Sochi, Qualifiche: Bottas ruba la pole a Hamilton, ma la Ferrari va a picco
Valtteri ha battuto il record della pista del GP della Russia con la Mercedes precedendo il compagno di squadra Hamilton di 145 millesimi. Delude la Ferrari che paga oltre mezzo secondo con Vettel e Raikkonen, mentre esalta Leclerc che porta la Sauber in settima piazza.
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Simon Galloway / Motorsport Images
L'aveva detto e ha mantenuto la promessa: Valtteri Bottas conquista la pole position nel GP della Russia e si candida al successo a Sochi proprio come era successo l'anno scorso. Il finlandese ha letteralmente disintegrato il record della pista con un tempo di 1'31"387 con le gomme Hypersoft regalando alla Mercedes la nona partenza al palo della stagione 2019.
Valtteri già nel primo tentativo della Q3 si era messo alle spalle Hamilton di quattro millesimi di secondo e poi ha costretto l'inglese a forzare, costringendolo a commettere un errore dopo un primo settore che era strepitoso. Questa volta Lewis ha voluto esagerare e ha visto sfumare la sua 80esima partenza al palo, ma il leader del mondiale è sereno perché la Casa della Stella è riuscita a riconquistare la supremazia tecnica, togliendo lo scettro alla Rossa che ha iniziato una fase di declino dopo essere stata la macchina di riferimento fino alla fine dell'estate.
Perchè le due W09 potranno beneficiare di scattare dalla prima fila che è stata riasfaltata con un bitume che assicura più grip. Le frecce d'argento scatteranno al via con le gomme Ultrasoft, proprio come le Ferrari, visto che i due top team si sono controllati in Q2 copiando uno le mosse dell'altro. Il fatto è che la Mercedes pare aver risolto i problemi di surriscaldamento delle gomme posteriori, mostrando pneumatici che hanno evidenziato un blister meno accentuato di quanto si è visto sulle Rosse.
Chi si aspettava una reazione Ferrari dopo la sconfitta di Singapore ha dovuto fare i cont con la cruda realtà: le W09 sembrano essere di nuovo inattaccabili. Sebastian Vettel ha fatto il suo con 1'31"943: la Rossa ha pagato oltre mezzo secondo, rivelando una debolezza soprattutto nel terzo settore. Nelle curve a novanta gradi la SF71H non è parsa perfettamente a punto, costringendo i piloti ad usare un esagerato angolo di sterzo. Il tedesco ha ammesso di non aver spinto a limite per evitare un altro errore, ma non sarebbe bastato nemmeno un giro-monstre di Seb per sperare di acciuffare le frecce d'argento.
La Ferrari è in una fase involutiva nello sfruttamento delle gomme ma non solo: i tecnici di Maranello non sono riusciti a limare il mezzo secondo che si era già visto ieri nelle libere: non ci si deve far portare fuori strada dai sei motori Ferrari nei primi dieci perché anche la supremazia nella power unit sembra intaccata, proprio come a livello aerodinamico e telaistico.
Kimi Raikkonen non è mai stato nella condizione di dare una mano al suo capitano e il finlandese che si sente già fuori dalla squadra non è riuscito a sfondare il muro dell'1'32". Non sarà molto utile alla causa del Cavallino se spera di conquistare almeno il titolo Costruttori.
Ottima la quinta piazza di Kevin Magnussen con la Haas: il danese ormai è il pilota di riferimento della quadra USA ed è riuscito a mettere la VF-18 davanti alla Force India di Esteban Ocon. Il piazzamento del nordico insieme al nono posto di Romain Grosjean dovrebbero permettere al team diretto da Gunther Steiner di guadagnare punti preziosi nella lotta per i quarto posto nel mondiale Costruttori. Il francese, invece, in qualifica conferma la sua netta superiorità su Sergio Perez, ottavo in griglia, ma deve accettare l'idea che dovrà essere lui a lasciare il team di Silverstone a favore del messicano.
Eccellente la settima piazza di Charles Leclerc con la Sauber che in Q2 si era arrampicato fino al quinto posto. Dopo un venerdì difficile il ragazzo monegasco ha saputo mettersi a posto la C37 per dimostrare alla Ferrari che non ha sbagliato la sua scelta. La giornata positiva dell'Alfa Sauber è completata anche dalla decima piazza di Marcus Ericsson.
