Tensione tra Red Bull e Renault per la mancata sostituzione del V6 di Ricciardo in Germania
La decisione della Renault di non fornire tutti gli elementi nuovi della power unit a Daniel Ricciardo in Germania ha creato frustazione in casa Red Bull, anche prima che l'australiano fosse lasciato a piedi da una rottura in gara.
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
La Renault ha permesso alla Red Bull di introdurre tre nuove specifiche sui sei nuovi elementi montati sulla vettura di Ricciardo.
Di conseguenza, il team non è stato in grado di crearsi una rete di sicurezza aggiungendo nuovi elementi a quelli a disposizione di Ricciardo, pur potendolo fare senza perdere ulteriori posizioni in griglia, visto che sarebbe già stato ultimo.
Inevitabilmente, c'è qualche tensione tra le due parti, che si avvicinano sempre di più alla conclusione della loro partnership, peggiorata dal fatto che la Red Bull continua a temporeggiare sulla situazione contrattuale di Carlos Sainz, che interesserebbe alla Renault anche in ottica 2019.
Il team di Milton Keynes aveva individuato la gara di Hockenheim come ideale per la sostituzione della power unit, ritenendola il giusto compromesso dove pagare penalità, visto che alle porte c'è invece la gara sulla carta favorevole di Budapest.
Venerdì, Ricciardo ha montato una nuova MGU-K, una batteria ed una centralina. Sostituzioni che gli avevano già garantito la certezza di scattare dal fondo dello schieramento di partenza.
La maggior parte degli osservatori, dunque, si aspettava che sulla sua RB14 sarebbero stati sostituiti anche gli altri tre elementi, ovvero il V6, il turbo e la MGU-H. Anche perché questa mossa non gli sarebbe costata alcuna penalità ed avrebbe avuto degli elementi in più per le prossime gare.
La Renault però aveva già deciso che non avrebbe fornito nessuno di questi tre elementi a Ricciardo in Germania, facendogli quindi sprecare questo "free pass".
Già prima della gara, era evidente che la Red Bull non fosse d'accordo con questa decisione. Basta vedere cosa ha dichiarato il team principal Christian Horner a Motorsport.com: "Dovete chiedere alla Renault, perché la strategia normale era di cambiare tutto il possibile".
Per una sfortunata coincidenza, Ricciardo è stato costretto al ritiro per un problema alla power unit, anche se per il momento non è stato ancora rivelato cosa si sia rotto di preciso e cosa sia salvabile delle sua unità.
"Per prima cosa dobbiamo capire cosa sia successo" ha detto Cyril Abiteboul, capo di Renault Sport F1, a Motorsport.com.
"Non c'era motivo di cambiare il V6 in quel momento. E' sempre la stessa storia: dopo la gara si possono sempre reinventare tutti gli scenari, ma a freddo è sempre tutto più facile".
"Ma quando dovevamo prendere una decisione, con le informazioni che avevamo in quel momento, non c'era assolutamente alcun motivo per farlo: la rottura del motore può accadere in qualsiasi momento, anche con un motore nuovo".
"Non ci sono più garanzie con un motore nuovo rispetto ad un motore vecchio, quindi penso che dobbiamo scoprire cosa è successo prima di trarre conclusioni".
Abiteboul ha negato che la decisione di non dare nuovi elementi a Ricciardo fosse dovuta alla mancanza di disponibilità.
"Non ha niente a che fare con la disponibilità. In primo luogo siamo davvero concentrati sulla specifica C, quindi era meglio provare ad attendere la disponibilità di quella".
"E in secondo luogo, quel motore aveva ancora un po' di chilometraggio a disposizione e lo stesso vale per quello precedente. Quindi c'era il margine per aspettare la specifica C".
"Ovviamente questa risposta sembra completamente inappropriata con le informazioni che abbiamo oggi, ma se avessimo la sfera di cristallo potremmo reinventare molte cose in maniera differente".
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