L'ingegner
Aldo Costa, direttore tecnico delle Mercedes dominatrici del mondiale in corso, è intervenuto alla conferenza stampa antecedente la commemorazione di
Ayrton Senna alla variante Tamburello sul circuito di Imola affermando che l'incidente di Ayrton non è avvenuto invano.
La Formula 1, dopo la morte del brasiliano, ha notevolmente aumentato la sicurezza delle monoposto, evitando ulteriori morti dal primo maggio del 1994 a oggi. Le misure di sicurezza introdotte negli anni successivi al tragico fine settimana imolese si sono concentrate nella zona dell'abitacolo ma, più in generale, tutta la monoposto è soggetta a rigidi test strutturali su scocca e telaio.
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Dal 1994 a oggi la Formula Uno ha fatto tanti passi avanti riguardo la sicurezza dei piloti - ha affermato Costa -
soprattutto nella zona dell'abitacolo, con rinforzi posti ai lati della testa del pilota, proprio per evitare altri casi come quello fatale, occorso a Senna il primo maggio di vent'anni fa".
Cosa state facendo?
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L'incidente di Ayrton è servito a muovere ingegneri ed esperti, per rendere le vetture più sicure, ma il prezzo da pagare è stato alto. Ciò che dobbiamo fare è perseguire questa linea imposta dagli addetti ai lavori e continuare a lavorare per la sicurezza. Possiamo fare molto di più e stiamo studiando costantemente nuovi sistemi. L'oggetto dei nostri studi è la testa del pilota, per evitare altri casi come quelli di Senna e del figlio di Surtees, ma il vero problema risulta la visibilità. Inoltre, allo studio vi sono soluzioni per proteggere le ruote da contatti che potrebbero generare incidenti molto pericolosi, così come fatto dall'ingegner Dallara con le sue vetture negli Stati Uniti. Il margine di miglioramento, come detto, è ampio e ci stiamo lavorando".
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