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Tecnica AlphaTauri: più figlia Red Bull che Toro Rosso

La Scuderia faentina, prima dello shakedown di Misano, ha diffuso dei rendering di una monoposto che richiama un DNA più rispondente alla RB15 che alla STR14 dello scorso anno. Andiamo a scoprire che lavoro è stato fatto dai tecnici di Jody Eggington.

Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01

Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01

Honda Racing

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Toro Rosso è diventata AlphaTauri passando per la Red Bull. Il discorso potrebbe sembrare complicato da spiegare, ma in realtà non lo è affatto. Dopo 14 anni di onorata storia di F1, la Toro Rosso cambia nome e assume quello del nuovo marchio della moda che fa parte della galassia Red Bull.

E il cordone ombelicale della AT01 è da allacciare più alla RB15 che alla STR14, sebbene della Toro Rosso mantenga il disegno della scocca. Il direttore tecnico, Jody Eggington, non ne fa mistero…
“Sì, abbiamo dovuto adattare il retrotreno del­la Red Bull 2019 al nostro telaio, ma è qualcosa che per noi ogni anno fa parte del gioco, che si tratti di un componente nuovo o di qualcosa che si eredita da un’altra squadra”.

“È un piccolo dettaglio, ma il cam­bio deve essere nuovamente omologato, a causa delle modifiche apportate agli attacchi con la power unit, ma a tutti gli effetti è lo stesso. Anche la parte in­terna delle sospensioni anteriori proviene dalla Red Bull RB15, mentre le componenti delle sospensioni e le relative leve sono progettate e prodotte da noi”.

Guardando con cura le immagini del rendering diffuso verrebbe da dire che la AT01 dispone della sospensione anteriore multilink che la Red Bull ha ripudiato quest’anno.

AlphaTauri AT01: la sospensione anteriore è multilink

AlphaTauri AT01: la sospensione anteriore è multilink

Photo by: AlphaTauri

“Anche l’idrau­lica – prosegue Eggington - e le altre parti correlate sono della Red Bull. Da quest’anno, per regolamento, i condotti dei freni non rientrano tra le parti acquistabili e, quindi, si tratta di pezzi AlphaTauri”.

Red Bull Racing RB15, dettaglio dell'attacco della sospensione anteriore multilink

Red Bull Racing RB15, dettaglio dell'attacco della sospensione anteriore multilink

Photo by: Giorgio Piola

Abbiamo capito, quindi, che la AT01 nasce con un forte DNA della Red Bull e si capisce l’ambizione del team principal, Franz Tost, di puntare al quinto posto nel mondiale Costruttori, dopo l’eccellente sesta piazza del 2019.

In AlphaTauri hanno pensato bene di fare delle economie di scala per ridurre i costi e migliorare i risultati, ma tutti sappiamo che l’aerodinamica non può essere copia e incolla, per cui certe linee sono il frutto della galleria del vento di Bicester e non di quella di Milton Keynes.

Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01, nello shakedown di Misano

Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01, nello shakedown di Misano

Photo by: Honda Racing

L’ala anteriore, quindi, offre uno studio outwash piuttosto spinto, mentre il muso dotato di nasino e di piloni lunghi con tre soffiaggi mostrato nel rendering, è stato sostituito subito da una versione con il cape che ha debuttato nello shakedown di Misano.

AlphaTauri AT01: ecco il muso dotato di un pilone dell'ala con tre soffiaggi che in pista ha lasciato posto al cape

AlphaTauri AT01: ecco il muso dotato di un pilone dell'ala con tre soffiaggi che in pista ha lasciato posto al cape

Photo by: AlphaTauri

Il telaio made in Faenza ci ha mostrato un evidente gradino nella congiunzione con il muso, proprio laddove sfoga l’S-duct con una feritoia piuttosto piccola sormontata da un flap che assicura un soffiaggio in stile RB15.

AlphaTauri AT01: i barge board sembrano quelli della McLaren

AlphaTauri AT01: i barge board sembrano quelli della McLaren

Photo by: AlphaTauri

Il barge board sembra richiamare quello della McLaren con un boomerang che verso il retrotreno si trasforma nel primo elemento verticale del deviatore di flusso laterale composto di tre parti.

AlphaTauri AT01: ecco la pancia con la bocca molto alta

AlphaTauri AT01: ecco la pancia con la bocca molto alta

Photo by: AlphaTauri

Le pance hanno assimilato il concetto secondo il quale le bocche dei radiatori si trovano sopra al cono anti intrusione laterale, mentre l’inizio della pancia svasa in basso per incanalare più flusso nel retrotreno con l’intento di incrementare il carico aerodinamico. Rispetto alla Red Bull c’è una sezione della presa d’aria che pesca l’aria sopra all’ala centrale, un po’ come succedeva sulla Ferrari SF70H, perché al profilo già citato si aggiunge una sorta di convogliatore di flusso a… cassetto. A questo insieme si aggiunge lo specchietto retrovisore che dispone di due supporti che altro non sono dei convogliatori aerodinamici che fanno parte del pacchetto.

Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01

Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01

Photo by: Honda Racing

La fiancata dietro alla testa del pilota spiove seguendo il disegno dei radiatori e lascia generare qualche dubbio sulla capacità di espellere il calore, ma del resto i giapponesi della Honda hanno lavorato sodo per assicurare il miglior packaging possibile fra il telaio e la power unit, mantenendo molta della massa radiante sopra al 6 cilindri turbo RA620 H.

AlphaTauri AT01: ecco l'airbox di disegno Red Bull, ma rovesciato

AlphaTauri AT01: ecco l'airbox di disegno Red Bull, ma rovesciato

Photo by: AlphaTauri

L’airbox, infatti, non è più tri-ripartito come quello della STR14: è ogivale, ma è curioso notare che adotta una forma rovesciata rispetto a quello Red Bull, più grande sopra e più stretto sotto con una sola divisione orizzontale.

AlphaTauri AT01: una veduta posteriore del rendering

AlphaTauri AT01: una veduta posteriore del rendering

Photo by: AlphaTauri

E come ha già sottolineato Eggington, ammettendo che il retrotreno è quello della Red Bull 2019, la conferma arriva dal mono pilone che regge l’ala posteriore: finora la TR01 è l’unica a puntare ancora su questa soluzione che deve fare ricorso al cerchiello in metallo per contornare lo scarico centrale. I due piccoli terminali della wastegare ci sono stati mostrati molto in basso, provocatoriamente a soffiare sotto al triangolo superiore della sospensione, ma non è lì che li vedremo davvero in pista…

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