Tanti auguri Kimi Raikkonen: 40 anni e non sentirli
Kimi Raikkonen compie 40 anni. Alle sue spalle una carriera di luci ed ombre che lo ha portato ad essere uno dei miti della F1.
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Kimi Raikkonen compie 40 anni e da ogni parte del mondo stanno arrivando messaggi di auguri per lui che resta uno dei piloti più amati della F1. Ad accompagnarlo una carriera di grande spessore, che secondo molti poteva contare qualche successo in più, perché dietro quegli occhi di ghiaccio c'era e c'è del talento cristallino.
Nel 2001 se ne accorse subito Peter Sauber, che lo mise in auto con appena 23 GP ufficiali su monoposto alle spalle (un record ancora oggi imbattuto). Da lì la sua stella ha cominciato a brillare, tanto da attirare l'attenzione, appena un anno dopo della McLaren, che in quegli anni aveva bisogno di qualcuno che raccogliesse l'eredità di Hakkinen nel contrastare lo strapotere di Michael Schumacher.
Proprio il tedesco, che lo aveva visto giovanissimo provare una Sauber al Mugello anni prima e ne era rimasto notevolmente colpito decise di designarlo come suo naturale erede alla guida della Ferrari alla fine del 2006, anno del suo primo ritiro.
Talento alla James Hunt, Raikkonen non ha mai disdegnato una vita sregolata fatta di ubriacature e baldoria (soprattutto nei primissimi anni di carriera). A questo però il finlandese ha sempre coniugato tanta velocità in pista, ma anche una freddezza che gli è valsa il nomignolo di Iceman.
Campione del mondo nel 2007, nel campionato forse più pazzo della storia della F1, Raikkonen ha vissuto proprio da quel giorno una flessione (soprattutto di voglia), che lo portò alla fine del 2009 a lasciare la F1 per dedicarsi alla sua seconda passione: i rally.
Ritornato di gran carriera in F1 nel 2012, in Lotus due stagioni dopo venne richiamato in Ferrari, questa volta per ricoprire lo scomodo ruolo di secondo pilota accanto a Fernando Alonso prima e a Sebastian Vettel poi.
Oggi Kimi Raikkonen, a 40 anni suonati, corre per l'Alfa Romeo Racing e si diverte a portare la propria monoposto in top 10 facendo a sportellate a metà gruppo come un ragazzino. Il suo segreto? Fare ciò che gli piace con quel pizzico di sano menefreghismo che pur con un solo mondiale vinto lo rendono una leggenda di questo sport.
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