Test Barcellona, Day 4: Mercedes a razzo, la Ferrari evita il confronto
La Mercedes W09 di Hamilton rifila nove decimi alla Ferrari SF71H di Sebastian pur disponendo di gomme più dure. I tecnici di Maranello hanno cercato una base di lavoro per capire il passo lungo della Rossa con delle prove comparative.
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
A Lewis Hamilton è bastata mezza giornata per andare a comandare la prima sessione di test collettivi a Barcellona. Il quattro volte campione del mondo con la Mercedes W09 ha centrato un interessante 1’19”333 con un treno di gomme a mescola Medium, quelle che la squadra di Brackley ha sempre scelto per sviluppare la freccia d’argento durante l’inverno.
Ma attenzione, l'inglese, dopo un giro di ricarica delle batterie, ha sparato un tempo per poi proseguire il suo run come se nulla fosse.
Lewis ha percorso 89 giri, vale a dire più di un Gran Premio senza palesare alcuna difficoltà, riallacciando il filo laddove aveva chiuso la trionfale stagione 2017: davanti a tutti.
Se ai chilometri macinati da Hamilton aggiungiamo quelli percorsi da Valtteri Bottas, per lo più sulla pista bagnata, la Mercedes può dormire sonni tranquilli guardando all’inizio della stagione perché anche questa freccia d’argento (che rimane con lo stesso abito lungo della W08) ha rivelato un gran potenziale, perché sarebbero stati risolti i difetti che avevano fatto balbettare la macchina dello scorso anno a inizio 2017.
La Ferrari ha bisogno di tempo, ma non è male
E la Ferrari? Sebastian Vettel se ne torna a casa con la terza prestazione assoluta a 908 millesimi dalla Mercedes avendo montato una mescola di gomme Soft, di un range più morbido, per cui il distacco reale è certamente maggiore (circa 7 decimi).
I tifosi del Cavallino (e magari il presidente Marchionne) storceranno la bocca misurando il divario fra le due grandi della F.1. Ma non bisogna trarre indicazioni affrettate per dare un giudizio su una macchina che è più nuova di quanto sembrasse.
La Rossa, infatti, ha deciso di non cercare i tempi, dedicando buona parte della giornata a delle comparazioni, per cui il tedesco ha girato sul piede dell’120” con una relativa facilità provando diverse soluzioni sul fondo.
Vale la pena ricordare che la SF71H ha sensibilmente allungato il passo per avvicinare l’interasse della Mercedes, per cui è normale che i tecnici del Cavallino debbano trovare una base di lavoro sulla quale impostare lo sviluppo.
McLaren in auge grazie alle... Hypersoft!
In questa sessione avversata dal maltempo le squadre hanno dovuto concentrare molto i loro programmi e nessuno è mai andato a puntare alle prestazioni se non la McLaren che ha ottenuto la seconda piazza con Stoffel Vandoorne.
La Ferrari non ha cercato alcun limite, perché i tecnici del Cavallino devono configurare con le scelte migliori il set up di partenza della Rossa. Il dato incoraggiante è che la SF71H ha completato la distanza di due GP senza intoppi e il motore 062 EVO, almeno per ora, ha fatto appieno il suo dovere.
La Haas troppo vicina alla SF71H
Per non farsi prendere dal panico basta guardare chi c’è alle spalle di Vettel: la Haas VF-18 che altro non è se non la Rossa dello scorso anno con il nuove retrotreno. Kevin Magnussen è arrivato con le gomme Supersoft ad appena 76 millesimi da Sebastian, quando la squadra diretta da Gunther Steiner auspica di contenere il distacco dalla Ferrari a non più di un secondo. E’ chiaro che i tempi di oggi vanno presi con le pinze e interpretati nel modo giusto.
Stoffel Vandoorne, per esempio, ha colto un 1’19”854 (a mezzo secondo da Hamilton) montando le Hypersoft sulla McLaren, la gomma più morbida della gamma Pirelli che è 1”9 più veloce della Medium usata da Lewis.
Il team di Woking dopo aver mangiato bocconi amari per tre anni cerca un immediato riscatto e ricorre al modo più semplice per mettersi in mostra: il dato positivo è che la MCL33 ha completato 110 giri con Vandoorne e altri 51 con Alonso che ha chiuso quinto con le Supersoft.
