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Sepang apre al ritorno in F1: "A certe condizioni si può fare"

Il nuovo amministratore delegato del circuito spiega: "Non è la priorità, ma a determinate condizioni economiche saremmo felici di lavorare per riportare la F1 in Malesia".

Felipe Massa, Williams FW40

Foto di: Sutton Motorsport Images

Al termine del Mondiale 2017 di Formula 1 il Circus iridato eliminò dal calendario la pista di Sepang. Di fatto i vertici della pista si rifiutarono di rinnovare il contratto a causa dei costi enormi da sostenere per avere la concessione a ospitare la Formula 1 - una cifra che si avvicinava ai 90 milioni di euro all'anno - senza avere poi il giusto ritorno economico.

Per questo motivo, dopo il gran premio vinto da Max Verstappen, la Malesia e la Formula 1 hanno diviso le loro strade. Un vero peccato, perché la pista di Sepang è spesso stata teatro di gare piuttosto interessanti.

A tre anni dalla separazione dalla F1, i vertici del tracciato di Sepang hanno però fatto sapere di aver mantenuto le porte aperte a un possibile ritorno. Certo, non spalancate, perché i problemi a livello economico rimangono, ma alle giuste condizioni il matrimonio tra le parti potrebbe essere celebrato nuovamente.

Azhan Shafriman Hanif, da poco nuovo amministratore delegato del Sepang Circuit, non ha fatto mistero di non avere alcuna preclusione al possibile ritorno della Malesia nel calendario di F1, pur non essendo questa al vertice della scala delle priorità.

"Ospitare di nuovo la F1 non è in cima alle mie priorità, al momento, la se dovesse arrivare l'opportunità e l'offerta fosse interessante, supporterei con grande entusiasmo questa idea perché la F1 porterebbe parte dei brand malesi a sponsorizzare l'evento".

"Se dovessimo accettare di ospitare una gara di F1 per un lungo periodo, ne discuteremmo sicuramente con il governo vista l'ingente tassa che bisogna versare per avere un GP per più anni. Il denaro che spendiamo deve essere una somma dignitosa sia per quanto riguarda il governo che per quanto riguarda gli appassionati".

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