Sparco: Stoffel Vandoorne è stato nominato Brand Ambassador
L'azienda torinese leader in abbigliamento ignifugo ha prolungato di altri quattro anni la collaborazione con la McLaren e il pilota belga collaborerà allo sviluppo dei nuovi prodotti. Nella serata monegasca ha raccontato alcuni curiosi aneddoti.
Stoffel Vandoorne, McLaren
Steven Tee / Motorsport Images
La Sparco ha rinnovato per quattro anni lo storico accordo con la McLaren e Stoffel Vandoorne è diventato il nuovo Brand Ambassador dell'azienda torinese leader in abbigliamento ignifugo. In un incontro che si è svolto giovedì sera su una barca del Principato al quale ha partecipato anche Zak Brown, si sono svelati alcuni aspetti curiosi del GP più famoso al mondo.
Il pilota belga ha spiegato alcune differenze di guida rispetto al passato:
“Una volta si usavano i cambi manuali e con le 5 o 6 marce a disposizione in quel periodo, alla fine del GP di Monaco si facevano circa 3.500 cambi di marcia. Le mani erano piagate e i guanti dovevano essere robusti e rinforzati in più parti”.
“Oggi con i cambi automatici al volante è cambiato il modo di guidare. Infatti, usiamo spesso le dita sia per scalare o salire di rapporto, ma anche per le regolazioni sul volante. Fra pulsanti, frizione da staccare in partenza, marce da cambiare, alla fine il lavoro per le dita è incredibile. Infatti, si superano le 5.000 cambiate durante un GP, ovvero fra salire e scendere di rapporto ne cambiamo una ogni 80-90 metri di pista!”
“Il guanto deve essere quindi leggero, con una presa ottimale ma deve calzare in maniera quasi perfetta, come se fosse una seconda pelle perché dobbiamo avere la sensibilità sulle dita, non sbagliare a toccare i pulsanti. Farlo a 300 km/h non è una cosa semplice, ve lo garantisco...”.
Stoffel sta utilizzando l’innovativo guanto biometrico, siglato Arrow RG-7, che ha all’interno un sensore ottico atto a misurare la quantità di ossigeno nel sangue e a monitorare la frequenza cardiaca.
Questo dispositivo di controllo consente di verificare lo stato del pilota a seguito di un incidente, dando la possibilità all’equipe medica di definire immediatamente il piano d’intervento sul pilota.
Il sensore è stato sviluppato dalla FIA, insieme al Global Institute e Signal Biometrics Ltd, mentre Sparco ha curato l’installazione dell’elettronica all’interno del guanto.
Un altro aspetto importante a Monte Carlo sono le oltre mille frenate che richiedono una pressione sul pedale che va da 80 a 120 kg per rallentare la monoposto da 290 km/h ai 50 della chicane…
“Sì, e qui diventa importante la scarpa che deve essere confortevole: io preferisco una suola molto sottile perché voglio avere la sensibilità sul pedale del freno, per modulare la staccata e sentire meglio la vettura. Però è anche vero che una suola sottile potrebbe essere meno robusta rispetto a una più spessa, quindi lo sviluppo di una scarpa è molto complesso”.
Le calzature di Vandoorne pesano 190 grammi e Sparco è al lavoro per continuare a sviluppare soluzioni innovative, atte ad incrementare comfort e durabilità del prodotto. Anche il sistema di chiusura è stato rivisto per essere veloce ed ergonomico.
“La scarpa deve essere leggera, ma anche comoda e avvolgente: io preferisco uno stivaletto e deve consentire la massima sensibilità. A Monte Carlo si è spesso sul freno ma non in maniera violenta e per questo si deve essere sensibili nel modulare la staccata, ma a suola deve essere resistente. Da ambasciatore di Sparco ho la possibilità di contribuire allo sviluppo di prodotti specifici che potranno essere utili anche ad altri piloti professionisti. Per me è un grande onore far parte di questo progetto insieme a McLaren”.
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