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Szafnauer: "La partnership fra Haas e Ferrari continua a creare attriti"

Il team principal della Racing Point Force India, Otmar Szafnauer, si aspetta che la FIA e la FOM definiscano meglio qual è il ruolo di un Costruttore in F1 dopo le polemiche che hanno diviso Haas e la squadra di Silverstone.

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H e Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18

Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H e Romain Grosjean, Haas F1 Team VF-18

Mark Sutton / Motorsport Images

Il mondiale 2018 ha lasciato delle scorie e l’inverno a motori spenti potrebbe essere utile a far decantare delle tensioni.

Anche se la Haas ha rinunciato a presentare appello contro la Racing Point Force India, la nuova squadra iscritta dalla FIA al mondiale dal GP del Belgio in luogo della Force India che ha cessato di esistere dopo essere finita in amministrazione controllata, nel team di Silverstone sono rimaste delle “ruggini”.

Alla Racing Point non è piaciuto che la Haas avesse presentato un reclamo contro la nuova Force India, sostenendo che non potesse essere considerata un Costruttore dal momento che utilizzava una monoposto la cui proprietà intellettuale in effetti apparteneva a un’altra società.

La Haas aveva dichiarato che cercava "chiarezza" su un tema molto sensibile nel paddock che aveva ripercussioni non solo politiche, ma anche economiche, visto che nei primi due anni, in quanto squadra nuova non aveva avuto diritto ai bonus FOM, mentre alla Racing Point Force India era stato riconosciuto il “passato”.

Il team USA per la seconda volta nel 2018 è finito a discutere di reclami, dal momento che Romain Grosjean era stato privato del sesto posto nel GP d'Italia a causa dello splitter illegale emerso alla fine della gara di Monza su segnalazione scritta della Renault, dal momento che il fondo della VF-18 non era stato adeguato alla direttiva tecnica emessa dalla FIA prima del GP di Ungheria.

La Haas, inoltre, a inizio campionato era entrata nel mirino di altri team per la sua partnership tecnica molto stretta con la Ferrari, che aveva scatenato violente polemiche già nel 2016 quando ancora doveva fare il suo ingresso in F1.

Otmar Szafnauer, team principal di Racing Poit ha spiegato: "Beh, quando progetti, produci e costruisci le tue monoposto e c'è una squadra che non lo fa, sfruttando molta tecnologia da un top team, è normale che nasca dell'attrito. E la causa della tensione non è stata, quindi, la competitività della macchina”.

Szafnauer poi diventa sibillino: "E' stato strano che solo due squadre avessero uno splitter anteriore che non era conforme al regolamento, dopo che la FIA aveva pubblicato un chiarimento regolamentare: erano Haas e Ferrari".

A differenza del team diretto da Gunther Steiner, a Maranello si erano messi a posto in tempo: “Sì, ma era come avere due fiocchi di neve uguali! – ha proseguito Otmar – è difficile che due progettisti totalmente indipendenti disegnino una parte aerodinamica con lo stesso raggio non conforme. Sono queste cose che non vanno…".

Charlie Whiting, direttore di prova della FIA, ha affermato che la F1 deve guardare "con molta attenzione" alla questione che si è creata con l’arrivo della Haas, anche se la stessa Force India dispone di un retrotreno (motore e cambio) della Mercedes e la Toro Rosso starebbe per introdurre sulla STR13 molte parti della cugina Red Bull 2018.

La Force India ha chiesto delle delucinazioni alla FIA, con Szafnauer che ha aggiunto: "Vedremo dove si andrà in futuro. FIA e FOM stanno lavorando per chiarire alcuni aspetti: i team devono rimanere dei costruttori indipendenti l'uno dall'altro nel rispetto delle regole. Tutte le superfici aerodinamiche dovevano essere progettate e realizzate da un Costruttore: qualsiasi cosa tocchi l'aria non può essere condivisa".

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