Steiner: "L'appello Haas sarà discusso a novembre. Abbiamo 50% di possibilità..."
Il team principal della Haas è fiducioso che la Corte d'Appello della FIA possa avere il tempo per analizzare cosa è successo a Monza, contestando l'esclusione dal sesto posto di Grosjean dalla classifica del GP d'Italia. Oltre a tecnicismi sono emersi degl errori procedurali.
Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images
Gunther Steiner promette che entro un paio di settimane ci sarà l’ufficializzazione dei due piloti Haas per il 2019. Il team americano, a meno di colpi di scena, confermerà l’attuale coppia di conduttori con Romain Grosjean e Kevin Magnussen.
L’attenzione del team principal italiano, però, è più focalizzata sull’appello alla Corte d’Apello della FIA che dovrà discutere l’esclusione dalla classifica del GP d’Italia di Romain Grosjean che aveva concluso con un ottimo sesto posto, utile a portare la Haas al quarto posto nel mondiale Costruttori. Ma per un’irregolarità sul T-tray del pilota francese, su reclamo presentato dalla Renault, la VF-18 era stata giudicata non conforme alle regole perché le modifiche richieste prima dell’Ungheria non erano state apportate per mancanza di tempo.
"Lotteremo – spiega Steiner – saremo ascoltati all'inizio di novembre dalla FIA, e ci stiamo preparando alla difesa ritenendo che la squalifica non sia stata corretta. Non voglio entrare nei dettagli qui, perché sono le motivazioni che discuteremo nell’Appello ma proveremo a fare un po’ di chiarezza”.
Con quante possibilità di vincere l’appello?
"Ci sono 50 possibilità su 100. La decisione potrebbe andare in entrambe le direzioni, non ci sarà mai un vincitore sicuro, perché non sai mai cosa può succedere. Non hai il controllo sulla decisione, cerchi di fare il meglio che puoi con i tuoi avvocati e lo staff tecnico per spiegare cosa è successo…”.
La difesa si basa più sulle procedure di verifica non perfette o sulla corretta interpretazione delle regole?
"Le due cose vanno mano nella mano. È una questione molto complessa. Parliamo di un aspetto tecnico che va di pari passo con delle procedure che non sono state seguite correttamente, non solo dalla nostra parte, ma anche da qualcun altro".
“Penso che i commissari sportivi di Monza non abbiano capito cosa abbiamo cercato di spiegare e, quindi, ci hanno squalificati. Ma spero che la Corte d'appello abbia più tempo a disposizione per ascoltare le nostre ragioni che proveremo a spiegare…".
Sorpreso che un'altra squadra abbia presentato un reclamo?
"Eravamo consapevoli che questo potesse accadere, ma non dopo la gara. Cosa avrei fatto se io fossi stato la Renault? Non mi sarei comportato nello stesso modo, ma avrei agito prima. La Renault, però, è stata superata nel mondiale Costruttori e ha agito per evitare di finire quinta”.
Dunque non ti aspettavi un reclamo a gara finita?
"Dopo le prove, ci hanno detto che avrebbero fatto reclamo perché il problema tecnico non era stato risolto. La Renault ha fatto quello che riteneva di dover fare”.
Ma il raggio irregolare del T-tray aveva un valore prestazionale?
"Molto poco, se non niente. Non noteresti la differenza. Quando si conoscerà il tutto nei dettagli, la gente si domanderà il perché di tutto questo. Non pariamo di prestazione, ma solo di un tecnicismo ".
D’accordo, ma voi non eravate a posto…
"Non potevamo esserlo con il periodo di stop imposto dalle ferie. Non abbiamo un reparto di compositi interni e, quindi, dobbiamo fare affidamento sui fornitori esterni. Da vedere era un piccolo cambiamento, ma andava fatto correttamente in un’area della macchina che è molto sofisticata. Insomma non bastava una smerigliatrice per mettersi a posto”.
A Singapore avete portato delle novità?
“Sì, abbiamo cose completamente nuove. Questa roba non è arrivata a causa di quello che è successo a Monza, ma si tratta di parti che erano state pianificate molto tempo prima, stavano realizzando questo pacchetto prima della chiusura estiva”.
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