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Test Barcellona, Day 4: Kimi replica Vettel, ma lo spauracchio Mercedes rimane

Il finlandese è brillante nel giro veloce, ma non si distngue nella simulazione di GP. La W09 mette insieme 200 giri rivelando un potenziale enorme con Bottas e Hamilton. Alonso cerca il colpaccio finale, ma si fa cancellare il tempo per... taglio di chicane.

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Foto di: Sutton Motorsport Images

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Minttu Virtanen, moglie di Kimi Raikkonen, Ferrari con il figlio Robin Raikkonen
Fernando Alonso, McLaren MCL33
Fernando Alonso, McLaren MCL33 fermo a bordo pista
Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team RS18
La monoposto di Carlos Sainz Jr., Renault Sport F1 Team R.S. 18
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14
Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18
Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Esteban Ocon, Force India
Charles Leclerc, Alfa Romeo Sauber C37
Sergey Sirotkin, Williams FW41
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lance Stroll, Williams FW41
Charles Leclerc, Alfa Romeo Sauber C37, incidente

Promosso sul giro secco, rivedibile sulla distanza di gara. Kimi Raikkonen ha chiuso i test invernali a Barcellona che precedono il debutto del mondiale a Melbourne con il miglior tempo della quarta giornata. Il finlandese con l’1’17”221 colto prima dell’ora di pranzo è arrivato ad appena 39 millesimi da Sebastian Vettel che ha ottenuto ieri la migliore prestazione negli otto giorni di collaudi spagnoli quando le condizioni meteo erano certamente più favorevoli (la temperatura dell’asfalto era di 24 gradi contro i 37,8 gradi toccati oggi).

Iceman, invece, è stato molto meno lineare di Vettel nella simulazione di gara del pomeriggio, con oscillazioni importanti nei tempi dei run, più condizionati dal traffico di quanto fosse accaduto al tedesco ieri.

Alla fine si è chiuso con due Ferrari davanti a tutti, per quanto non abbiano provato a cercare il tempo con un giro secco e con il serbatoio vuoto. Ai tifosi del Cavallino, però, è giusto dire che è davvero troppo presto per gioire: prima di lasciarsi andare a facili entusiasmi, bisogna fare alcune considerazioni importanti.

Mercedes e Red Bull non ha cercato il tempo, ma hanno preferito macinare chilometri per comprendere le loro vetture cercando i punti di criticità nello sfruttamento delle nuove gomme Pirelli. E sul passo gara la W09 di Lewis Hamilton e Valteri Bottas ha mostrato un ritmo che sembra insostenibile per tutti.

Basti dire che Valtteri Bottas con le gomme Medium ha ottenuto uno strepitoso 1’18”825 a 1”604 dalla SF71H, ma con un divario di ben quattro mescole più dure rispetto alla Hypersoft montata sulla Rossa: è evidente che la Mercedes si è totalmente disinteressata dei tempi, lavorando per togliere i (pochi) difetti del 2017. Misurando i tempi delle “simulazioni” di gara verrebbe da dire che c’è un secondo fra i campioni del mondo e la Rossa, con a ruota la Red Bull.

Ma è anche giusto dire che la Mercedes ha preferito non simulare il classico GP partendo con il pieno, ma pare che abbia scelto di limitare il carico di carburante, preferendo fare degli stint con un carico più costante per scoprire il punto di crisi della stessa gomma Medium che è stata usata in due tranche di gara.

I tecnici di Brackley hanno svolto un lavoro di ricerca analitico dopo che nei giorni scorsi era emerso un evidente blister nel posteriore e hanno preso le debite contromisure di assetto per evitare che il problema tornasse in modo evidente. La sensazione, dunque, è che non ci sia un secondo fra le prim’attrici del mondiale, perché se così fosse la stagione sarebbe finita ancora prima di cominciare. Sorprendenti sono le distanze che tutti hanno raggiunto in questa sessione: la Mercedes oggi ha chiuso la giornata mettendo insieme qualcosa come 200 giri alla bandiera a scacchi.