Le due Red Bull hanno deciso di non girare in Q2 dal momento che Max Verstappen e Daniel Ricciardo hanno sostituito la power unit Renault, tornando entrambi alla Spec B, e il cambio per cui sono condannati a schierarsi in ultima fila. Le due RB14 in Q1 avevano dimostrato di riuscire a stare agevolmente davanti alle Rosse: sorge il dubbio che a Milton Keynes abbiano scelto ancora una volta di pagare una penalità sulla pista sbagliata, come era successo al Paul Ricard.
La stessa strategia di non girare l'anno adottata anche Pierre Gasly con la Toro Rosso - Honda e le due Renault di Carlos Sainz e Nico Hulkenberg: saranno tutti penalizzati per la sostituzione della power unit, per cui i primi dieci dieci della seconda sessione delle qualifiche hanno passato il turno senza dover combattere. Brutto per il pubblico pagante non veder girare cinque macchine: la FIA e Liberty Media dovranno pensarci per evitare quest atteggiamenti...
Non esce dalla Q1 Brendon Hartley con la Toro Rosso: il neozelandese è dovuto tornare al motore Honda Spec 2 altrimenti avrebbe potuto sperare di passare il taglio come il compagno di squadra, mentre era scontato che McLaren e Williams avrebbero occupato le ultime posizioni.
Fernando Alonso ha avuto un moto d'orgoglio per essere 16esimo con la migliore delle MCL33: lo spagnolo è riuscito a precedere di un decimo Sergey Sirotkin con la Williams. L'idolo di casa, sostenuto dal pubblico, stave cercando l'impresa con la deludente FW41 ma è finito in testacoda nella parte finale per cui ha rovinato l'ultimo giro.
Il russo ha comunque lasciato a otto decimi il compagno Lance Stroll autore di troppi errori per mettere insieme un giro decente. Fra le due macchine di Grove c'è Stoffel Vandoorne, un talento demolito da una McLaren pessima e dall'obbligo di essere sempre subalterno a Fernando. Zak Brown non ne azzecca una...
Cla | # | Pilota | Chassis | Motore | Tempo | Gap | km/h |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 77 | Valtteri Bottas | Mercedes | Mercedes | 1'31.387 | 230.369 | |
2 | 44 | Lewis Hamilton | Mercedes | Mercedes | 1'31.532 | 0.145 | 230.004 |
3 | 5 | Sebastian Vettel | Ferrari | Ferrari | 1'31.943 | 0.556 | 228.976 |
4 | 7 | Kimi Raikkonen | Ferrari | Ferrari | 1'32.237 | 0.850 | 228.246 |
5 | 20 | Kevin Magnussen | Haas | Ferrari | 1'33.181 | 1.794 | 225.934 |
6 | 31 | Esteban Ocon | Force India | Mercedes | 1'33.413 | 2.026 | 225.373 |
7 | 16 | Charles Leclerc | Sauber | Ferrari | 1'33.419 | 2.032 | 225.358 |
8 | 11 | Sergio Perez | Force India | Mercedes | 1'33.563 | 2.176 | 225.012 |
9 | 8 | Romain Grosjean | Haas | Ferrari | 1'33.704 | 2.317 | 224.673 |
10 | 9 | Marcus Ericsson | Sauber | Ferrari | 1'35.196 | 3.809 | 221.152 |
11 | 55 | Carlos Sainz Jr. | Renault | Renault | 1'34.626 | 3.239 | 222.484 |
12 | 27 | Nico Hulkenberg | Renault | Renault | 1'34.655 | 3.268 | 222.416 |
13 | 35 | Sergey Sirotkin | Williams | Mercedes | 1'35.612 | 4.225 | 220.189 |
14 | 2 | Stoffel Vandoorne | McLaren | Renault | 1'35.977 | 4.590 | 219.352 |
15 | 18 | Lance Stroll | Williams | Mercedes | 1'36.437 | 5.050 | 218.306 |
16 | 14 | Fernando Alonso | McLaren | Renault | 1'35.504 | 4.117 | 220.438 |
17 | 10 | Pierre Gasly | Toro Rosso | Honda | 1'34.383 | 2.996 | 223.057 |
18 | 28 | Brendon Hartley | Toro Rosso | Honda | 1'35.037 | 3.650 | 221.522 |
19 | 3 | Daniel Ricciardo | Red Bull | TAG | 1'33.247 | 1.860 | 225.774 |
20 | 33 | Max Verstappen | Red Bull | TAG | 1'33.048 | 1.661 | 226.257 |
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