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Simulazione GP della Cina: il motore sta al regime massimo per il 68% del giro

La pista di Shanghai per la simulazione di Magneti Marelli impegna la power unit per 18" in pieno nel rettilineo posteriore che è il più lungo del mondiale (1.400 metri). La Curva 14 richiede una decelerazione violenta di 5,8 G, mentre la gomma più sollecitata è l'anteriore sinistra.

Mercedes AMG F1 W10, dettaglio dello scarico

Foto di: Erik Junius

La Mercedes ha firmato due doppiette nelle prime due gare del mondiale, anche se in Bahrain la supremazia tecnica della Ferrari rispetto alle frecce d’argento è stata palese e solo un problema di affidabilità ha privato Charles Leclerc della prima vittoria in Rosso al secondo GP.

“Il terzo appuntamento della stagione ci vede impegnati su una tipologia di pista diversa da Melbourne e dal Bahrain – ha spiegato Mattia Binotto, team principal della Ferrai – a Shanghai troveremo un lunghissimo rettilineo e curvoni che sollecitano in modo particolare l’anteriore. Dal canto nostro vogliamo accertarci della competitività della SF90 anche su questo tipo di tracciato, e verificare che i problemi di affidabilità avuti in Bahrain non si ripetano”.

Un corto circuito alla centralina di un iniettore ha mandato in crisi la Ferrari di Leclerc a Sakhir, lasciando che fossero le due W10 a fare il bottino pieno, ma in Cina quale scenario dobbiamo aspettarci?

È facile prevedere sul tracciato disegnato da Hermann Tilke una sfida a due fra Ferrari e Mercedes, con la Red Bull ancora un po’ staccata. Lo Shanghai International Circuit, dove si corre dal 2004 e dove si celebrerà il millesimo GP della storia, è lungo 5.451 m, e offre due lunghi rettilinei, curve veloci con grande accelerazione laterale e curve lente a spirale che mettono a dura prova gli assetti e la resistenza degli pneumatici (in particolare l’anteriore sinistro che è in appoggio).

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La Pirelli ha scelto le stesse mescole utilizzate a Melbourne, vale a dire C2, C3 e C4. Il tracciato è da medio/alto carico aerodinamico, ma la tendenza delle squadre è di cercare una configurazione media per non penalizzare i consumi con troppa resistenza all’avanzamento che può costare in termini di velocità massima.

Diventa importante avere la downforce utile a garantire una buona stabilità in frenata e l’adeguata trazione nelle curve lente (1-4 e 12-13). Shanghai sollecita particolarmente le gomme anteriori sia per le curve a elevata energia laterale, come la Curva 1, che, per le frenate potenti, in particolare alla staccata di Curva 14 dove si registra un picco in decelerazione di 5,8 G che genera un grande trasferimento di carico sull’avantreno, risultando una delle più violente dell’intero campionato.

Ci sono due lunghi dritti dove si può attivare l’ala mobile: il rettilineo principale (720 m) e il rettilineo posteriore (1.400 m), che è il più lungo del mondiale, consentono buone possibilità di sorpasso sfruttando la scìa e le doti della power unit. Il motore è utilizzato a pieno carico per il 68% del giro.

Quello cinese è un tracciato di media severità per il propulsore termico: particolarmente sollecitata è la turbina che è costretta a girare per 18” alla massima rotazione sul rettilineo posteriore per raggiungere velocità di punta stimate in 327 km/h. L’impianto si trova in una zona industriale caratterizzata da cementifici che immettono delle polveri nell’aria: per evitare l’usura dei componenti interni è richiesta una particolare cura nei filtri.

Il sistema ibrido pesa per 1”8 al giro, e vale fino a +11 km/h di velocità massima. La MGU-K può recuperare in frenata fino a 952 kJ al giro, mentre la MGU-H può arrivare a 3.509 kJ di energia al giro per un totale di 4.482 kJ per giro.

Il circuito è poco tortuoso e con un asfalto poco abrasivo per cui l’usura delle gomme non è elevata, ragione per cui è facile prevedere una gara con la strategia a uno stop. Il fondo è uniforme, ma presenta un’ondulazione all’inizio del rettilineo principale che può diventare insidiosa in caso di pioggia (ne sa qualcosa Antonio Giovinazzi che sbattè con la Sauber nel 2017).

La trasmissione non è particolarmente sollecitata: per completare la gara servono 2.408 cambiate. I rapporti più utilizzati sono la settima (34%) e la terza (19%). L’ottava può essere sfruttata per limitare i consumi, visto che le simulazioni di Marelli prevedono un carico di benzina al via di 109 kg in condizioni di pista asciutta e senza l’intervento della Safety Car.

I team in realtà cercheranno di partire con meno carburante anche se la pista è poco sensibile al peso (10 kg valgono solo 0”15, mentre a Barcellona, per fare un confronto, si arriva a un valore più interessante di 0”3), mentre è più sensibile alla potenza: 10 cavalli contano per 0”21 sul tempo al giro.

Il record della pista appartiene a Lewis Hamilton: in qualifica con la Mercedes W09 l'inglese aveva girato nel 2018 in 1'31"095.

 

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