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Solo una reprimenda per Hamilton e Vettel

I due si erano "sfidati" in corsia box

Lewis Hamilton e Sebastian Vettel questa volta se la sono cavata solo con una ramanzina. I commissari sportivi della Fia hanno deciso di non prendere provvedimenti nei confronti dei due piloti che si sono platealmente sfidati nella corsia dei box durante il Gp di Cina. L'esito finale della corsa era ancora sub-judice perché era pendente sul pilota McLaren classificato secondo e su quello Red Bull che si è piazzato sesto, un accertamento sul comportamento che i due hanno tenuto tanto all'ingresso della pit lane che nella ripartenza nella corsia dei box. Nel collegio giudicante c'era anche il pilota austriaco Alexander Wurz: i tre commissari sportivi non hanno preso provvedimenti puniti, limitandosi ad una reprimenda per entrambi. Ricordiamo che Hamilton ha superato Vettel all'ingresso della corsia box, andando ben oltre la linea che delimita il nastro di asfalto che collega la pista alla pit lane. Le due monoposto non si sono toccate e hanno raggiunto le loro piazzuole per il cambio gomme una in fila all'altra. I meccanici della Red Bull sono stati leggermente più rapidi e la RB6 di Sebastian si è lanciata nella corsia di accelerazione proprio nel momento in cui veniva affiancata dalla McLaren di Lewis. In fase di accelerazione la Mp4-25 ha avuto uno scarto dovuto ad un improvviso sovrasterzo e le due monoposto si sono leggermente toccate. Vettel che era poco più avanti dell'avversario ha mantenuto la posizione, “accompagnando” sulla destra la McLaren. Hamilton, per parte sua, non ha tolto il piede dell'acceleratore. Non aveva alcuna speranza di superare il tedesco, dal momento che in pit lane c'è la velocità controllata dal limitatore. L'inglese, anzi, ha rischiato di finire sulle pistole del cambio gomme di un'altra postazione di meccanici, fintanto che non si è riaccodato alla Red Bull. Due manovre molto dure che hanno suscitato non poche perplessità e che i commissari hanno sanzionato con un paternale rimbrotto. Un provvedimento tutto sommato giusto a patto che i due pretendenti per il titolo capiscano che le sfide si combattono in pista e non in pit lane dove può sempre succedere l'imponderabile.

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