Le verità le sapremo solo in Australia, ma la squadra campione del mondo andrà in Oceania con la consapevolezza di avere un certo margine nel taschino e sarà da capire quanto la RB14 saprà stare alle calcagna della Rossa, vista l’euforia che accompagna la squadra di Milton Keynes, mai così battagliera all’inizio di un mondiale ibrido.

In verità il venerdì di… passione ha offerto un sussulto prima della fine: Fernando Alonso, secondo nella lista dei tempi con un 1’17”784 ottenuto in condizioni da qualifica con la McLaren dotata di Hypersoft, ha provato a dare un dispiacere alla Ferrari sparando un clamoroso 1’16”720. Lo spagnolo ha sperato che, giocando in casa, non venisse cancellato il tempo per un clamoroso taglio di chicane che gli aveva permesso uno strepitoso 1’16”720 che ha mandato in visibilio tutti gli spagnoli in sala stampa.

La gioia è stata effimera, perché il rilievo è sparito dai monitor prima di quanto si pensasse: l’asturiano, però, ha chiuso con un colpo di reni una giornata che era iniziata con il solito copione, motore rotto dopo una perdita idraulica. Ci sono volute cinque ore di lavoro per rivedere la MCL33 in pista, ma alla fine è arrivata una boccata d’ossigeno. La “papaja” potrebbe essere competitiva se solo la power unit potesse respirare. Roba mica di poco conto che è costata una serie di motori rotti…

Dietro alla McLaren è spuntata la Renault con Carlos Sainz: l’iberico ha fatto poca strada per un problema al cambio che lo ha bloccato a lungo, ma alla fine ha provato la qualifica chiusa in 1’18”092 con le gomme “rosa”, lasciando Daniel Ricciardo al quarto posto con la Red Bull, ma l’australiano l’18”327 lo ha centrato con la Supersoft.

Romain Grosjean ha ritrovato il sorriso: il francese è molto fiducioso della Haas. Ha colto il quinto tempo (in 1’18”412) con le gomme Hypersoft e ha totalizzato 188 giri meritandosi il titolo di “maratoneta” della giornata. La “Ferrarina” è una delle macchine che più sono cresciute da una stagione all’altra e c’è chi sottolinea polemicamente… troppo.

Di Bottas sesto abbiamo già detto, mentre Brendon Hartley piazza settima la Toro Rosso-Honda al settimo posto lasciandosi alle spalle la Force India di Esteban Ocon. Positivo il colpo d’ala di Charles Leclerc che si è tolto dalle retrovie con la Sauber dopo aver iniziato male la giornata andando a sbattere contro le barriere con fondo e ala posteriore.

In ombra la Williams che ha cercato di far fare dei chilometri a Sergey Sirotkin e Lance Stroll: i due piloti titolari hanno potuto beneficiare anche della mezza giornata che spettava a Robert Kubica. Il polacco l’ha messa a disposizione della squadra per accrescere la fiducia dei due giovani a corto di preparazione. Il canadese è parso anche più in difficoltà del debuttante russo. Fra i due c’è Lewis Hamilton che ha finito il lavoro di conoscenza della W09: e il sorriso con il quale se n’è andato da Barcellona la dice lunga su cosa ci dobbiamo aspettare a Melbourne…

Ecco la tabella completa dei tempi

1 Raikkonen Ferrari   1m17.221s
2 Alonso McLaren   1m17.784s
3 Sainz Renault   1m18.092s
4 Ricciardo Red Bull   1m18.327s
5 Grosjean Haas   1m18.412s
6 Bottas Mercedes   1m18.825s
7 Hartley Toro Rosso   1m18.949s
8 Ocon Force India   1m18.967s
9 Leclerc Sauber   1m19.118s
10 Sirotkin Williams   1m19.189s
11 Hamilton Mercedes   1m19.464s
12 Stroll Williams   1m19.954s

 

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