Incredibile: non si è rotta alcuna power unit!
L’incubo dei motori è parso scongiurato (il fatto miracoloso è che nessuno ha rotto una power unit) anche se sulla “papaja” sono emersi dei problemi di raffreddamento con le temperature invernali che devono far riflettere il direttore tecnico Tim Goss.
La sorpresa della quattro giorni spagnola è certamente la Renault: Carlos Sainz ha portato la R.S.18 al sesto posto, ma l’iberico ha conseguito la sua prestazione con le Medium, dando l’impressione che a Enstone hanno fatto un indiscutibile salto di qualità. Sainz ha collezionato 59 tornare che vanno sommate ai 49 giri di Nico Hulkenberg. Non male per una power unit che le fasi invernali le ha sempre patite.
Verstappen con problemi al cambio
Nel gruppo di testa manca la Red Bull Racing: Max Versteppen è rimasto a lungo a guardare girare i colleghi per un problema al cambio. L’olandese ha svolto molte prove aerodinamiche (è stato necessario fissare l’ala centrale con un tirante collegato al fondo perché si rompevano i deviatori di flusso per le vibrazioni), ma poi non è più riuscito a eseguire il piano che a Milton Keynes avevano preparato per lui. La RB14 sembra interessante, ma molto acerba. Aspettiamo per giudicarla, anche se per il momento non ha impressionato. Verstappen ha fatto anche un lungo causando una delle tre bandiere rosse della giornata.
Williams e Force India nel pacchetto di mischia
Nella mischia del centro gruppo sono precipitate la Williams di Lance Stroll e la Force India di Sergio Perez. Per essere due macchine motorizzate Mercedes le aspettative erano altre, ma la FW41 ha ancora problemi di gioventù (il canadese è stato causa della terza bandiera rossa con un’uscita innocua e Sirotkin è stato condannato dal maltempo), mentre la squadra di Silverstone è un miracolo che ci sia con una macchina nuova, visto che mancano le… palanche.
Toro Rosso-Honda? Promossa alla distanza...
Nella top ten è entrato anche Pierre Gasly: il francese è stato il "maratoneta" della compagnia perché con 147 giri è quello che ha percorso più chilometri. E il fatto è sensazionale se si considera che la Toro Rosso STR13 è motorizzata Honda. Dovevate vederli i giapponesi ridere con gli… occhi per la soddisfazione di aver colto un primato di durata che sembrabva impensabile solo pochi mesi fa.
Il fanalino di coda è l’Alfa Romeo Sauber: la C37 dovrebbe portare lontano dall’ultima fila Charles Leclerc e Marcus Ericsson. Per ora non è stato così, ma il monegasco ha subito voluto rimarcare le gerarchie all’interno del team di Hinwil, rifilando allo svedese compagno di squadra un distacco di un secondo con gomme più dure. Marcus ha avuto anche l’aggravante di essere uscito di pista, bloccando la sessione con la prima bandiera rossa.
Leclerc, invece, ha dato l’impressione di aver capito al volo la… lezione del suo primo giorno sulla C37 che non era certo stato entusiasmante. E pare aver subito preso le misure a questa F.1…
La tabella dei tempi dell'ultimo giorno
1 | Hamilton | Mercedes | 1m19.333s | ||
2 | Vandoorne | McLaren | 1m19.854s | ||
3 | Vettel | Ferrari | 1m20.241s | ||
4 | Magnussen | Haas | 1m20.317s | ||
5 | Alonso | McLaren | 1m20.929s | ||
6 | Sainz | Renault | 1m20.940s | ||
7 | Stroll | Williams | 1m21.142s | ||
8 | Perez | Force India | 1m21.973s | ||
9 | Verstappen | Red Bull | 1m22.058s | ||
10 | Gasly | Toro Rosso | 1m22.134s | ||
11 | Hulkenberg | Renault | 1m22.507s | ||
12 | Bottas | Mercedes | 1m22.789s | ||
13 | Leclerc | Sauber | 1m22.808s | ||
14 | Ericsson | Sauber | 1m23.825s |
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