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D'Arrigo: "Oli e benzine Petronas F.1 nascono in Italia"

Il responsabile europeo di PLI spiega il ruolo del Centro Ricerche di Villastellone nella strategia del marchio

D'Arrigo:

La vittoria di Lewis Hamilton nel Gp di Gran Bretagna è la più recente tappa dell’avanzata implacabile verso il titolo mondiale di F.1 dei piloti della Mercedes AMG Petronas Formula One Team. Nei successi a ripetizione delle rinate Frecce d’argento, c’è anche un po’ d’Italia. Gli oli e la benzina che contribuiscono in misura determinante alla superiorità del powertrain della Mercedes F1 W05 di Hamilton e Rosberg sono creati infatti nel nostro Paese a Villastellone, nei dintorni di Torino, dove si trova il quartier generale della Petronas Lubricants per l’Europa.

Al vertice c’è un italiano, Giuseppe D’Arrigo, laureato in Diritto internazionale all’Università di Milano, quasi 12 anni in Shell dove era direttore generale di rete, poi alla General Electric fino al ruolo di general manager Italia e capo europeo della Wayne, GE Oil&Gas. Così D’Arrigo, a sinistra nella foto con Amir Hamzah, numero uno della multinazionale malese, ci racconta questa realtà di eccellenza.

“Petronas in Italia è presente in prevalenza nel settore lubrificanti. A Torino, più precisamente a Villastellone, c’è la sede europea di PLI, Petronas Lubricants International, e c’è anche la sede mondiale per quanto riguarda ricerca e sviluppo. Vi lavorano circa 500 persone, è il sito produttivo più grande che abbiamo in Europa, ha una capacità di circa centomila tonnellate: in particolare, lavoriamo come fornitori originari per il Gruppo Fiat, Mercedes e BMW. A Villastellone non seguiamo solo il mercato europeo ma anche alcuni mercati che hanno prodotti con specifiche simili, che vanno dall’Australia al Sud America e anche ad alcune zone dell’Africa. In Italia abbiamo un sito produttivo anche a Napoli, più piccolo di quello di Villastellone, specializzato su una gamma di prodotti ridotta, dove lavorano circa 80 persone, ed è uno dei siti più efficienti che abbiamo. Per quanto riguarda la parte commerciale, siamo distribuiti in tutto il Paese e quindi abbiamo delle zone di vendita con agenti e distributori e personale diretto che operano su tutto il territorio nazionale”.

PLI appartiene alla Petronas, che è l’azienda petrolifera di stato malese, con sede centrale a Kuaka Lumpur. Quanto c’è di italiano nell’head quarter europeo?
“Io sono qui da 3 mesi, mi sono innestato in un contesto di cambiamento e per certi versi l’ho anche accelerato. La struttura europea era una struttura italiana mentre oggi, come management team, è composta al 50% da italiani e al 50% da esteri. Ricordiamo che la storia di questa azienda nasce più di cento anni fa, perché inizia con la storia della sezione lubrificanti di Fiat, che in diversi passaggi è diventata Selenia Lubrificanti, che poi è stata venduta a fondi di investimento e acquistata da Petronas solamente nel 2008. Quindi c’è stato l’innesto di una cultura nuova, multinazionale, in un contesto tipicamente italiano e questo ritengo sia una grande opportunità, più che un problema. Le persone ora lavorano all’interno di un team e questo, insieme ad altre piccole novità, cambia molte cose anche nella testa delle persone, a partire dal modo in cui si interfacciano con i colleghi e con l’azienda e sta dando grossi risultati. Abbiamo “appiattito” la società, per molti versi, per cui è molto più facile comunicare, è molto più facile per le persone capire cosa fare, e diamo anche maggiori opportunità alla persone per crescere dal basso”.

Il centro ricerche, dove lavorano circa 50 persone, può essere considerato il fiore all’occhiello di Petronas in Italia?
“Il fiore all’occhiello sono i nostri prodotti e le nostre persone. Il centro ricerche è l’elemento in cui si concretizza la nostra peculiarità perché rappresenta il centro d’eccellenza per Petronas a livello globale, non solo per i lubrificanti ma anche per i carburanti. Ricordiamo il nostro impegno nella Formula 1: i prodotti che Mercedes utilizza vengono formulati, testati e realizzati a Villastellone. Le conoscenze e le specifiche di questi prodotti sono poi trasferite in quelli di tutti i giorni. Per cui c’è un fil rouge che collega la nostra attività in pista a quella che facciamo ogni giorno. E quello che mi piace dire di questo centro ricerche è che noi cerchiamo ogni volta di testare i limiti e di spostare l’asticella verso l’alto. Non ci riteniamo mai soddisfatti del lavoro che viene fatto, pur su un prodotto che oggi è il migliore, ma cerchiamo di prevedere quali sono i bisogni del cliente, in questo caso il team di Formula 1 Mercedes ma anche gli altri, e di dargli un vantaggio competitivo”.

L’attività di Petronas in F.1 prevede la presenza di vostri rappresentati diretti presso il team Mercedes?
“Sì ed è invitabile, perché è un lavoro continuo. Noi abbiamo persone che lavorano nei loro centri di Brackley in Inghilterra e negli altri siti produttivi dove fanno il powertrain, la parte meccanica e la parte ibrida, abbiamo delle persone che in pista li seguono, c’è un laboratorio mobile Petronas dedicato alla misura del livello di consumi e del livello di prestazioni dei nostri fluidi in tempo reale che segue tutte le tappe del Mondiale direttamente nel paddock di ogni Gp. Questo permette di dare un feedback alla squadra e al nostro centro di ricerche di Torino per fare le modifiche necessarie e per la gara e per gli sviluppi. Quindi le persone dedicate alla F.1 lavorano sia nella fase di ricerca, sia nella fase di supporto operativo: a Villastellone per le formulazioni, presso i centri Mercedes per aiutarli nella parte di testing e di miglioramento delle specifiche e in pista per quanto riguarda la misura della performance e gli eventuali miglioramenti dal vivo.”

Quante persone sono dedicate alla F.1?
“Esiste un gruppo di una decina di persone che segue questa attività, ma la realtà è che l’intera struttura si muove a supporto di queste persone per cui a volte ci lavoro anch’io, quando abbiamo dei problemi magari a reperire alcuni additivi e dobbiamo spingere. Quindi è uno sforzo di tutta la struttura, finalizzato da questa decina di persone dedicate”.

A Villastellone la presenza di Petronas si sta estendendo…
“Abbiamo acquistato un terreno su cui sta sorgendo il nuovo centro R&D, ricerca e sviluppo, che sarà pronto entro la fine del 2016. Anche il sito produttivo sarà rivisto, con investimenti che partiranno dall’anno prossimo per i tre anni successivi”.

Per il centro ricerche si parla di investimenti dell’ordine dei 50 milioni di euro e della possibile assunzione di almeno 30 nuovi dipendenti. La Petronas insomma non è ancora famosissima nel nostro Paese, tuttavia dimostra con gesti concreti di credere molto nelle potenzialità umane e tecnologiche della zona torinese. Un comportamento particolarmente apprezzabile in questo lungo periodo di crisi economica.

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