio era stato montato un secondo RA620 H per proseguire il lavoro in pista con Max Verstappen, ma poi l’allarme è rientrato e l’unità inizialmente scartata è stata rimessa in macchina.

Per cui la Honda finora non conteggia rotture, proprio come la Renault. E anche questa è una notizia…

 

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